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Hey!

L'inizio è il perfetto seguito del prologo, quindi, se all'inizio sembra che non leghi, non è perché sono impazzita, ma perché è il continuo del prologo, stesso momento, stesso attimo, stesso personaggio.

***

"Accipicchia, scusa amico!" Ad evitare la caduta nell'abisso dei suo pensieri ci fu una voce maschile, che aveva occupato il suo udito dopo aver infastidito il suo tatto. Difatti, l'individuo che Louis stava cominciando a disprezzare, aveva sbattuto violentemente contro la sua spalla, indaffarato a portare casse? E camminando falcate più grandi per sviluppare un ritmo più veloce.

"Non preoccuparti, neanche io ti avevo visto arrivare" ed era vero, Louis non aveva visto quel ragazzo adorno da un folto ciuffo biondo abbinato ai due diamanti che gli valorizzavano gli occhi camminare sulla sua stessa strada, ma in direzione opposta.

L'altro, spostando la scatola che portava, in un braccio solo, gli porse la mano. "Niall Horan, piacere."

Louis strinse la mano del biondino, notando subito il contrasto con la sua pelle fredda "Louis. Louis Tomlinson."

Niall, così si chiamava, giusto?, gli sorrise di rimando e "Bene, amico, spero di rincontrarti, dentro" indicò con la testa l'edificio alle sue spalle.

E successe anche prima di quanto Louis immaginasse, perché, dopo aver salito quelle lunghe scalinate che portavano ai dormitori, ed aver sbloccato la serratura della stanza che gli era stata assegnata, incontrò di nuovo quella testa bionda. E non solo quella, ma anche una mucchio di scatole abbandonate al suolo, oppure posizionate su qualunque mobile a disposizione.

Guardandosi intorno, decise di farsi notare dal suo nuovo compagno di stanza, il quale si intravedeva da una delle poche porte che avevano a disposizione nel luogo condiviso.

A farlo riuscire nel suo intento ci pensò l'altro ragazzo, però, che notò quasi subito la sua presenza.

"Non ci credo, l'unica persona con cui ho parlato si trova nella mia stessa stanza!" Sembrò del tutto stupito di vederlo, e gli corse incontro dandogli una pacca sulla spalla.

Louis gli sorrise, non capendo a cosa fosse dovuta tutta quella confidenza, ma decise di fare a meno di chiarire quel dubbio, e diede voce a un altro dei suoi pensieri.

"Da quel che ho capito dovremmo avere le camere da letto divise, in quale hai già preso posto?" Chiese cercando di essere più gentile possibile.

Con un sorriso che sembrava non abbandonare mai il suo viso, rispose "La mia stanza è quella con la porta aperta, puoi riconoscere la tua in quanto chiusa."

Lo ringraziò, poi, dopo che lo lasciò passare, andò verso la sua stanza.

Notò appunto che l'unica camera chiusa era quella, così non si fece scrupoli nell'aprirla, e una volta fatto divenne più piccolo in confronto alla maestosità della camera. Il letto occupava solo una piccola parte di tutto lo spazio, pur essendo anch'esso di notevoli dimensioni; ma la parte che lo sorprese di più, oltre all'enorme armadio adiacente al letto, furono gli antichi quadri che decoravano le pareti.

C'erano dipinti di tutti i colori, che ritraevano paesaggi, persone, o qualcosa di astratto. Non amava molto l'arte, ma quei quadri avevano qualcosa di veramente ammirevole; e gliene piacque uno in particolare, appeso vicino al suo letto, - costruito in una struttura di legno (specificatamente ebano) e con delle lenzuola blu notte, poco abbinate al marroncino delle pareti.

Ma riposando gli occhi sul quadro, accarezzò con lo sguardo le sfumature verdi che lo coloravano. Infatti, la sua cornice contornava uno spazio completamente verde, sfumato con altrettanto colore verde smeraldo. Era così semplice e particolare, che Louis decise che quello sarebbe stato il suo preferito, rispetto a tutti gli altri.

Boys Don't Cry||L.S.Where stories live. Discover now