4.

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Harry, Harry Harry.

Suonava meglio di quanto pensasse.

Louis guardò attentamente il volto di Harry, che sembrava metabolizzare l'informazione.

"Louis..." Disse, per poi alzarsi dal ragazzo e mettersi più comodo al suo fianco.

"Già" disse l'altro, pulendosi una mano sul lenzuolo.

Ci furono attimi di silenzio, dove nessuno dei due era intenzionato ad interrompere i propri pensieri.

"Bene, suppongo che io debba andare" dopo un po' parlò Louis, mettendosi in posizione eretta.

"Ti accompagno."

Così Harry si alzò, raccogliendo la vestaglia da terra, per coprirsi il corpo, e lo stesse fece l'altro con i propri abiti.

In silenzio raggiunsero la porta principale, che successivamente venne aperta dal proprietario della stanza, che si mise su un lato per far passare Louis.

Quest'ultimo si fermò fuori la porta, girandosi verso il riccio.
"Allora...Ci si vede, Harry."
Il ragazzo nominato annuì con la testa, vagando con lo sguardo, attento a non incontrare gli occhi dell'altro.

Si sistemò i capelli, sorrise leggermente e poi tenne contatto visivo con gli occhi terribilmente azzurri del castano.

"Ci si vede, Louise."

"E' Louis, hai visto anche tu che ho-" il rumore della porta che si chiudeva non gli fece concludere la frase.

Fanculo.

Raggiunse poi la camera sua e di Niall, evitando di accendere le luci del salotto una volta dentro. 

Rimase fermo per del tempo, tempo in cui ripercorreva mentalmente tutta la sua giornata fino a quella sera.

Si grattò nervosamente il naso, e cominciò a camminare verso la grande vetrata del balconcino: aveva bisogno d'aria.

Una volta che la consistenza d'aria chiusa liquidò in una più tiepida e piacevole, Louis si concesse di chiudere gli occhi.

Ma si sentì subito obbligato a riaprirli, a causa di un forte vociare.

Allora abbassò lo sguardo, convinto che il brusio di voci provenisse dal cortile esterno, ma non scorse alcuna figura. 

Cercò di prestare più attenzione, così si concentrò a provare almeno a distinguere le parole. 

"No grazie, non fumo."

Era una voce maschile.

"Come vuoi."

Anche quest'altra proveniva da un ragazzo.

Louis guardò di nuovo in basso, ma il punto in cui si affacciava era completamente deserto.

Eppure, lui sentiva le due voci molto vicine, così provò a guardare il balcone accanto al suo, che però era completamente vuoto. 

Guardò alla fine su per disperazione, ma quella non sembrò una brutta idea. 

Infatti, ripensò a qualche giorno prima, quando camminando per il corridoio dell'ultimo piano, incrociò una scala che portava sopra, anche se l'istituto disponeva di solo cinque piani. 

Ma, essendo in ritardo per una delle lezioni, decise di ignorarla. 

Il terrazzo.

Poggiò comodamente i gomiti sulla ringhiera, assumendo così una posizione piegata, giocherellando con le foglie di una pianta di cui probabilmente Niall si prendeva cura. 

Boys Don't Cry||L.S.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz