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La mattina dopo, mi svegliai prima io e andai a svegliare Anna.
-Sveglia! Oggi si vola!!
Alla parola "vola", Anna scattò giù dal letto si cambiò e scese dalle scale, inciampando di lacci delle scarpe cadendo da sei scalini, facendosi un taglio lungo tutta la fronte che sanguinò e lasciò una scia rossa lungo tutto il corridoio.
-Ma cosa hai fatto?- chiesi io spaventa quando la vidi.
-Dove? Ah, sulla fronte! Sono caduta dalle scale. Ma non è niente. Piuttosto come mai eri sveglia così presto?
-Oggi c'è il primo volo e io ho paura di morire!
-Ma stai calma! Non morirai! Sei brava! E poi volate in due.
-In due?
-Sì. I Mig vanno pilotati in due. Tu con chi sei?
-Con Alex.
-Capisco. Io con Dominik.
-Non con Ricky?
-No. Lui va con Hans.
-Povero Kristoff! Lo lasciate da solo.
-A quanto pare.
-Io vado allora. Ciao e a dopo- dissi io, in conclusione.
-Ciao.
E, detto questo, Anna si avvió verso il suo gruppo, lasciando la sua solita scia rossa, ma meno di prima. Io raggiungo il mio gruppo.
-Buon giorno. Sono il tenente Herzit e sarò io a insegnarvi come si vola da professionisti. Chi sarà bravo e si impegnerà potrà passare con i più bravi!
-Salite su un Mig e accendete gli auto parlanti. Scegliete una persona con cui andare.
-Vieni con me Andrew?
-Volentieri
-Allora sali che arrivo!
Accendemmo il motore e via!
L'allenamento era seguire il tenente e riuscire ad averlo sotto tiro.
-Sali ancora! Sali ancora!- dissi io.
-Più di così non sale!- rispose Alex
-Allora tieniti forte- ribattei io, spingendo al massimo l'acceleratore. Andavamo velocissimi e il motore non tenne a lungo
-Iniziamo a precipitare!- urlò Alex.
-Prendi il paracadute fifone!
Su due paracadute, uno non andava e chi l'ha preso? Io.
Per fortuna, un nostro compagno ci vide e avvertì Matteo di convincere il tenente a prendere un aereo e venirci a prendere. Io precipitavo. Non vedevo più niente. Iniziai a pregare Dio di sopravvivere. Svenni.
Andrew arrivò in quel momento. Alzò il vetro e io atterrai tra le braccia di Alex che era già atterrato nell'aereo.
Quando rinvenni ero nel letto dell'ospedale di campo e mi trovai davanti a una scena orrenda e commovente. Alex stava litigando con Anna. La prima parola che sentì fu "Vaffanculo" e poi una macchia rossa sul viso candido di Alex.
- Cosa è successo?- chiesi io spaventata, alzandomi di scatto dalle coperte.
-Credi che Matteo mi ha rotto il naso.
-Questo lo vedo! Ma perché?
-Lui mi ha salvato, io gli ho detto che è in serviva che ci salvasse, che mi salvavo da solo, poi gli ho detto che era uno stronzo e... il resto lo sai.
-Ma che imbecille che sei!- ribattei io, alzandomi dal letto e, con la vestaglia che avevo addosso, andai a cercare Anna.
La trovai fuori con il suo gruppo e, com'era sua abitudine da quando aveva conosciuto Dominik, con una sigaretta in bocca.
-Anna! Ma cosa hai fatto?
-Ha iniziato lui!
-Sono d'accordo! Ma potevi anche evitare di rompergli il naso!
-Preferivi che vi lasciassi morire?
-Cosaa? No! Se la metti così allora... vaffanculo stronza!
Anna mi guardò con aria di sfida, mi spinse da una parte e se ne andò di corsa. Vi voi vi starete chiedendo... ma piangeva? No. Lei non piangeva mai. La riteneva una cosa stupida. A cena non ci parlammo. Eravamo ancora arrabbiate l'una con l'altra. Io non avevo intenzione di perdonarla e fu così per anni....

Io, te e i militariWhere stories live. Discover now