I will always choose you

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Non si bacia una persona solo protendendo le labbra. La si guarda e ci si ricorda perché la si desidera. Il sistema nervoso simpatico fa accelerare il battito, il lobo frontale riduce l'inibizione e si sente il bisogno di baciarla. Succede tutto in contemporanea. Siamo sia impulsivi che compulsivi.

È la prima volta che amo una donna, una ragazzina. Quella, quella testarda, piccola e intransigente ragazzina mi ha svoltato la vita, me l'ha fatta ripetere mi ha dato una seconda possibilità per cambiare per diventare e scoprire qualcuno che non conoscevo, mi ha permesso di tornare il bambino che ero. Se dovessi un giorno morire, se pur non fossimo sposati, tutta la mia ereditarietà sarà sua, voglio che sia sua non mi importa chi sarà la donna che sposerò, non mi interessa. Ho solo in mente lei.

Io non so come vivere in un mondo in cui lei non c'è più.

Non posso, non posso.

-NO!- corro il più possibile che posso, non posso perderla. Lacrime calde percorrono il mio viso, il bruciore nei miei occhi è insopportabile e io sembro un coglione. Non riesco neanche a guardarmi nello specchietto retrovisore interno.

-Cazzo!-

A volte l'unica ragione per cui noi viviamo, non è noi stessi ma bensì un'altra, un'altra ragione che ci porta molte volte a fare scelte sbagliate, e quelle scelte sbagliate possono comportare la fine: quella che non vuole nessuno.

Il gps mi dice che mancano ancora 1,7 km.
1,7 km e incrocio le dita per non essere arrivato tardi.
Sposto il cambio manuale a 6 e premo sull'acceleratore, faccio una manovra appena il navigatore mi dice di voltare a destra e la macchina riparte alla velocità che ho deciso e poi mi fermo difronte a un capannone  abbandonato in mezzo al nulla.

Scendo dalla macchina e corro verso il capannone, entro e inizio a girarmi intorno, ma non c'è anima viva. Ma poco dopo il mio arrivo sento passi lenti e calmi arrivare.

-Bene bene bene-

-Figlio di puttana dimmi dov'è Leonora-

-Mi sorprendi Valentino, credevo cercassi tua madre...-

-Io ti ammazzo!- grugnisco come una bestia, e stringo i pugni dalla rabbia incandescente, le vene sul braccio, sulla fronte e sul collo pulsano incredibilmente tanto, il sudore mi pizzica la schiena e la fronte, il respiro è profondo e forte.

-Leonora non è qui...- avanza i passi nella luce, dove lo posso vedere. Vedere quel lurido verme.

-E neanche la mammina- riprende il discorso e poi si ferma.

Cerco di trattenermi ma niente, prendo la pistola perché non voglio ascoltare ancora niente da questo figlio di puttana.

-Non saprai mai cosa succederà se non mi sparerai- sussulta con gli occhi e già mi fa capire che se gli sparerò non succederà qualcosa alle ragazze ma a me o qualcosa che disturba la mia persona.

Ma se lo faccio la guerra è finita una volta per tutte, la guerra sarà finita, per sempre, e qualunque cosa mi succeda ci sarà sempre un modo per andare avanti. Quindi se si tratta di me, di rovinare la mia persona o qualcosa che interferisca nella mia vita, posso sacrificarmi, ma se invece si collega a Leonora è meglio che mi arrenda ora.

Sudo freddo per la decisione che sto per fare, sto mettendo a rischio la persona che amo e anche me stesso.

Estraggo da dietro i pantaloni la mia glock e la sorreggo prontamente sulla mano destra allungando il braccio e inclinandolo al centro del bersaglio, abbasso lentamente l'indice sul grilletto e tengo la pistola forte, premo il primo colpo e subito ne segue un altro. Quando prima che arrivasse la pallottola delle voci urlano fuori da questo posto.

-VALENTINO! FERMO!-

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-VALENTINO! FERMO!-

-VALENTINO!-

Voci irriconoscibili ma arrivate troppo tardi, il tempo è perso e le pallottole hanno fatto centro nella fronte e nel cuore. Il corpo giace soffrente per terra, il sangue si allaga per tutta la distanza attorno al corpo, ma appena cade a terra il capannone emana un fumo nero e appena mi allontano correndo verso l'uscita dico che è già troppo tardi. La mia fine è giunta.

Amedeo:

Io e Andrea urliamo e corriamo verso il capannone che tra un momento e l'altro salterà in aria, dentro c'è la vita di mio, nostro fratello, del nostro sangue, dalla miglior persona che abbia mai avuto accanto. Il capannone sta esplodendo, il fuoco è dappertutto, del materiale è esploso in aria e ora sta precipitando, il fumo è tossico e non c'è più anima viva.

Io e Andrea ci guardiamo a vicenda e subito corriamo verso la struttura ormai decapitata, iniziamo a spostare legno e materiale rotto da parte, dove c'è più spazio e ci mettiamo alla ricerca del corpo di nostro fratello. Non abbiamo fatto in tempo a chiamarlo per dirgli che anche Helena, nostra sorella, c'entra con tutta questa messa in scena di Renzo e che ha rapito la ragazza, Leonora. Non siamo riusciti a rintracciarla, ma ieri sera ho sentito mia sorella parlare al telefono di nascosto in camera sua, con Renzo e sembra che i due abbiano programmato la fine dei Bellocco e del nostro potere, partendo da Valentino, che per oltre 5 anni ha preso le redini di nostro padre quando ha deciso di ritirarsi a vita privata. Valentino è un uomo di parola, un uomo senza debiti e di grande generosità che non mostra quasi mai, ma è sempre stato lui ad aiutare i bambini a trovare brave famiglie e meritarsi cure per una lunga e sana vita.

È da un po' che stiamo cercando e rovistando, quando Andrea mi fa cenno di sbrigarmi a venire.

-VIENI! L'HO TROVATO È VIVO- appena me lo dice in lontananza corro con il cuore in gola e le labbra secche dal caldo che ci sta cuocendo.

-Eccomi!- appena arrivo tiro fuori un sospiro di sollievo e abbasso lo sguardo mentre vedo mio fratello muovere le dita.

-Valentino ora ti tiriamo fuori-

-Le... leonora, do...dov'è? Dov'è?-

Guardo Andrea con scetticismo e lui guarda me come se non sapesse come rispondere.

-Ora ti tiriamo fuori, al mio tre Andrea- io lo tengo dal lato destro mentre Andre da quello sinistro e ci prepariamo.

-Uno... due... E TRE- è pesante, pesante per tutti questi anni di puro allenamento.

-Okay mettilo giù e vai a prendere la macchina, forse dovevamo pensarci prima a prenderla, ma ora va a prenderla e lo portiamo in ospedale d'urgenza- Andre non dice nulla ed esegue i miei ordini.

Mi abbasso accanto a Valentino e gli tengo la mano.

-Vale andrà tutto bene-

-No, dov'è Leonora!- cerca di reagire ma non ci riesce, non fa altro che tossire.

Andrea parcheggia perfettamente accanto a noi e poi scende aprendo la portiera dei sedili posteriori.

-Ora prendiamolo e portiamolo all'ospedale-

Lo posizioniamo al centro dei sedili e poi partiamo alla svelta.



Angolo Autrice:

Eccoci qua, sembra la fine, ma non lo è. Ci saranno altri aggiornamenti a dicembre, quindi aspettatevi ancora altri capitoli.
Spero ci sia piaciuto questo capitolo, scrivete nei commenti cosa ne pensate.
(Scusate gli errori)

Euzen

Bacettoni Sara

𝑀𝑎𝑓𝑖𝑎: 𝐹𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝐸𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora