XXXI (VI)

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tom's pov
quella tipa appena entrata mi sembrava familiare. però non riuscivo a ricordarmi il nome.
«come stai traditore?» urlò. mi fece un attimo sobbalzare, ed ero allo stesso tempo confuso.
«di cosa parli?» provai a dire cauto.
anche cristal si avvicinò per capire cosa stesse succedendo.
«eccoti pure te» continuò, indicandola.
«chi sei? non mi sembra di averti mai invitata» disse il cristallo.
«stai zitta. invece rispondi alla mia di domanda: sei talmente stupida da farti mettere le corna così facilmente?» chiese quella tipa, e io rimasi a bocca aperta.
«stai zitta lo dici al tuo can-» gridò lei arrabbiata, ma io la interruppi.
«primo: non dici di stare zitta alla mia ragazza. secondo: ma quando l'avrei tradita?» dissi, anche se ero ancora senza parole.
«memoria corta il ragazzo? stamattina mi hai letteralmente baciata» a quel punto fui così disperato che mi misi a ricordare se avessi baciato una tipa del genere.
la risposta era ovviamente no! e proprio in quel momento ricordai della ragazza della mattina stessa. quella che mi chiedeva di uscire.
«di sicuro non ho baciato una vacca brutta come te» risposi acido.
cristal mi guardò basita, ma ormai era abituata.
«ah sì? le foto dicono il contrario» disse poi. io mi misi le mani tra i dread, ormai ero disperato.
cosa cazzo volevano da me e la mia ragazza?
«tom cosa hai fatto stavolta?» scherzò bill, anche lui abituato a queste storielle.
comunque lei aprì il suo telefonino e dopo poco mostrò le foto.
erano due: la prima era di me che davo la mano ad una tipa mai cazzo vista prima e la seconda dove me ne baciavo un'altra.
«ma fra queste sono due ragazze diverse. ma poi sarà stato anni fa» gridai io.
cristal era sbigottita e non parlava.
«nella foto sono sempre io. e poi stamattina io continuavo a dirti che non potevi uscire con me, perché eri fidanzato, ma tu insistevi!» quante balle. mi stava salendo il nervoso di tutte queste bugie e di questo odio gratuito nei miei confronti.
«ma se eri tu che continuavi a rompere il cazzo per uscire» dissi disgustato.
continuammo a discutere, mentre cristal se ne stava in silenzio.
«sei cogliona? non vedi che questa ragazza ha le ciocche viola, mentre la seconda non le ha?» ormai era passata quasi un'ora dal suo arrivo, ma lei continuava ad insistere.
«tommy, ammettilo che l'hai fatto. possiamo amarci e lasciare lei da sola!»
«cara. grazie per la tua... segnalazione. ora puoi anche andartene» disse finalmente cristal con un sorriso.
«cazzo vuoi te? tom ama me! non hai visto le foto?» urlò, prendendola per i capelli.
la situazione stava uscendo di mano e io provai a staccarle, anche se continuavano a lottare. dopo qualche schiaffo, le separai ed abbracciai il mio cristallo.
tutti gli amici che nel frattempo avevano guardato la scena, erano andati a chiamare la sicurezza, che in poco tempo si é sbarazzata di quella pazza.
«questa aveva problemi seri» scherzò maria.
«tom, posso parlarti un secondo?» mi disse cristal con voce seria.
annuii e andammo in un angolo separato.
«mentre litigavate, stavo pensando...»
«a cosa principessa?»
«non so se riesco a reggere queste ragazze» disse.
«in che senso?»
«vogliono tutti sabotarci, e io non lo sostengo»
«neanche a me piace. ma non posso farci nulla»
«dovremo tenere la nostra relazione più segreta.»
«ancora di più di quello che già é?!» mormorai, stringendole la mano.
«sì tom. o forse anche chiuderla» mi cadde il mondo addosso.
«é fuori discussione! non saranno di certo delle troie a rovinare tutto» urlai.
«hai ragione, ma...»
«cosa ma?» sbruffai arrabbiato.
«pensi veramente che io sia quella giusta per te?» era quasi sul punto di piangere, e io non ci capivo più nulla.
«sì cristallo. lo penso. veramente.» fui sincero con lei. in pochi mesi era diventata tutto per me.
lei sospirò e mi baciò sulla guancia.
«sei troppo importante...»  mormorò lei.
«so che queste situazioni possono metterti a disagio o darti fastidio, ma devi sapere che io non riuscirei mai a trovare una che possa sostituirti»
il mio cristallo mi sorrise. quanto amavo il suo sorriso.
«e devi sapere anche che io farei tutto per te»
dopo questa frase la baciai appassionatamente.
il limone durò a lungo, infine la spostai delicatamente.
sembrava triste, ma io decisi di darle uno dei miei regali di quella sera.
presi una scatolina dalla mia tasca e gliela passai.
quando la aprì, vide il contenuto. era un anello d'oro, con una piccolissima scritta "per sempre"
«questo é per dirti che ti voglio mia. per sempre. come dice l'incisione.» le scombinai i capelli e glielo infilai al dito.
«e io che ti stavo per lasciare» scherzò lei, mentre tornavamo dal resto del gruppo.
«avresti sbagliato di grosso» dissi, alzando gli occhi al cielo.
«fai pure lo spavaldo eh» mi rispose, dandomi un pugno amichevole sulla spalla.
«apriamo i regali?!» gridò maria.
ridemmo e andammo verso il tavolo, pieno di pacchetti.
passarono ore, giusto che il mio cristallo ringraziava e abbracciava ogni singola persona, leggeva tutti i bigliettini e li commentava pure.
era così dolce, anche se io mi stavo un pochino rompendo il cazzo; evitai di dirglielo.
la serata continuò con balli, battute, alcol e fumo.
ormai si era fatta praticamente mattina, quindi la festa finì e tutti tornarono a casa.
noi entrammo in macchina di georg, anche se bill e cristal non si fidavano di lui, in quello stato.
ma comunque il viaggio di ritorno passò liscio, nonostante qualche clacson e limiti di velocità non tanto rispettati.
eravamo tutti stanchi, a malapena ci salutammo e salimmo a dormire, ognuno a casa sua.

cristal's pov
si era ormai fatto giugno. la scuola era quasi finita e tutto quanto stava andando abbastanza bene. io e tom stavamo avendo molti alti e bassi, soprattutto perché stava passando un periodo poco piacevole a scuola. ora che i tokio hotel erano diventanti famosi, tutti quanti li usavano o li bullizzavano.
l'odio nei loro confronti era aumentato a dismisura, tant'è che decisero di abbandonare gli studi. era una loro scelta e comunque con la loro fama potevano anche lasciare perdere la scuola.
io invece continuavo ad impegnarmi, nonostante l'aumento di stress e verifiche.
ma finalmente tutto quanto era finito. a giugno si sa: non si fa mai nulla! quindi passarono gli ultimi giorni e anche quest'anno scolastico si chiuse ufficialmente.
ma non era lo stesso per la band, infatti, stavano iniziando ad avere sempre più ansia e il primo concerto del tour si faceva sempre più vicino.
«e se non piaceremo a nessuno?»
«e se andrà tutto male?»
«e se ci cancellano il contratto?»
e varie cavolate simili. e se, e se, e se...
tom mi tirava il pacco ad ogni uscita, ma sotto sotto lo capivo. ogni volta che non era con me, stava in garage a provare. ammiravo la loro dedizione. e io li ammiravo sempre di più, ogni giorno che passava.

era una giornata tranquilla e io stavo sul letto a mangiare un gelato, dato il caldo.
non avevo nemmeno messo la musica nelle cuffie, perché avevo aperto la finestra, così che sentissi il sottofondo delle canzoni che i tokio hotel stavano provando.
mia madre salì in camera e mi ordinò di preparare la valigia al più presto.
«ma mamma ho ancora qualche giorno...»
ma lei insisté e poi se ne andò.
ricevetti anche una chiamata da maria, che appena la accettai urlò.
«cazzo cazzo cazzo cristal!» sembrava esaltata.
«hey. spara» dissi, ridacchiando.
«bill mi ha scritto»
«non mi dire che ti piace ancora?» ero esasperata, ma contenta per lei, perché secondo me stavano da dio insieme quei due.
«zitta. comunque devo rispondergli» continuò lei.
dopo un'ora e passa di chiamata, la aiutai a rispondere a bill, che però non aveva visto il messaggio, perché provava.
speravo veramente che potessero avere la loro storia d'amore.
quando il pomeriggio passò, decisi di andare a fare visita a casa kaulitz.
non bussai e vidi tom sdraiato sul divano e bill per terra con una birra.
georg e gustav erano probabilmente tornati a casa.
«sembrate fatti» scherzai, schiaffeggiando tom sulla guancia per fargli aprire gli occhi.
«chi ti ha detto che non lo siamo?» mormorò tom.
scoppiai a ridere e lo baciai.
«cristal scusaci. siamo solo... stanchi» provò a giustificarsi bill.
«tranquilli. avete già preparato i bagagli? manca meno di una settimana»
«non abbiamo ancora prenotato il bus, figuriamoci se abbiamo già fatto le valigie» disse tom, aprendo leggermente gli occhi per fare la sua battutina.
bill si alzò dal pavimento e posò la birra sul tavolino. si stiracchiò e si avvicinò per abbracciarmi.
«siamo contenti di averti» mi disse, appena si staccò. aveva un sorriso così vivace e contagioso.
anche tom si riprese e venne a prendermi in braccio con forza, facendomi uscire un leggero urlo.
«e si parte con le mie persone preferite!» gridò lui, facendomi scendere dalle sue braccia.
«e cerca di non farti investire stavolta» dissi io, ricevendo come risposta un dito medio, che però subito tolse, per prendermi e baciarmi.

spazio autrice
bene ragazzi. ANNUNCIO: questo era il penultimo capitolo. esatto: domani o dopodomani uscirà ufficialmente il capitolo finale! dovremo dire addio a cristallo e tom😭💕
MA: dato il grande successo di questa storia (vi amo tutti, i vostri commenti mi scaldano il cuore, come anche i voti e tutto il resto) pensavo di pubblicarne un'altra! ovviamente la protagonista sarà diversa e MOLTO più cattivella, dato che cristal era letteralmente un pezzo di pane HUAHAHAH💋 ditemi se l'idea vi piace 🫶🏼
e ancora vi ringrazio di tutto il supporto.❤️

tutto per te - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora