Chapter thirty-four

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«Okay, la moto è con le altre a fare la revisione, l'iscrizione è stata confermata, l'idoneità anche, i vestiti sono pronti, il casco è stat-»

«Hai fatto tutto, santo cielo!» la voce esausta di Ally sbotta all'improvviso in un'esclamazione.

Sussulto per il tono di voce talmente alto.

Mi volto verso di lei, bloccandomi sul posto. Sto camminando per la stanza da circa mezz'ora, intenta a elencare tutto ciò che dovevo controllare della moto, quello che potrebbe andare storto e ciò che invece è stato confermato alla perfezione.

Sospiro.

La gara si terrà fra circa mezz'ora e non ho la minima idea di come andrà. Tutto ciò che so è che l'adrenalina in circolo nel mio corpo non mi ha permesso di chiudere occhio per tutta la notte. L'energia mi sta assalendo in un modo che non immaginavo potesse essere reale. Le mani tremano, le gambe non reggono il peso del corpo.

Gli occhi mi brillano dalla felicità e dall'entusiasmo. Ogni mia singola cellula freme per ciò che accadrà fra pochissimi minuti. Ed è per questo che non smetto di parlare da circa tre ore senza fermarmi un attimo. Perciò Ally si sta innervosendo a tal punto da tapparsi le orecchie per non sentirmi.

Sollevo quindi le mani davanti a me.

«Okay, scusa, la smetto. È solo che sto aspettando questa gara da-» tento di giustificare il mio eccessivo nervosismo, ma invano, poiché la bionda si alza di scatto dal letto e si precipita verso di me.

«Da tanto, tantissimo tempo, e fra pochissimo inizia, quindi che ne dici se ti muovi a uscire da questa stanza?» mi posa entrambe le mani sulla schiena e mi spinge fuori la camera.

«Sì, ma forse ho dimenticato il-»

«Non hai dimenticato niente, è tutto con te.» mi impedisce di ribattere, poiché esce dalla stanza insieme a me e mi trascina fuori dal dormitorio.

Sospiro divertita, posando una mano davanti agli occhi.

Devo cercare di calmarmi, o non riuscirò neanche ad arrivarci alla moto.

Tentando quindi di tenere saldo ogni mio nervo, tento di ispirare ed espirare regolarmente. Cerco di tenere a bada l'ansia che mi pervade quanto più possibile e, mantenendo la schiena dritta, mi avvio verso il giardino del campus.

Schiudo persino le labbra per la vastità di stand che sono presenti per il pre e il post gara: di hot dog, pop corn, bibite, striscioni, trombette e, persino, piccoli megafoni da tifo.

Sono dispersi in diverse aree del giardino, e tutti estremamente affollati. Code e code di studenti attendono il loro turno, si dilettano con alcuni video e urlano non appena vedono un partecipante.

È ciò che succede con una ragazza dell'ultimo anno, Ester, e anche con me. Alcuni ragazzi e ragazze, compresi Finn, Samantha, West e Travis, cominciano infatti a urlare il mio nome e a incoraggiami.

Li ringrazio con un sorriso grato e mi volto verso Ally.

«Vado a prendere la moto.»

Annuisce e si allontana da me.

Subito dopo mi avvio verso il magazzino in cui sono disposte tutte le moto dei partecipanti. Sono state appena lavate e sottoposte a tutti i controlli necessari.

Mi brillano gli occhi non appena le vedo tutte in fila, una più bella dell'altra, con i motori in bella vista, le selle sistemate in ogni punto, la vernice lucente e le gomme gonfie e pulite.

Increspo le labbra in un lieve sorriso. Ed è proprio in questo preciso istante che il cuore inizia a battermi all'impazzata.

Il posto che mi rende la ragazza più felice al mondo.

(Im)possibleWhere stories live. Discover now