CAPITOLO 35

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Valeria's pov

Siamo tutti intorno al fuoco, acceso grazie alla legna che hanno raccolto Lorenzo e Simone, considerando che poi io ero andata via, si erano messi loro due a lavoro.

Cerco di far finta di niente. Cerco di non mettermi a frignare con una bambina, ma soprattutto, cerco di non incrociare il suo sguardo. Non abbiamo proprio avuto modo di parlare dopo quanto accaduto e spero vivamente che non avremo modo di farlo.

Non ho bisogno delle sue giustificazioni, anche perché se dovesse dirmele, probabilmente cadrei nuovamente in trappola e diventerei nuovamente il temibile segreto di Simone Ferrari.

Porto le ginocchia al petto e le avvolgo con le braccia. Sofia accanto a me canta allegramente insieme ai nostri compagni. Anche io avrei voluto passare la serata così, esattamente come l'avevo immaginata più volte nella mia testa.

È la mia prima gita, avrei voluto solo divertirmi e magari passare un po' di tempo insieme al mio ragazzo e invece mi sento più triste che mai e non ho più un ragazzo.

Sospiro, sento di non voler stare più qui. Mi avvicino Sofia e le sussurro all'orecchio che ho intenzione di andare nella nostra tenda inventando che ho mal di testa e che ho bisogno di dormire. Lei mi sorride, sembra aver capito che si tratta solo di una scusa ma in ogni caso non me lo fa pesare e annuisce dicendo che a breve mi avrebbe raggiunta per vedere se stavo meglio. Non appena arrivo alla tenda mi sdraio e mi avvolgo con una coperta per poi iniziare a piangere a dirotto.

Simone's pov

Vedo Valeria sgattaiolare via e subito lancio un'occhiata interrogativa alla mia migliore amica la quale mi fa segno con la mano che mi spiegherà più tardi.

Dopo qualche minuto, si alza per prendere da bere e si siede accanto a me.

Ha in mano due lattine di Coca-cola e me ne porge una. La ringrazio e vado subito dritto al dunque.

– Perché è andata via? – Domando.

Sofia beve un sorso dalla lattina. I suoi riccioli biondi sono liberi e le incorniciano il viso in modo grazioso. Se non fosse per il septum che porta al naso, sembrerebbe una bambola di porcellana.

– Speravo me lo dicessi tu. A me ha detto solamente che Lorenzo ci ha provato nuovamente con lei e che hanno litigato, ma non so per cosa di preciso. –

Stringo la lattina tra le mani, Lorenzo è quasi vicino a me, sta scherzando con una nostra vecchia compagna di classe e non sembra neanche essersi accorto dell'assenza di Valeria.

– Stamattina ho detto a Lorenzo che mi piace Valeria e diciamo che lui non l'ha presa molto bene. – Confesso.

Sofia fa un piccolo sorriso e si volta verso di me.

– Lo so. Vi ho sentito. – Dai suoi occhi chiari trapela un po' di compassione nei miei confronti. Sospira e porta nuovamente il suo sguardo verso il fuoco.

– Comunque, secondo me il tuo amico è solo uno stronzo e tu dovresti comunque dichiararti a Valeria. – Mi dice la sua opinione, inconsapevole che io e la sua amica ci eravamo dichiarati, messi insieme e lasciati, nell'arco di tre mesi.

– È ancora innamorato di lei – affermo in modo poco credibile, perché persino io ne sono poco convinto.

– Sbagli. Tu sei innamorato di lei, lui è solo infastidito perché Valeria l'ha lasciato e crede sia stato a causa tua. C'è una bella differenza. – Fa spallucce, poi con la testa mi indica Lorenzo, invitandomi ad osservarlo. –Guarda, non si è neanche accorto che Valeria non c'è. Sembra starci provando con la vostra amica e scommetto che spera di portarsela a letto per rubarti la scena. –Adesso la guardo confuso.

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