2.

146 11 39
                                    

Quello era il suo secondo giorno lì.

La notte precedente era passata tranquilla, i suoi problemi di insonnia son sembrati non presentarsi e perciò quando quella mattina si svegliò era molto più tranquillo.

Il primo corso a cui avrebbe dovuto partecipare sarebbe iniziato tra circa  due ore, così Louis ne approfittò per raggiungere il bar della scuola, respirando l'aria di fine estate che riscaldava l'erba del giardino esterno.

Niall ancora dormiva, in camera sua, e Louis non sapeva se quella di svegliarlo sarebbe stata una buona idea, così decise di lasciarlo aggrovigliato tra le lenzuola del letto mentre sembrava immerso in un sonno pesante.

I corridoi erano poco popolati, e il vociare delle persone risultava una melodia piacevole, che si spense una volta all'esterno. Difatti sotto la luce solare risplendeva solo Louis, l'unico che sembrava trovarsi nell'aria esterna.

Non si affrettò ad arrivare al bar, anche se il suo stomaco desiderava aumentare un po' il passo, ma le gambe di Louis seguivano un lento ritmo, godendosi la sensazione dei sassolini sui quali camminavano.

Stava ripensando alla rissa del giorno prima, chissà cosa ha spinto quei due ragazzi a mettersi le mani addosso.

Soprattutto perché avevano due fisicità completamente diverse, perciò sarebbe stata una cosa molto squilibrata, ma forse il ragazzo più alto aveva un buon motivo per compiere l'azione contro qualcuno molto più piccolo di lui.

E un'altra volta qualcosa interruppe il flusso dei suoi pensieri.

Di nuovo, Louis si ritrovò ad alzare lo sguardo verso la persona che aveva urtato contro la sua spalla.

"Ma che cazzo, tutti contro la mia spalla!" Sbottò a causa del déjà vu.

E di nuovo provò una sensazione diversa per la persona che gli era venuta contro.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

Louis dovette rimettersi in confronto con la luce che emettevano gli smeraldi che davano ricchezza al volto del ragazzo. "Guarda dove cammini" aveva parlato la sua bocca rosea, perfettamente abbinata con la sua pelle di porcellana.

Innervosito da quell'affermazione Louis ribatté "dovresti fare la stessa cosa. Tu mi sei venuto contro."

"Come puoi dirlo? Stavamo camminando in direzioni opposte, ed è stato un caso che ci siamo scontrati. Sicuramente non andrei di mia volontà contro le persone." Rispose, mentre sistemava le lunghe ciocche che gli ricadevano sull'apertura della camicia, che indossava aperta per i primi bottoni, mostrando la croce che portava come collana e numerosi tatuaggi che decoravano la sua pelle.

"Pensala come vuoi." Rispose velocemente, con la fretta di raggiungere il bar per fare colazione.

Allora affrettò il passo, sbattendo volutamente contro la spalla dell'altro, ma non fece in tempo a camminare più di tanto, che l'altro gli parlò di nuovo, da una maggiore distanza rispetto a prima.

"Com'è che ti chiami, occhi blu?"

"Pensi che te lo dica così facilmente? Scoprilo da solo, smeraldo."

E con questa risposta, Louis finalmente riuscì a raggiungere il suo bramato bar.


***


Merda.

Era in ritardo per il suo primo giorno al club di teatro.

Louis scese le scale di corsa per raggiungere il piano di cui aveva bisogno, sperando che il suo ritardo sarebbe passato inosservato.

Boys Don't Cry||L.S.Where stories live. Discover now