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Olimpia

Il paesaggio scorre velocemente attraverso i finestrini della macchina di Alessandro. Una canzone di Marracash risuona allo stereo ed io mi ritrovo sul lato posteriore dell'auto a guardare fuori.
Come promesso, Ale mi sta portando ad Appiano per vedere gli allenamenti degli altri.
-Sei contenta di uscire?- domanda mio fratello abbassando di poco la radio.
-Abbastanza- rispondo io sorridendo. La verità è che mi manca già andare in sala e ballare, ma per non essere pesante cerco di essere felice lo stesso.
-Lo so cosa ti passa per la testa sorellina, ma davvero credimi si sistemerà tutto. Abbiamo i migliori fisioterapisti e sanno il fatto loro, d'accordo? Abbi un po di fede e di pazienza- dice lui in tono dolce.
-Hai ragione fratellone, avrò pazienza- dico anche se non sicura.

La macchina rallenta e poco dopo la sento fermarsi. Ale scende per primo e con sé porta le mie stampelle, per poi aprirmi la portiera. Una volta scesa mi appoggio a lui prima di prendere le stampelle ed iniziare a saltellare vicino all'entrata.
In modo lento e quasi urtante raggiungiamo il campo dove i ragazzi stanno già facendo i giri del campo a suon di corsa.
Inzaghi quando ci vede ci viene subito incontro.
-Olimpia, è bello vederti. Come ti senti?- chiede il mister mentre i ragazzi si fermano e corrono verso me e Ale.
-Vado avanti come posso- dico sorridendo.
-Olly!- esclama Federico abbracciandomi in modo delicato. È una cosa che fanno tutti in questo periodo, mi toccano in modo delicato, come se avessero paura di spezzarmi, mentre prima mi saltavano addosso come se avessi la loro stessa resistenza.
-Sono venuta a rompervi un po- dico guardando la mia squadra.
-Ale ti unisci?- domanda il mister.
-Certo che si unisce- dico io al posto di mio fratello che mi sorride.

-Ti abbiamo preso questa- dice Nicolò indicando una poltrona molto larga ed allungata di color grigio. Sopra di essa si trovano due pile e un cuscino che suppongo sia per la gamba. Non faccio in tempo a dire niente che mi sento sollevare da terra e nel giro di pochi secondi mi trovo tra le braccia di Çalhanoğlu che dopo qualche passo mi posa sulla poltrona comoda.
-Ecco qua- dice il turco mettendomi il cuscino sotto la gamba e le coperte addosso.
-Grazie-dico io sorridendo e coprendomi sentendo il freddo pungere.
-Okay, fate qualche esercizio mentre aspettiamo Alessandro-dice il Mister e dopo di ciò i ragazzi eccetto Correa tornano in campo.
-Ehi, come ti senti?-
-Sto bene Joaquìn, devo solo aver pazienza come dice Ale- rispondo io.
-Se hai bisogno sai che sono qui, okay? Qualsiasi cosa- lo guardo e il mio cuore dopo tempo fa una capovolta. Non ho mai smesso di provare qualcosa per lui, ho provato a sopprimere le cose che sentivo, ma non è servito a niente.
-Lo so, grazie Jo- lui mi sorride e mi da un bacio sulla fronte prima di tornare in campo.
La mia giornata passa così, tra qualche chiacchera e gli allenamenti dei ragazzi.

Un bacio Mar🖤💙

Un amore tutto argentino -Correa -Instagram Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora