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Olimpia

Quando una persona viene dimessa dall'ospedale in genere dovrebbe sprizzare gioia da tutti i pori, dovrebbe essere sollevato di essere sano e salvo, beh questo non è il mio caso.
La mia permanenza in questo posto finisce qui, Alessandro sta già firmando alcuni fogli per la dimissione ed io...beh io sono seduta ancora su quello che è stato il mio letto per queste 3 settimane.

Osservo le stampelle poste davanti a me ed un sospiro sfugge alle mie labbra rosee. Il pensiero di tornare a casa mi spaventa, lo stare ferma per ancora molto tempo mi fa agitare, il non sapere se potrò ballare ancora mi fa stare male ed è tutto un mix di pensieri che non mi piacciono per niente, perché i medici non sanno effettivamente se la mia gamba potrà ancora reggere tutto lo sforzo che facevo prima per danzare.
Che cosa farò se non potrò più ballare? La danza è letteralmente la mia vita, ho dedicato anni, fatica, sudore e sangue a questa passione che con l'andare avanti del tempo si è trasformata in vita e ossigeno pure per me.
Che cosa farò...?

-Olly, sei pronta?- la voce dolce di mio fratello mi fa voltare verso il lato opposto in cui si trova lui, con una una mano mi asciugo una piccola lacrima che stava cadendo e faccio un sospiro.
Mi volto verso di lui e accenno ad un sorriso falso che lui nota subito.
-Che hai piccola?- domanda avvicinandosi a me.
-Paura...-
-Sorellina, tornerai a ballare come prima, credimi. Devi solo portare pazienza perché purtroppo alla tua gamba servirà tempo. Non ti abbattere adesso, devi andare avanti ed essere forte, senza farti condizionare dai brutti pensieri. Va bene?-mi rassicura mio fratello ed io seppur non convinta al massimo annuisco ed insieme a lui mi sollevo dal letto, mi siedo sulla sedia a rotelle e con le stampelle poste sulle mie gambe esco dalla stanza che mi ha accolto ormai tempo fa.

-Stavo pensando che potresti sistemarti in camera mia, così se hai bisogno o altro sono già lì- dice mio fratello tenendo lo sguardo sulla strada che scorre in modo lento.
-Ma no Ale tranquillo, ho le stampelle e riuscirò a fare qualcosa da sola, tanto credo che più di andare in bagno o mettermi davanti alla TV non potrò fare molto per il momento perciò...- gli rispondo con tono avvilito.
-Che ne dici se domani ti porto ad Appiano? Il mister mi ha dato ancora qualche giorno prima di tornare ad allenarmi, perciò possiamo andare e stare con gli altri, che dici?-
-Perché no?- dico con un piccolo sorriso.
Poco dopo il silenzio cala nella macchina ed arriviamo a destinazione, Alessandro scende e aiuta me a scendere dalla macchina, mi porge le stampelle e con un piccolo coniglietto inizio a saltellare fino alla porta di casa.
-Sono già stanca- dico con un piccolo sorriso.
-Ma come? Sei stata ferma per tre settimane e ti stanchi dopo due passi? Non è da te sorella- dice lui divertito.

Quando Entriamo in casa mi stranisco subito.
-Perche è tutto buio?- chiedo accendendo la luce dell'ingresso.
-Non ho avuto modo di aprire oggi- dice lui posando le chiavi di casa sul mobiletto vicino alla porta. Stringo gli occhi a due fessure e lo guardo in modo strano, qualcosa non mi quadra ma sono troppo stanca per pensarci, così vado avanti seguita da Ale e quando vado per accendere la luce del salotto questa si accende da sola mostrando la casa tutta addobbata e tante persone che urlano.
-Sorpresa!- guardo i ragazzi e le mie amiche con occhi lucidi.
-Grazie mille ragazzi siete meravigliosi!-dico mentre una lacrima salata solca il mio viso stanco.

***

-Non ti diverti?- l'accento argentino mi fa voltare verso destra, dove trovo un Joaquìn tutto sorridente.
-Si è solo che stare qua seduta mi scoccia un po- dico facendogli cenno di sedersi accanto a me, cosa che lui non si fa ripetere due volte.
-Ti capisco, con gli infortuni che ho preso sono stato molte volte bloccato a casa- dice lui sorseggiando la sua birra, annuisco e il silenzio cala fra di noi per pochi istanti.
-Kai? Non lo vedo da un po, come sta?-
-Uhm, io e Kai ci siamo lasciati da un po- dico io guardandolo negli occhi e una piccola luce si accende in essi.
-Come mai?- domanda lui.
-Beh abbiamo preso questa decisione insieme a dire il vero. Lui si sentiva troppo in colpa per quello che mi è successo e nonostante tutte le mie rassicurazioni è andata così. Siamo rimasti in ottimi rapporti però. Gli voglio bene, ma credo che sia stata la scelta più giusta- e mentre dico queste parole ne sono più convinta che mai. Voglio molto bene a Kai e non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che ha fatto per me, mi ha aiutato a tirarmi su dal mio momento no e gliene sarò sempre grata.
-L'importante è che tu stia bene e lui anche, sarà destinato qualcun altro a te- detto ciò mi da un bacio sulla guancia e mi lascia lì sul divano con un piccolo sorriso sulla bocca

Un bacio Mar🖤💙

Un amore tutto argentino -Correa -Instagram Where stories live. Discover now