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Oltre l'apparenza

"L'amore è pioggia e vento, è sole e stella."
Anna Magnani

«Cavolo amica, sei una tosta eh, non ti immaginavo così»
«Non mi limitavo mica a ciò che mi poteva dire»
«Eh, l'ho visto, nessuno mai ha parlato così a Elia dal momento in cui è visto come un criminale indiscusso» mi disse ridendo.
Un criminale indiscusso? Pensai intimorita.
«Scusami eh, in che senso un criminale indiscusso?»
«Nel senso che non si farebbe problemi a uccidere qualcuno, Elia intimorisce la gente solo con uno sguardo, e guai chi gli tocca quella gallinella della sua tipa, è oro prezioso per lui, però le corna che le fa...»
Be', la situazione fa letteralmente ridere. Mi immagino lei convita del loro amore eterno e lui che porta a letto tutta la scuola a sua insaputa, o magari ne è al corrente ma pur di averlo accetta le cose come stanno e via.
«Ah... Non pensavo fosse così testa di cazzo, ma fa nulla, a me non fanno paura, convivo con una persona che sarebbe il mio fratellastro che è il capo dei capi delle teste di cazzo, quindi!»
«Tuo fratello è di questa scuola?»
«Be' si, Jonathan Elmenson quel ragazzo moro, stronz...» mi interruppe.
«Ma certo che so chi è, be' sì, anche se sono fidanzata ho una cotta per lui dall'asilo e la notte mi capita di fare sogni non molto normali con lui, ma sì ok, non posso crederci, be' ecco, sono più o meno scioccata»
Be' ecco, si è carino Jonathan ma io non mi metterei mai per nessun motivo al mondo con un tipo del genere, arrogante, presuntuoso e chi più ne ha più ne metta.
«Jackie non mi sta a genio, se ti può dare più sollievo, comunque se vuoi nel pomeriggio puoi venire a casa mia» le dissi rendendola ancora più felice.
«Dici sul serio Cooper?»
«Be', ti sembra che io stia scherzando?»
«Certo che no. Dov'eri? Perché non sei arrivata prima? Mamma ti amo» mi disse per poi abbracciarmi.
«Fai piano, rischi di strozzarmi»
«Sì scusa» mi disse provocando una risata.
«Devi assolutamente trovarti un tipo, ho un'idea, questa sera c'è una festa e tu ovviamente ci verrai con me, ci saranno tantissimi tipi, e ovviamente tutti molto fighi, ne troverai qualcuno di sicuro»
Be', non sono in vena di feste adesso, non sarei in grado di divertirmi, dato che il mio pensiero ricade sempre e solo su mia madre, lei naturalmente vorrebbe che io ci andassi, ma sono io che naturalmente non ci andrò.
Il problema era che non trovai una scusa valida per rifiutare quell'invito, e non sapevo nemmeno se potessi essere in grado di fidarmi di Jackie e raccontarle di mia madre.
Be', in men che non si dica cedetti e le raccontai tutto.
«Be', tu, allora, oddio scusami» mi abbracciò piangendo.
«E per cosa?»
«Sono un'egoista, ti ho chiesto di venire a questa festa non sapendo cosa stessi passando»
Mi dispiace che si senta così, nonostante io la pensai diversamente. Pensai.
«Ma no Jackie, non darti colpe che non hai, tu non sapevi assolutamente nulla di tutto ciò, quindi stai tranquilla, e inoltre, non sei egoista» le dissi abbracciandola.
A interromperci fu una voce familiare e terribilmente acuta.
«Luna dobbiamo andare» mi disse Jonathan una volta posizionatosi dinanzi a me.
La cosa che mi stupì fu che mi chiamò per nome, cosa mai fatta da lui nonostante ci conoscessimo già da qualche mese.
«Sì be', ciao Jackie ci vediamo nel pomeriggio allora» le dissi facendole un occhiolino.
Così io e mio fratello ci allontanammo dalla sua figura.
«È carina Jackie»
«Sì ecco, peccato sia fidanzata»
«La verità è che è un peccato che sia amica tua, e inoltre anche se fosse fidanzata non mi faccio problemi a farmela, non sono mica geloso del suo tipo»
«Ma che stronzo, veramente» iniziammo a ridere.
È la prima volta che ci ritroviamo a ridere insieme, e devo ammettere che non è male. Pensai.
«Sai Cooper, sei quasi simpatica, potremmo andare d'accordo»
«Sì potremmo, peccato che non hai accolto subito la mia richiesta d'amicizia, a quest'ora avremmo instaurato un buon rapporto, ne sono certa»
«Ma chi? Io e te? Pff»
«Be', si, io e te!» marcai l'ultima parola.
«Mah, potrebbe anche essere vero» calò il silenzio.
«Cooper»
«Sì?»
«Anche se non te l'ho mai detto, mi dispiace un botto per tua madre, doveva essere una grande donna, ho visto qualche foto in camera tua, aveva un gran sorriso coinvolgente, davvero mi dispiace»
Rimasi sorpresa dalle parole di mio fratello. Fu bello sapere che non ce l'avesse con me per chissà quale motivo a me sconosciuto.
«Tranquillo, è tutto ok»
«Tu ora come stai? Sai non te l'ho mai chiesto, però avrei voluto»
E la situazione divenne sempre più strana. Perché si stava preoccupando per me?
«Be', sto!» gli risposi per poi strappargli dalle mani il casco e mettermelo per far ritorno a casa.

A parte te nulla di specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora