Capitolo 46

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JULIETTE

Una volta ritornata al tavolo, non riesco a nascondere il volto stanco, per cui, senza volerlo, attiro subito l'attenzione della "Detective Lydia".

"Hey cos'hai? Bisogno di un super-abbraccio?"

"Il super- che?" Domanda Jacob.

"Lascia stare, storia lunga." Risponde Lydia, tagliando corto. 

"No, è solo che..." dire la verità? Assolutamente no, penso che se raccontassi di Mason, potrei essere rinchiusa in un manicomio. Perciò uso la strada più semplice, se non la più pericolosa: mentire.

"È solo che ho incontrato il gruppetto di Charlotte, mi hanno presa in giro come al solito e come sempre, abbiamo litigato. Sai che mi stanca un sacco litigare con le oche." Speriamo che abbocchi. Speriamo che abbocchi. Speriamo che abbocchi.

"Oh certo! Quel gruppetto non fa mezzo cervello in tre."

"Su cosa ti prendono in giro?"

"Ehm sul mio aspet-"

"Sul suo suicidio. Lo sai, sono delle stronze senza fine." Lydia mi interrompe, sganciando una bomba.

"Su che cosa?" Jacob sbianca, e dopo di lui, Lydia lo imita. Penso che abbia capito la cazzata che ha appena fatto.

"Dopo ti spiego, Jacob... È... È complicato..."

"Me l'hai tenuto nascosto per così tanto tempo?!"

"Jacob, io... Non mi sentivo pronta a dirtelo..."

"E quando me l'avresti detto? Nel duemila-mai?!"

Lydia rimane zitta, poiché non sa come giustificare ciò che ha appena detto. Anche se, non c'è ne sarà bisogno, poiché Jacob se ne è appena andato, sbattendo la porta della mensa. Ora si apre il sipario. Io e Lydia siamo i soggetti principali di tutta la scuola.

"Che avete da guardare?! Mangiate, capita a tutti una giornata no!" Urla Lydia, posando lo sguardo su di me.

"Juliette, mi spiace da morire, ma pensavo che una cosa del genere glieli avresti rivelata subito...Non è una cosa da poter nascondere..."

"Si lo so, hai ragione...Ma volevo che almeno con Jacob, tutto fosse normale e secondo i piani. Almeno ai suoi occhi, ero una ragazza normale..."

La mia migliore amica si alza, sedendosi affianco a me e regalandomi un super-abbraccio.

"Tu cara la mia Juliette, non devi avere paura delle opinioni degli altri. Hai avuto degli ostacoli difficili da superare, che non tutti sarebbero capaci di affrontare. Ma tu ce l'hai fatta, non vergognarti dei tuoi mostri. Sono loro che ti hanno reso la ragazza forte che sei adesso." Mi stacco dal suo abbraccio, guardando quel cielo contenuto negli occhi di Lydia.

"Ti va di dirmi il reale motivo per cui sei uscita con questa faccia dal bagno? Non me la bevo la teoria di Charlotte, lei è rimasta tutto il tempo nel suo tavolo." Sapevo che la Detective Lydia non ci sarebbe cascata.

"Solo dopo che tu mi racconterai cosa ti è successo. Da sta mattina sei strana, come se fossi impostata, non sei la reale e solita Lydia."

"Va bene...Ma inizia tu."

"Diciamo che... Ho un po' di confusione in testa... Tra me e Jacob, non so cosa sia effettivamente nato. Mi sento strana da quando Charlie se ne è andato... E come se non bastasse, non ho notizie positive di mia madre. Difatti oggi vorrei andare da lei..."

"Mi spiace così tanto..."

"Lo so...Raccontami ora i tuoi di malanni."

"I miei, sono sicuramente più leggeri. Sono in un periodo, in cui vorrei poter trovare anche io l'amore, avrei bisogno di un pochino d'affetto in più... Ed inoltre, la situazione di mia madre non migliora per niente."

"Ti ha alzato le mani un'altra volta?"

"Fortunatamente no, l' ha fatto solo una volta in vita sua, presa dalla paura. Ma non riesco a perdonargliela."

"Continuo a suggerirti di darle una chance, quella donna è semplicemente fragile. Ma tu sei forte, e abbastanza coraggiosa da poter affrontare tutto questo."

Lydia alza il volto, incrociando i miei occhi. A volte, siamo abituati a pensare a tutte le nostre disgrazie e a lamentarci di esse. Avendo il focus solo al lato negativo delle cose. Ma spesso, dovremo aprire gli occhi, guardare il quadro da più lontano ed analizzarne i dettagli. La vita è un perfetto equilibrio, ogni cosa positiva viene preceduta da una negativa. Ogni tanto, dovremo solo cambiare punto di vista.
Mia madre ha avuto un incidente, ma almeno ho la fortuna che sia viva, se pur in coma. Mio padre è morto, ma almeno ho potuto conoscerlo. Charlie se ne è andato, ma almeno ho la mia Lydia.

Un amico immaginarioWhere stories live. Discover now