Capitolo 57

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Io e JJ eravamo rimasti in silenzio per tutto il viaggio: non c'era molto da dire.
Quando arriviamo allo Chateau, ormai il sole stava tramontando e la casa sembrava sempre più vuota.
Prima mio padre, poi John B, piano piano lo Chateau si stava spopolando.
Ero rimasta solo io, e non avrei lasciato questo posto manco morta.
Il biondo parcheggia il van sul prato che circonda la casa ed entriamo dentro.
JJ si butta sul divano, mentre io mi fiondo subito al frigorifero per prendere una birra.
Ne scolo una, poi un altra, e quando faccio per aprire la terza JJ si alza e mi ferma.
"Non risolverà niente" dice lui
"È l'unica cosa che so fare bene" ribatto io.
"Ma smettila. Tu sai fare tutto"
"Magari" dico io facendo un sorso di birra ma il biondo me la strappa dalle mani.
"Ehi! Ridammela"
"No, ne hai già bevuta abbastanza"
"Ma stai zitto tu"
"Lasciami gustare la mia birra"
Io alzo il dito medio e il biondo ride sotto ai baffi.
"Sai, ero davvero ottimista sta volta" dico io.
"Davvero?" chiede sorpreso JJ
"Sì. E invece ora John B è in prigione e probabilmente Barracuda Mike ha mandato i suoi uomini ad ucciderci" rispondo io, giocando con i miei bracciali.
"Beh, non mi sembra così grave...per i nostri standard" dice JJ facendomi ridere.
"Vieni qui" fa lui allargando le braccia e io mi alzo per unirmi a lui in un abbraccio.
Il biondo mi da un bacio sulla fronte e dice "Stai tranquilla. Lo tireremo fuori"
"Sì, lo so...lo so"
Sento la sua mano scendere fino al mio sedere e io esclamo ridendo "J! Ti odio!"
"No, non è vero"
"...sì...ti amo cazzo" dico io persa nei suoi occhi.
"Ti amo anch'io...Routhledge" ribatte JJ accarezzandomi i capelli con una mano e tenendomi attaccata a lui con l'altra.
"Dovresti fare attenzione a come parli, Maybank"
"No, amo chiamarti con il tuo cognome. Mi ricorda quando ancora eravamo solo migliori amici"
"E tu eri così stupido da non esserti mai accorto di quanto ti amavo"
"Io ti ho sempre amata Vic, dal primo secondo che ti ho vista"
Sul mio viso compare un largo sorriso e le mie labbra incontrano le sue, in un dolce e passionale bacio.
Camminiamo, senza staccarci, verso camera mia, ma quando ci buttiamo sul letto sento la voce di Kiara gridare fuori dallo Chateau.
"Maledetta Kie" mormora JJ e ci alziamo dal letto per andare in veranda.
Con Kiara c'erano anche Cleo e Pope e appena ci vedono si illuminano.
P: "Dove diavolo eravate finiti?"
V: "Non ci credereste se ve lo dicessimo"
C:"Ormai tutto è possibile, avanti, spara"
V: "JJ ha avuto la bella idea di scendere a patti con Barracuda Mike"
K: "Barracuda Mike? Lo spacciatore?"
V: "Esatto. Ci avrebbe dato un passaggio per il Sudamerica in cambio di un favore, che prima era solo scaricare un aereo e poi è diventato guidare un furgone pieno di droga verso Elizabeth City"
JJ: "Ok, non è così male come sembra"
V: "Siamo praticamente diventati spacciatori JJ"
JJ: "Sì, ma sono solo dettagli inutili"
V: "Quindi, stavo dicendo, cinque minuti dopo che siamo partiti abbiamo incontrato la polizia a bordo strada e indovinate cosa ha fatto il genio qui affianco? Li ha salutati"
K: "Cosa?! Ma sei pazzo? È tipo la prima regole di sopravvivenza"
JJ: "Ero sotto stress, ok?! Non giudicate"
V: "Eravamo tutti sotto stress"
P: "Dai, vai avanti"
V: "Ci hanno inseguiti, abbiamo abbandonato il furgone con la droga e siamo tornati al Twinkie. Ma a quanto pare quello stronzo di Shoupe gli aveva attaccato un localizzatore e quindi ha arrestato John B"
Tutti rimangono in silenzio e poi Pope dice "Quindi John B è in prigione?"
"Penso di sì. Topper ha sporto denuncia" rispondo io.
"Oh andiamo! Perchè tutte a noi?!" esclama il ragazzo battendo un piede per terra.
Proprio in quel momento il mio telefono riceve una notifica.
Lo accendo e vedo che era un messaggio da parte di Sarah.
"Chi è?" chiede JJ.
"Sarah" rispondo io.
"Ok, cosa dice?" continua il biondo.
Leggo il messaggio ad alta voce "Ho convinto Topper ad aspettare domani. Aspettatemi allo Chateau"
"Che cazzo significa? Aspettare a fate cosa?" chiede JJ.
"A sporgere denuncia, stupido" risponde Kie.
"Giusto" fa il biondo.
"Quindi la aspettiamo?" chiede Cleo.
"Ovvio" rispondo io e mi butto sull'amaca.

Circa un'ora dopo, quando era ormai calata la sera e lo Chateau era illuminato dai fili di lucine appese all'albero, arriva Sarah.
"Ehi, grazie per l'attesa" dice lei.
Io mi tiro su dall'amaca.
"Guardate chi ha deciso di tornare a casa" dice Sarah e dalla veranda esce John B.
V: "Non ci credo"
K: "Bentornato"
P: "Wow, che bello rivederti"
S: "Ragazzi, devo dirvi una cosa. Posso portarci tutti all'Orinoco"
P: "Sul serio?"
S: "Sì"
C: "Ok, e come ci arriviamo?"
S: "Mio padre ci fa usare l'aereo?"
JJ: "Ward?"
S: "Sì. Stasera manteniamo un profilo basso e domattina ci alziamo in volo"
V: "Beh, è stato inaspettato"
P: "Tuo padre ci aiuta ora?"
S: "Ho parlato con lui"
C: "Quindi ci fidiamo di Ward?"
K: "Di Sarah"
C: "Va bene, ottimo"
Io guardo mio fratello: era troppo silenzioso.
"Aspettate, devi dirvi un'altra cosa. Da quando siamo tornati dall'isola, ho fatto cose di cui mi pento. Molto" dice Sarah, girandosi verso John B.
"Sì...credo che tutti abbiamo fatto qualcosa di cui ci pentiamo" ribatte mio fratello.
JJ mi mette un abbraccio sulle spalle e io sogghigno, ripensando a tutti i suoi stupidi piani che ci hanno messo nei guai.
"E io non...Poguelandia, ragazzi. Da allora non penso ad altro. Su quell'isola eravamo tutti uniti ed è stato bellissimo, non voglio rovinare una cosa buona. E vorrei sapere...vogliamo ancora farlo? Siamo ancora uniti? Perchè io ci sono" continua Sarah.
Kiara annuisce e la abbraccia.
Ci aggiungiamo anche noi, mentre John B rimane in disparte, pensieroso.
"Sei fortissima Sarah" le dico io scompigliandole i capelli.
Restiamo tutti uniti, spalla a spalla.
"Andiamo a prendere Big John. Che ne dici, cacca di uccello?" gli chiede JJ.
"Direi che questo merita un woogity. Per quando ancora fingerai di restartene lì?" dice Pope.
"Sì John B, ci stai o no?" dico io.
Lui sorride e poi si aggiunge a noi.
"Questo è il momento perfetto per un woogity" esclama Pope.
"Vogliamo farlo sul serio, davvero?" chiede John B.
"Lo faremo!" risponde lui.
"A Poguelandia!" esclamo io.
"A Poguelandia!" gridano gli altri in coro.
Entriamo tutti in casa, come ai vecchi tempi.
John B e Sarah si ritirano in camera, sotto i nostri occhi maliziosi, e noi cinque rimaniamo in salotto.
Pope e Cleo iniziano una partita a dama, mentre io e Kie stiamo sul divano: lei suonava l'ukulele mentre io le facevo due lunghe trecce.
JJ: "Quindi Ward ci aiuta ora eh?"
V: "Non vedo l'ora di salire su quell'aereo di lusso"
C: "Che aereo è?"
V: "Non so, ma è di Ward quindi sarà una roba fica"
P: "Sinceramente, l'unica cosa che mi importa ora è che non ci freghi di nuovo"
K: "Sarah sembrava piuttosto convinta"
JJ: "Sì come tutte le altre volte"
K: "Stavolta è diverso, ok? Fidatevi di Sarah"
JJ alza le spalle e si siede affianco a me.
Con una mano si porta la birra alla bocca mentre l'altra la pianta sulla mia coscia.
Io mi giro di scatto verso di lui e sorrido.
"Ahi! Vic, mi stai tirando i capelli" si lamenta Kie e io torno subito concentrata sulle sue trecce.
"Scusa, colpa mia. La mie bellezza l'ha distratta" dice JJ.
"Oh ma stai zitto!" esclama Kiara, facendomi ridere.
Con la cosa dell'occhio, noto JJ alzarsi lentamente dal divano quindi gli chiedo, senza alzare lo sguardo "Che c'è J?"
Lui non risponde.
"JJ?" insisto io.
"Vieni a vedere. Guarda guarda" dice lui prendendomi freneticamente per il braccio.
"Ehi! Arrivo, un secondo. Cristo stai calm-" rispondo io ma rimango paralizzata davanti a ciò che vedo fuori dalla finestra.
Delle fiamme si alzavano sul prato ed emettevamo una luce rossa e gialla.
"È un incendio" dico io in un sospiro.
Pope e Cleo si girano di scatto e Kie si alza dal divano, con una treccia e mezzo.
P: "Oh merda"
JJ: "Avverti gli altri!"
V: "Al fuoco! Ehi!"
K: "Ragazzi! C'è un incendio!"
Sarah e John B escono dalla camera di corsa.
S: "Oh cazzo
JB: "Sarah, via dalla porta!"
V: "Merda!"
K: "Ehi, ragazzi! Di quà!"
JJ e John B rompono la finestra del salotto ed escono dalla casa.
Scavalco i vetri rotti e salto giù.
"Ehi, tutto bene?" mi chiede JJ.
"Sì sì" rispondo io.
Escono anche gli altri e corriamo lontano dalla casa.
"L'acqua! Della palude!" esclamo io.
Corro nel capanno del surf e prendo un secchio.
"Vic, ferma! Cosa vuoi fare?" mi chiede JJ.
"Non lo so, qualcosa!" esclamo io.
Riempio il secchio di acqua e mi precipito verso lo Chateau, che stava venendo divorato dalle fiamme.
Ormai il tetto stava cadendo a pezzi e non si vedevano quasi più le pareti della casa da quanto era diventato fitto il fuoco.
Getto l'acqua sulle fiamme, ma non si fermano.
Quindi prendo un altro secchio d'acqua.
Una terza secchiata.
Una quarta.
Ormai ero l'unica che si dava da fare e il fuoco non voleva saperne di fermarsi.
"Vic, fermati! Ehi! È inutile" grida JJ, prendendomi per le spalle.
"Non mi interessa! Fate qualcosa!" esclamo io, lanciando altra acqua contro la casa.
"Vaffanculo! Fuoco di merda! Bastardo!" grido io e poi lancio il secchio nell'incendio.
Le gambe mi cedono e mi accascio per terra, con gli occhi pieni di lacrime.
"Perchè noi? Perchè? Cosa abbiamo fatto di male? Stronzo!" grido io al cielo.
JJ si abbassa affianco a me e mi abbraccia.
"Va tutto bene, Vic. È tutto a posto" mormora lui accarezzandomi la testa.
"Ora allontaniamoci dal fuoco ok?" dice lui e mi aiuta ad alzarmi.
Raggiungiamo gli altri, che stavano osservando l'incendio sotto alla grande quercia.
Abbraccio mio fratello, che si lascia andare in un pianto.
Lo stringo a me e gli bagno la maglietta con una lacrime.
Lo Chateau stava scomparendo sempre di più.
La mia amata casetta, il mio rifugio, andato per sempre.

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Era mattina e noi non avevamo chiuso occhio durante la notte.
Lo Chateau era diventato ormai un ammasso di legna bruciata.
Mi alzo a fatica e mi dirigo verso la casa.
"Vic, torna qui" dice John B
"È pericoloso" dice Kie.
Io non li ascolto.
Salgo gli scalini che ormai non c'erano più ed "entro" in casa.
L'erba aveva preso il posto del pavimento e il cielo quello del soffitto.
Mi guardo attorno: tutto era sparito.
Le foto di famiglia, sparite.
I miei pochi e luridi vestiti, distrutti.
Il divano sfondato, ridotto in cenere.
Tutti i miei ricordi, andati via per sempre.
Sento una mano toccarmi la spalla, quindi mi giro e vedo mio fratello.
Ci scambiamo uno sguardo che valeva milioni di parole e poi appoggio la testa sulla sua spalla.
"Chiunque ci sia lassù, gli stiamo proprio antipatici" dico io.

You can't kill a Pogue || JJ MaybankWhere stories live. Discover now