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"Amore amore, amore un paio di palle, ma proprio quadrate e arrivate sul pavimento" dice Alessio, mentre scocciata entro in stanza chiudendomi la porta alle spalle

"Ma amore cosa? Che tu sei libero di chiamare le amiche tue amore e vita, io non posso chiamare così persone che conosco da quindici anni quasi. Ale ma stai bene?" domando

"Ma amici un corno, io come mi dovrei sentire?" Domanda

"No Alessio guarda, è il colmo proprio esci da qua che sennò veramente" dico guardandolo

"Perché è il colmo? Spiegami perché madre natura ti ha dotato un cervello e la lingua, quindi esprimiti"

"A me sembra che sei tu quello senza cervello. Dici che sei tu che ti senti male se io chiamo amore gli amici miei, però non pensi a come posso stare io? Ti ho detto mille volte della fobia di poter essere sostituita con facilità, e tu così la alimenti, sapendo anche come amiche hai delle strafighe a cui io posso solo inchinarmi. Alessio ci ssei o ci fai?" Domando urlando, sentendo cadere il silenzio nel resto della casetta

Si ammutolisce e mi guarda, deglutendo nervoso
"È meglio che me ne vado di la, prima che ti prendo a schiaffi"

Gli passo accanto e mi blocca il braccio
"Lasciami" dico imperativa, guardandolo acida

Lascia il braccio ed esco dalla stanza, tornando dai miei compagni, che sono seduti sulle gradinate

Mi siedo tra Piccolo e Aaron e metto le mani in testa, mentre vedo tornare anche lui con aria afflitta
"Tutto ok?" Mi domanda Piccolo e annuisco, osservandomi la punta delle scarpe

"Dopo ne parliamo" dice mettendomi una mano sulla schiena e poggio la testa sulla sua spalla

Maria e la produzione cominciano a parlarci del Serale e della divisione in squadre
Zerbi - Celentano
Todaro - Arisa
Cuccarini - Emanuel lo
sono le squadre di questo anno

"Isobel, we forever insieme!" Le dico e lei ride mandandomi un bacio
Certo avrei preferito una squadra con Samu e Madda, ma non lamento mica

Vengono convocati in studio gli allievi di Emanuel e di Lorella e noi restiamo seduti ad osservare e ascoltare cio che dicono di noi

"Credo che su Eleonora - dal mio punto di vista - non ci sia nulla da dire, lo abbiamo detto anche durante il pomeridiano , è forte, è credibile ha presenza scenica e sinceramente un po' mi spaventa, ma nessuno come voi altri è imbattibile"

Sorrido sentendo le parole di Lorella poi mi siedo sul pavimento, portando le gambe al petto

"Perché avete litigato?" Mi domanda Piccolo all'orecchio, cercando di non risultare troppo curioso

"Ha iniziato lui, poi si è stato zitto" dico guardandolo.
Sta con la testa bassa e si guarda le mani.
Non volevo attaccarlo così, ma quando mi partono i cinque minuti non ragiono.
E credo che questo si sia capito

"Fino a stasera dovrete parlarvi, no?" Domanda lui retorico e io sospiro

"Parlare non implica un chiarimento" dico, prendendo il mio giubbotto dall'appendiabiti.
Non riesco a sedermi di nuovo che siamo nei del team Zerbi Cele ad essere chiamati in studio

🌻

"Amore io il mio l'ho fatto, te l'ho spiegato in ogni lingua che mi sono sentita sminuita, non capisci o fai finta di non capire?"

"Se per te ogni lingua è sbattere le porte, evitarmi e guardarmi male oppure urlarmi contro, io non ci capisco un cazzo"

Lecco la cartina e infilo il filtrino, osservandolo deglutire

"È inutile che ti ecciti, non è il momento" dico quasi sarcasticamente, osservandolo alzare un sopracciglio

"Se sei eccitante quando lecchi la cartina non è colpa mia" dice e ad alzare il sopracciglio sono io "Comunque" va avanti

"Cosa ti ha dato fastidio?" Domanda ancora venendo a sedersi accanto a me e mettendo le mie cose sulle sue gambe

"Il fatto che quando parli con loro, o di loro, lo fai con talmente tanta enfasi, che sembra che io e la nostra relazione non esistessimo"

"Se quella è enfasi devi vedere come parlo a loro di te" mi passa l'accendino e lo guardo sorridendo leggermente

"Perché cosa dici di me?" Domando curiosa

"Che a volte sembriamo troppo diversi per stare insieme, però non so bene cosa sia successo,
ma dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati
ho avuto la sensazione che tu fossi la ragazza giusta per me"

Abbasso lo sguardo e sorrido non sapendo cosa dire
"Sei uno stronzo" dico

"Ah sì? Perché?" Mi mette un braccio sulle spalle e lo sguardo

"Perché trovi sempre il modo di dat nascere questa espressione da perfetta cretina sul mio viso" dico indicandomi e posando la testa sulla sua spalla

"Possiamo metterci una pietra sopra?" Domanda sorridendo e io annuisco, riaccendendo il drumino che si era ormai spento

"Anche due"
Mi poggia e una mano sulla gamba e avvicina le sue labbra alle mie, leccandomi però la guancia

"Deficente" dico, dandogli uno schiaffetto sulla guancia e sorridendogli

"Si bell assaji" dice mettendomi una mano nei capelli e alzo lo sguardo sorridendo "m so mbriacat e te" dice poi e sorrido, mettendo la testa sotto il suo braccio

Mi stendo con le gambe che cadono giù dalla panchina e la testa sulla sua gamba.
Passo un dito sul suo viso e lo guardo sorridendo

"Sei un campione, come ha detto Todaro" dico osservandolo mentre sul suo viso nasce un sorrisone spontaneo

anime contrastanti | alessioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora