Capitolo 35

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Un raggio di sole mi costringe ad aprire gli occhi e appena riprendo coscienza vedo JJ in piedi davanti a me che mi fissava.
Faccio un sobbalzo sul divano e sento il biondo scoppiare a ridere.
"Cristo JJ! Mi hai fatto prendere un infarto!" esclamo io.
"Sono così brutto?" ribatte lui salendo a quattro zampe sul divano.
Si butta su di me e inizia a farmi il solletico, cogliendomi di sprovvista.
"JJ!" grido io divertita.
Lui continua, sapendo quanto mi piaccia.
"Ok! Ok ora basta! Non respiro" dico io ansimando.
Il biondo si ferma e allontana le mani dalla mia pancia, posandole sul mio viso.
"Sei bellissima" mormora lui.
Io rispondo alzando gli occhi al cielo e mi butto sulle sue labbra.
Prolunghiamo il bacio finchè qualcuno ci interrompe.
Quel qualcuno non poteva non essere mio fratello.
"JJ, staccati da mia sorella" dice lui e JJ ubbidisce.
"Lo sai che sei odioso?" ribatto io alzandomi per dargli un bacio sulla guancia.
"Me lo ricordi sempre" dice lui sorridendo.
Esco dallo Chateau a piedi nudi e con solo una maglietta sopra al costume, che ormai uso come intimo.
Raggiungo il molo e lì trovo Kie e Pope che stavano osservando l'alba, con i piedi a mollo nell'acqua.
"Ehi Kie" la saluto io e mi siedo affianco a lei.
Lei risponde con un cenno e continua a fissare l'oceano.
"Se l'è meritato vero?" dice JJ gettando la canna da pesca in mare.
K: "Hai dei dubbi? Sì che l'è meritato"
P: "Non avevo mai visto nessuno farsi esplodere"
JJ: "Spuntalo dalla tua lista dei desideri"
K: "JJ!" esclama la ragazza sedendosi sulla barca vicino a John B.
JJ: "Mi dispiace per Sarah"
V: "Sono preoccupata per lei. Vedere tuo padre morire davanti ai tuoi occhi dev'essere tremendo"
JB: "Almeno lei sa che è morto, quando, come e dove è morto" mormora John B dalla HMS Pogues.
Io mi limito a sbuffare e poi mi avvicino a JJ, che mi avvolge la vita con il suo braccio.
K: "Stai bene?"
JB: "Non è per me che mi preoccupo"
V: "Che ore sono?"
P: "Sono le sette e mezza"
V: "Merda"
JJ: "Perchè?"
V: "Devo andare al Waves"
K: "Il bar a Figure Eight?"
V: "Sì"
P: "Perchè ci dovresti andare?"
V: "Perchè ci lavoro"
JB: "Da quando lavori?"
V: "Cerco solo di guadagnare qualcosa"
JJ: "È pieno di Kooks lo sai?"
V: "Lo so, JJ. Ma è la mia prima settimana e non posso non andare"
JJ: "Possiamo venire anche noi?"
V: "Una rissa tra Kooks e Pogues è l'ultima cosa che voglio. Il mio capo mi lincenzierebbe subito"
JB: "Ci riteniamo offesi"
V: "Capita. A dopo amici"
Mi allontano percorrendo il molo ma JJ mi raggiunge e mi fa voltare toccandomi la spalla.
"Vic! Aspetta!" esclama lui.
"Cosa?"
"Stai attenta"
"JJ"
"No sono serio. Hai idea della tensione che c'è ora a Figure Eight?"
"JJ, stai tranquillo. So badare a me stessa"
"Non ne dubito ma-"
"Amore, non ti preoccupare"
Gli lascio un bacio sulle labbra e lui sorride.
Ah, quel maledetto sorriso.
"A dopo J" dico io andandomene.
"Ricordati! Tu sei mia!" esclama lui.
Io alzo il pollice e lo sento ridere.
Quanto amo quella risata.
Entro nello Chateau, mi cambio velocemente e mi dirigo verso il bar con il mio skateboard.
Mi piace vagare per le strade, che alla mattina sono vuote, con le cuffie in testa e cantare Bob Marley a squarciagola.
Io e Kie cantiamo sempre Marley, non possiamo vivere senza.
Mio papà non amava la musica, anzi, posso dire che la odiava.
E questo ha suscitato in me tanto amore verso le note musicali.
Il vero motivo per cui mi piace la musica?
La prima volta che ho parlato con JJ è stato nell'aula di musica, dove riunivano gli studenti di tutti gli anni.
John B mi aveva presentato il suo buffo amico biondo, che già allora aveva una faccia da teppista.
Da quel momento in poi...beh...la mia vita è migliorata.

Arrivo al Waves ed entro nel retro del locale.
"Ehi Vic" mi saluta il cuoco.
"Ehi Joe, come va?" rispondo io battendogli il cinque.
"Come al solito"
"Quindi una merda?"
"Esatto" dice Joe schioccando le dita.
Mentre passo per la cucina, rubo delle arachidi salate pronte per essere servite e me ne riempo la bocca.
"Victoria! Metti giù!" mi sgrida Lauryn, una cameriera.
"Ok" dico io sputando un arachide sulla mano.
"Tieni. Ne ho altre se vuoi"
"Oh signore, tienitele pure per te. Ma la prossima volta te la trancio quella mano!" esclama Lauryn.
"Ok signora Miller!" esclamo io uscendo dalla cucina.
Arrivo al bancone, che si affacciava su una grande terrazza con vista sul mare.
Infilo la maglia del bar sopra al top e i primi clienti iniziano ad arrivare.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankWhere stories live. Discover now