FUJITE

11 2 2
                                    

Mi scuso in anticipo se il post sarà un po' lungo ma ho delle cose da dire e che non posso tenere per me

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Mi scuso in anticipo se il post sarà un po' lungo ma ho delle cose da dire e che non posso tenere per me. Premetto che io non sono una di quelle persone che sfiorano la perfezione, anzi chi mi conosce sa che ho i miei bravi difetti. In particolar modo i miei compagni di studio dicono che sono l'unico del corso che tende a sottolineare ogni singola parola nei libri e nelle dispense. Io rispondo sempre che non posso farci nulla e che se un argomento è importante va sottolineato. Sottolineo anche i libri originali, quelli dalle pagine traslucide e i compagni mi rimproverano del fatto che i libri originali, giacché costano una cifra, devono essere trattati coi guanti altrimenti quando provi a rivenderli te li pagano neanche la metà. Non mi perdo ulteriormente in chiacchiere:

Vorrei iniziare dicendo che sono nato e vivo tutt'ora in questa città e non mi è mai capitato di vedere un tale afflusso di turisti dal Lunedì alla Domenica. Qualche anno fa mi avrebbe fatto pure piacere. Non nego di aver partecipato anche a serate erasmus o quelle dell'aperilingua divertendomi anche e avendo la possibilità di interfacciarmi con altre culture e perché no, provarci con qualche straniera quando si è stufi della solita tipa che prova goffamente a nascondere l'inflessione napoletana. Ma oggi la situazione è ben diversa. Ogni mattina nella zona portuale ci sono almeno due navi da crociera. Entrano ed escono, entrano ed escono come cazzoni di metallo nel culo del nostro allettante golfo. È uno stupro in piena regola sotto la luce del sole. E una volta dentro e ormeggiate eiaculano tutti sti spermatozoi dalle varie nazionalità.

Qualche giorno fa camminando per via Toledo ho sentito persino un venditore ambulante di cornicelli porta fortuna lamentarsi: "ma pecchè nun ve ne state a casa vostra?".
Ha ragione, danno fastidio, sono troppi e il flusso costante di persone insudicia le strade che già in tempo di pace non godono di una manutenzione comunale decente. Si sa, i turisti chiamano soldi ma questi soldi dove vanno? Probabilmente solo nelle tasche dei ristoratori.
E quindi cosa resta a noi cittadini? Niente, anzi siamo usati come i personaggi del presepe. Cosa sarebbe il presepe senza i pastori, i re magi, la vergine, il falegname, il bue ecc.? Forse un plastico ferroviario mal riuscito che di certo non evoca il calore della natalità. Il turismo qui ha bisogno di noi, dei napoletani. Siamo caratteristici, facciamo parte del paesaggio. È tutto compreso nel pacchetto esperienza del viaggiatore medio. Il cibo, il culto del pallone, la malavita e la Napoli bene. Tutti questi aspetti rendono verace, aggiungo ancora per poco, la nostra città rispetto alle altre capitali europee ormai distrutte da anni e anni di turistificazione di massa. Il pericolo è dietro l'angolo, i prossimi ad avere una città piena zeppa di ristoranti multietnici, negozi pieni di souvenir cinesi e piazze cariche di ATM potremmo essere noi.

Non sono razzista, non lo sono mai stato ma ieri uscendo con degli amici sono stato accusato di esserlo. Avevamo prenotato un tavolo per le 19:00 in un'enoteca famosa, di cui non farò il nome, vicino piazza dei martiri. Ebbene ci presentiamo lì fuori e come sempre il locale è pieno. Al 70% erano giovani turisti o studenti stranieri. La proprietaria ci vede attendere fuori e chiede la nostra prenotazione. Dice due minutini e si libera il tavolo. Ero in compagnia di due amici che non vedevo da una vita che per vari motivi studiano fuori Napoli, si anche loro, accompagnati dalle fidanzate più qualche altra ragazza conosciuta dalle parti di piazzetta orientale. Dopo poco esce di nuovo la proprietaria tutta incazzata dicendo che gli spagnoli sono ubriachi e che hanno vomitato un po' ovunque nel locale e quindi anche sul nostro tavolo.

Dice che se vogliamo sederci dobbiamo aspettare una mezz'oretta perché deve ripulire tutto intanto uscivano tutti i clienti e quindi anche gli spagnoli che non si reggevano in piedi. Uno di questi si avvicina al nostro gruppo e in un italiano stentato chiede una sigaretta. Io non fumo, i miei amici neanche e le ragazze tenevano l'elettrica. Sto tipo allora inizia a guardarmi malissimo, non so perché ce l'avesse proprio con me e mi da addosso. Dice qualche mala parola nella sua lingua e io gli rispondo con "A bucchin e mammeta" e lui evidentemente capisce bene e mi vorrebbe picchiare. Sono stato più veloce di lui o forse come hanno detto dopo le ragazze dell'orientale che stavano con me che è stato un mio fraintendimento e gli ho dato un calcio nello stomaco. Gli altri ragazzi spagnoli allora mi volevano caricare ma il più lucido del loro gruppo e anche il più alto e robusto per mia fortuna li ha cinti tutti e quattro o cinque che erano con le braccia a mo di rete di contenimento. Ho approfittato di quell'istante per svignarmela.

Una ventina di minuti dopo mi sono ricongiunto col mio gruppo dalle parti di Via Toledo.
Ed è qui che le ragazze dell'orientale hanno iniziato ad accusarmi di razzismo mentre i miei amici con le loro rispettive fidanzate s'impegnavano a trovare un'altra alternativa alcolica all'enoteca vicino piazza del Gesù.
Del resto Napoli se ne cade di alternative quando si tratta di bere e mangiare. E' stata concepita così la nostra Disneyland. Sempre per loro, gli onnipresenti turisti.
E infatti poco dopo sotto la chiesa di Santa Maria delle Grazie ci imbattiamo in un altro folto gruppetto. Questa volta di inglesi. Io di calcio non ne capisco, non mi frega più di tanto come sport ma successivamente ho saputo che il giorno dopo il Napoli avrebbe giocato contro il Liverpool al Maradona. Dall'aspetto non sembravano hooligan, fatto sta cha che anche loro facevano schiamazzo. Erano imbottiti di vodka redbull. Se le preparavano al momento lungo la strada. C'era uno che manteneva le bottiglie di vodka e un altro con la cassetta di redbull. Si sono fermati vicino la camionetta dell'esercito per pisciare e i militari hanno fatto finta di niente.

GIUNGLA ELETTRICA [Racconti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora