VITTORIA REALE (2)

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Un rumore di passi sempre più vicino, ci siamo, sono nella stanza accanto.
Segue un attimo di esitazione da entrambe le parti, dopo l'apertura della porta.
Cacas8 rompe il ghiaccio lanciando una granata termite e i nemici vengono fuori come topi.
Il player in cravatta fa un balzo in avanti sparando a terra, quello con le orecchie da gatto è molto veloce, cerca di seminarci girando attorno.
Il Cacas8 imbraccia un fucile a pompa verde acqua, quei pochi colpi che ha li spara alla cieca . Prende due volte il nemico ma non basta se ha gli scudi al massimo.
Orecchie da gatto ne approfitta puntando lo shotgun rosa alla testa del mio compagno. Lo stende di nuovo.

Cacas8: Questo c'ha la mamma p******
Ayn_Rand69: ahahahahah
TopoGigioGay: ahahahahahahah

Il Topo finalmente arriva smitragliando e prende alla testa il nemico in giacca e cravatta. Prova a svignarsela a un passo dalla morte con la barra della vita a metà ma non gli lascio vie di fuga. Lo disoriento con un fumogeno poi attivo il visore termico e sparo verso la macchiolina giallo arancio.

Ayn_Rand69: Preso
Ayn_Rand69: Ne manca uno e la squadra è fuori
Cacas8: Qualcuno che mi rianima di nuovo please
TopoGigioGay: Faccio io
TopoGigioGay: L'ultimo è uscito.

Scorgo da una fenditura tra le lamiere il giocatore con le orecchie da gatto correre il più lontano possibile da noi. Sfodero la canna del mio fucile di precisione. La punta luccica sotto il sole desertico. Col mirino regolato a circa trecento metri di distanza, aggancio l'obiettivo e sparo tre colpi. Vanno tutti a segno. Il nemico rallenta all'orizzonte per poi accasciarsi su una duna.

L'interfaccia segna il ventesimo minuto di gioco, il cerchio continua a restringersi. Siamo liberi di muoverci soltanto in un'area estesa per due chilometri. L'ultima squadra rimasta in piedi deve essere nei paraggi. Rovistiamo sui corpi dei nemici caduti in cerca di altre munizioni, modifiche migliori per le armi, migliori pezzi d'armatura, medkit, ricariche scudo.

Mirko rientrò verso le sette di sera. Fece capolino nella stanza di Manuel come se nulla fosse. Come se non fossero passate esattamente quarantotto ore ma una manciata di minuti. Il coinquilino di spalle stava fermo davanti al monitor da gioco. Aveva le cuffie collegate al computer ma il volume era alto abbastanza da poter distinguere nel silenzio assoluto della camera un rumore distinto di colpi d'arma da fuoco intervallati da un chiacchiericcio da call center. Mirko si mosse piano da dietro cercando di non far saltare Manuel. Nella confusione per terra tra libri, scarpe, vestiti, inciampò in un paio di Nike Air Jordan bianche ritrovandosi così addosso al coinquilino.

- Che cazzo ti dice il cervello? Manuel era visibilmente spaventato, - mi hai fatto cacare sotto.

- Fra scusami davvero. E' che hai tutta questa roba per terra...sono inciampato.

- Sese ma dove sei stato? Non mi hai mandato neanche un messaggio per dirmi se rientravi o meno. Un altro po' e mi toccava chiamare gli sbirri.

- Esagerato...Ho dormito a casa di una conosciuta all'aperitivo universitario.

- Carina?

- Abbastanza.

- Beh, dovrebbe essere più di abbastanza se ci sei stato due giorni.

- Mi piace ma non troppo...Senti c'ho fame.

- Mh mh

- Stai giocando?

- Si...non toccare le mie cose in frigo

- Mi faccio una doccia poi apparecchio in cucina

- E' presto per mangiare

- Fa come ti pare, io mangio tra poco.

L'energia della corazza è al massimo, le armi upgradate, coi proiettili raccolti arrivo a un totale di duecento, potrei farci fuori un plotone intero.
La zona di guerra è silenziosa. Forse il nemico attende il nostro primo passo. Noi attendiamo come loro. Due alle finestre e uno acquattato a terra verso la porta d'ingresso principale.
I miei compagni sono di nuovo pronti allo scontro, l'ultimo.

Ayn_Rand69: Dovremmo spostarci
Ayn_Rand69: Non siamo al sicuro. E' l'unica costruzione nell'area
Ayn_Rand69: Il nemico capirebbe che siamo rintanati qui.
TopoGigioGay: Non mi muovo se c'è un cecchino lì fuori
Cacas8: Ho trovato uno spot
Cacas8: Direzione NordEst
Cacas8: 1.5km

Tra le dune si erge lo scheletro di un animale enorme, grande quanto un megalodonte. Il torace offre riparo a un piccolo accampamento fatto di tende e prefabbricati, una sorta di bazar post apocalittico.
All'ombra di un capannona studiamo la strategia ma le tende sono sparse un pò ovunque. Mi sudano le mani, l'attesa è snervante. Intanto la simulazione va avanti, è in atto un cambiamento climatico. Si sta avvicinando una tempesta di sabbia. Si abbatterà presto su questo cumulo di ossa giganti e panni stesi.

Fuori era buio così come dentro la stanza fatta eccezione per la luce bianca che irradiava dal monitor da gaming. Il sistema di ventilazione del computer andava a pieno regime e l'aria calda era cacciata via rapida dal case in metallo. Il telefono di Emanuele vibrò sulla scrivania. Fece un paio di squilli prima che il ragazzo se ne accorgesse.

- Campione tutto bene?

- Tutto ok Pa'

- Qualcuno m i ha anticipato cosa hai mangiato per cena?

- Cena? Ah si, ho mangiato...mh mh, si. I soldi m'ha detto mamma che mi sono stati caricati.

- Ti serve altro?

- No grazie, sto a posto cosi...Grazie ancora. Tra poco penso di andarmene a dormire. Ho lezione presto domani.

- Bene, bene. Che cosa state studiando di bello?

Manuel aprì rapidamente il tomo di chimica organica rimasto fino a quel momento chiuso in un angolo della scrivania. Diede una rapida sbirciata sfogliando a caso tra le pagine. Si fermò al capitolo undici dove erano illustrate le reazioni di polialchilazione.

- Domani la prof dovrebbe spiegare le reazioni di polialchilazione Pa'

- Molto interessante.

- Già, bisogna capirle molto bene.

- Fai un ultimo sforzo a papà. Poi ci sono le ferie estive e vediamo di andare in un bel posto per le vacanze ok?

- Ok Pa', a presto.

- Notte campione.

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