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La mattina dopo Anna si svegliò per prima e mi venne a svegliare scuotendomi.
-Sveglia! Sveglia! Oggi si iniziano le lezioni!
-Sì, sì, sono sveglia- risposi io, non molto convinta.
Scendemmo in Sala Generale. Anna raggiunse subito i suoi amici al tavolo. Io andai con Dimitri al nostro tavolo. Vidi Alex e !o salutai.
-Dai! Vieni qua!- mi urlò lui.
-Arrivo!
Parlammo per tutta la colazione. Anche per lui era il primo giorno di allenamento e, per fortuna, eravamo nel corso assieme.
Alle nove il tenente Viper ci chiamò per iniziare il nostro allenamento.
-Buon giorno! Oggi inizia il vostro corso per andare in guerra. Precisamente la Prima Guerra Mondiale, scoppiata tre mesi.
Io rimasi attonita. Chi aveva parlato di guerra? Ma il tenente interruppe i miei profondi pensieri.
-Nel mio corso imparerete a sparare, a addestrare i cani e a pilotare Mig e Convair. La lezione di oggi consiste nel addestrare un cane. Qui ci sono quindici gabbie e voi dovete sceglierne una. All'interno troverete un cane maschio, gli darete un nome e inizierete ad addestrarlo.- disse il tenente.
Io avevo già addestrato un cane quando ero piccola era un pechinese! Non credo che in quelle gabbie ci fossero dentro cani così piccoli. Erano tutte coperte da un telo nero che oscurava quello che c'era all'interno. Così, senza guardare mi dirigei verso una gabbia. Andai molto a sentimento e credo che io abbia scelto la gabbia giusta. Al suo interno c'era il cane di miei sogni: un bovaro del bernese. Lo chiamai Lando. Era bellissimo. Aveva il pelo nero e tutto arruffato, i suoi occhi erano di un blu profondo. Anna trovò, all'interno della sua gabbia, un'affascinante pastore tedesco e lo chiamò Jim.
-Questi cani sono vostri. Una volta finita la vostra permanenza qui, potete portarli a casa. Si troveranno di sicuro meglio che qui.- annunciò il tenente.
Non fu difficile addestrarlo perché seguiva alla perfezione quello che io gli dicevo di fare. Anna si trovò in difficoltà. Quel pastore tedesco non voleva saperne di obbedire. Ma c'era una cosa che li legava: la voglia di uccidere e il desiderio di azione e guerra. Così, anche senza addestramento, Jim seguì Anna ovunque lei andasse o facesse. Divennero inseparabili!
Quel pomeriggio era libero e così decidemmo di andare a correre nel boschetto vicino alla caserma insieme ai cani. Era autunno. Le foglie gialle ricoprivano il terreno e frusciavano sotto ai nostri piedi. Nonostante la stagione, l'aria era calda e c'era un profumo di terra bagnata che si disperdeva nel vento. Anche se l'aria era calda, io avevo freddo. Le mie mani erano quasi congelate e non mi sentivo più le orecchie.
-Che caldo!- disse Anna, sfilandosi la felpa verde, marrone e grigia.
-Ma se è freddissimo!- ribattei io, che non mi sarei tolta la felpa neanche sotto tortura.
-Non è vero! Che ore sono?
-Le sedici e trentasette. A che ora dobbiamo tornare?
-Alle diciassette. Rientriamo in caserma.
Ci avviammo di corsa, spaventando le volpi che vivevano nel boschetto che spesso erano usate come bersagli per l'allenamento.
Quando arrivammo in caserma, trovammo Riccardo e Dimitri ad aspettarci.

Io, te e i militariWhere stories live. Discover now