Capitolo 78

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JACOB

"Oh mio dio Juliette...Sono così felice, giuro!" Esclamo abbracciando Juliette. Ero venuto fin qui per accompagnare entrambe al ballo, ma appena ho suonato il campanello è scesa solo Juliette, avvertendomi che Lydia stava finendo di prepararsi. Perciò, rimasti soli, lei mi ha raccontato il motivo per cui, nonostante non avesse un cavaliere per la serata, era comunque la persona più felice del mondo.

"Non dirlo a me! Non vedo l'ora che sia domani mattina, così la vedrò." Mi afferma. Entrambi ci stacchiamo dall'abbraccio, mettendoci in ordine.
Dopo qualche minuto, cala il silenzio, poiché l'ansia che provo è palpabile: sto per andare al ballo con la mia ragazza, per la prima volta in tutta la mia vita.
Non sono mai stato ad un ballo scolastico fino ad ora. I miei genitori lo consideravano una perdita di tempo inutile, perciò, al posto di regalarmi questa esperienza, permettendomi di fare nuove amicizie, mi rinchiudevano in casa.   L'unica salvezza in quei giorni era Linda, che nonostante tutto, mi portava nella sua stanza (dove nessuno poteva entrare) e mi insegnava a ballare dicendomi "Prima o poi ti capiterà di invitare una giovane fanciulla. Tu dovrai essere un cavaliere elegante e capace a ballare!"  Effettivamente aveva ragione. Grazie a lei, ora sono qui, come un cavaliere che aspetta la sua dama.

"Grazie comunque..." dice Juliette dolcemente, interrompendo la valanga di ricordi che mi stava assalendo.

"Per cosa?"

"Per rendere felice Lydia. Hai nelle mani una delle persone più importanti della mia vita. E sinceramente... Non volevo nessun altro se non te, a proteggerla e ad amarla." Mi giro lentamente verso di lei, con un sorriso sincero.

"Sei una bellissima persona Juliette...Lo penserò sempre." Rispondo.

"Grazie mil-" la risposta viene troncata, e l'espressione di Juliette cambia drasticamente. Qualcosa l'ha stupita. Seguo il suo sguardo, finché non vedo scendere dalle scale, la stella più bella che io abbia mai visto: Lydia.
Il vestito è stretto in vita, azzurro, leggermente lucido e segnato da un incantevole scollatura che apprezzo moltissimo. I capelli sono mossi e semiraccolti. In questo momento sono senza parole.
Juliette si avvicina a me, sussurandomi all'orecchio divertita.

"Trattamela bene." Dopodiché entra nella mia auto, lasciandomi da solo come un bambino indifeso.
Lydia si avvicina a me, posizionandosi davanti al mio sguardo. L'afferro per la vita, avvicinandola ancora di più a me. Il suo profumo potrebbe farmi svenire, mentre i suoi occhi potrebbe direttamente uccidermi.

"Sto bene?"

"Anche fin troppo." Rispondo.

"In che senso 'fin troppo'?"

"Sei talmente bella che mi potresti togliere la vita semplicemente guardandomi."

"Non hai paura?" Sussurra, sfiorando con la sue labbra le mie.

"Inizio ad averne." Le nostre labbra si toccano, cercando sempre più passione. Le mie mani scendono fino ai fianchi, la stringo, come se avessi paura che tutto questo sia un sogno.
Una volta fermato il bacio, i nostri sguardi si incrociano, perdendosi nell'anima dell'altro. Non ringrazierò mai abbastanza il cielo, per avermi concesso l'amore della stella più bella di tutto l'universo.

"Ragazzi...Ehm...Scusate! Ma siamo già in ritardo. Io vi amo giuro! Ma a momenti potrebbero chiudere i cancelli, e se lo fanno, noi non entriamo."  Ci avverte Juliette, leggermente imbarazzata. Lydia le dice qualcosa, ma io non la sento, poiché quella scollatura cattura la mia intera attenzione. Sento la sua mano appoggiata sul mio mento, che mi costringe ad alzare lo sguardo fino ai suoi occhi.

"Hey hey ragazzo. Occhi a me, non distrarti." Mi sgrida, con un leggero ghigno sul volto. Anche lei sa, che in questo momento, io sono particolarmente fragile e lei è semplicemente irresistibile.

"Così giochi sporco..." sussurro, fissandola dritto negli occhi.

"Ti piacciono le sfide difficili, no?" Risponde, dandomi un piccolo bacio veloce sulle labbra.
Sfugge dalle mie mani, sedendosi nel sedile anteriore, vicino a me.

Appoggio una mano sulla sua coscia, ed inizio a guidare verso la scuola.

JULIETTE

Percepisco l'amore tra Jacob e Lydia, solamente guardandoli. I loro occhi esprimono più di mille parole. La passione è talmente forte da infuocare qualsiasi cosa che li circonda. È semplicemente meraviglioso osservare il modo, in cui Jacob si perde tra gli occhi ipnotici ed attraenti di Lydia.
Tutto sta ritornando al proprio posto.  Loro hanno scritto il loro lieto fine.
Io invece, non ho ancora aperto libro. 

LYDIA

Una volta arrivati, Jacob scende dall'auto, aprendo la portiera a me e a Juliette.
Mi porge il braccio, permettendomi di aggrapparmi. Facciamo entrambi qualche passo in avanti, perdendoci tra l'adrenalina del momento. Siamo talmente stravolti dalle emozioni, che solo arrivati a qualche metro di distanza dall'entrata, notiamo che Juliette è rimasta dietro di noi. Entrambi ci giriamo, ancora uniti, focalizzando lo sguardo verso Juliette: lei è l'unica senza cavaliere. Capisco la sua tristezza nascosta dietro i suoi occhi nel vedere tutti felici ed innamorati tranne lei stessa. Ci sono passata anche io.
Guardo Jacob, entrambi ci capiamo con uno sguardo.

JULIETTE

Jacob si avvicina a me, porgendomi il suo braccio.

"Signorina Juliette, mi permette, gentilmente, di accompagnarla a questo ballo?"

"Oh stai tranquillo, non voglio occupare il posto di Lydia, veramente." Mi giustifico.

"Non occuperai il posto di nessuno. Vedi? Ho due braccia. C'è spazio per entrambe." Sottolinea, mostrandomi entrambe le braccia. Leggermente impanicata, rivolgo il mio sguardo a Lydia, che si affretta nel raggiungerci.

"Avanti Juliette, sai che non mi diverto senza di te!" Esclama Lydia, incoraggiandomi a venire con loro. 

"Dai Juliette, il tempo scorre! Non vorrai che ci chiudano i cancelli in faccia vero?" Ribadisce Jacob, strappandomi un sorriso.
Dopo qualche indecisione, io e Lydia ci aggrappiamo alle braccia di Jacob, che ci accompagna verso la porta di ingresso.

"Siete in tre? Siete tutti accoppiati? Non so s-"

"Sono un ragazzo fortunato. Lo so, non lo dica a me. Bella serata vero?" Risponde Jacob, togliendo le parole al controllore e scappando dentro la sala
Siamo come tre fuggitivi.

Un amico immaginarioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora