6.

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Lo riconobbe dai capelli.

Dai boccoli che ricadevano indecisi sulle sue spalle, dalla postura rigida che portava, e dal modo in cui incrociava le gambe, stando fermo.

Sentì un groppo alla gola che scemò in un'ironica risata.

L'ironia era l'unica strategia che di astuto, in realtà, non aveva niente. 

Vide come stringeva tra le braccia il corpo di qualcuno, che Louis, non si sarebbe mai aspettato. 

Il volto su cui Harry era chinato, apparteneva ad una donna.

In quel momento, avrebbe tanto voluto non aver spento la sigaretta sulla ruggine del secchio, ma bensì sulla sua pelle.

Non si sentiva addolorato, per nulla, si sentiva solamente sciocco.

Sciocco, perché aveva pensato che Harry non lo fosse.

Quando, in realtà, tutta quell'influenza l'aveva manifestata per colpa sua.

Però lo aveva riconosciuto così bene, che provare a convincersi del contrario, era impossibile.

 Si fece sfuggire una risatina prima di entrare nel bar, perché l'unico metodo che aveva trovato per risolvere la delusione, era quello.

C'era rimasto di merda, ma quella la prese come una vendetta.

 In realtà, più come un segnale. 


Questa volta, Louis accompagnò il suo pasto con una birra; ma il suo stomaco non bruciava solo per l'alcol.

Poco dopo la porta di vetro del bar si aprì, e il castano arricciò le labbra sul boccale. 

Si girò solamente quando la persona che si stava sedendo accanto a lui, davanti al bancone, gemette.

E chi non poteva essere, se non lui?

Rise di nuovo, con contegno, e continuò a bere attento a guardare dritto a sé.

Ma sentiva lo sguardo di Harry sul suo profilo che bruciava l'intera linea della sua sagoma.

Gli prudeva la lingua e le labbra gli si schiudevano da sole.

"Perché eri lì, sta mattina?" Alla fine, come sempre, cedette. 

Sapeva che Harry lo aveva sentito, ne era sicuro, anche se non lo stava guardando.

"E tu?" 

"Dio, Harry, stavi singhiozzando come un disperato. Spero solo che non stessi piangendo." Rise contro il bicchiere. 

"Cos'hai che non va, Louis? Sei così..."

"Così?"

"Così insensibile."

"Vedo che tu mi batti, però."

"Che vuoi dire?"

"Cosa vorrò dire, Harry? Cosa?"

"Louis, tu non sai proprio nulla. E nemmeno ti degni di guardarmi in faccia."

Louis, non lasciando che il sorriso abbandoni la sua espressione, si girò verso l'altro.

"Neanche questa mattina ti guardavo, eppure non ti sei lamentato. O l'hai fatto?"

"Cos'è che ti turba, Louise?"

"Niente, Harry, niente! Tu, piuttosto, che piangi da tutte le parti?" E Louis si morse la lingua così forte, che il sapore metallico del sangue,  aspro e forte, cominciò a coprire quello della birra.

Boys Don't Cry||L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora