Disco e niet'altro

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Sono a casa di Ginevra che sta cercando di prepararmi per la serata in una discoteca qua nelle vicinanze, abbiamo deciso di invitare anche alcuni dei nostri amici del liceo per passare una serata come quelle che passavamo ai quei tempi. Aahh i tempi del liceo... la prima cotta, il primo bacio, il primo fidanzato, la prima uscita in discoteca... tutte cose che non ho mai scontrato, a causa della mia famiglia severa. L'avete visto anche nella serata all'Omnia, alla Las Vegas. Forse una serata lo trascorsa con i miei amici, circa 3 anni fa. Serata bellissima. Peccato che il papino defunto se ne sia accorto, perciò se ne è accorto.
Eh comunque, parlando di papà defunti, a casa ci tornerò quando si risolverà la questione di Renzo. Per ora preferisco restare qui da Ginevra.

-Allora, girati così- Ginni mi gira la testa e tira fuori un illuminante, io subito mi allarmo e mi allontano da lei. A volte mi spaventa. Vedo al posto dell'illuminante un bisturi, quasi come se volesse squartarmi il viso!

-No no no cara! Tu con quel coso non mi tocchi!- sgrano gli occhi appena osservo quell'arma letale che ha tra le mani. L'arma più dolorosa e disgustosa mai provata in vita mia.
Odio il trucco.
Odio l'illuminante che ti fa brillare più di una strobosfera.
Odio il rossetto.
Odio tutto quello che una donna ama.

-Quando fai così la gente ti scambierà per una suora, mettiti almeno il mascara-

-E va bene, quello me lo metto ma non mi toccare con quell'arma- porto in avanti le mani per coprire l'illuminante che ha tra le dita e mi giro per sedermi.
Le lancio un'occhiata di lato e mi siedo in composizione per mettermi la colla negli occhi. Per me il mascara è fatto di colla, perché appena lo metti le tue ciglia diventano lunghe e si seccano, proprio come la colla.
Disgustoso.
Per non parlare dei grumi.
Per comprare un mascara senza che faccia grumi devi fare i salti mortali per trovarlo, ma deve farti anche l'effetto delle ciglia lunghe e perfette, non deve essere costoso e neanche economico, perché se no sembri una tirchia, ah per non dimenticare bisogna anche vedere lo scovolino di quest'ultimo, perché se no non va bene per la forma del proprio occhio.
Questa è la vita di una donna. E io preferisco allontanarmi da essa.

Ginevra alza gli occhi al cielo e poi mi chiede.
-Questo o questo?- tira fuori due vestiti bellissimi, uno rosa corto con le spalline imbottite e l'altro bianco corto con la schiena scoperta.
Decisamente quello bianco.

-Quello bianco, ti starebbe benissimo!- esclamo.

-Mmm... dici?- inclina la testa di lato e distorce il naso come segno di insicurezza.

-Sei bellissima così come sei Ginni, non preoccuparti ti starà benissimo, credimi- mi alzo e mi dirigo verso la sua posizione posando la mia mano sulla sua spalla.
Lei me la tocca e poi mi fa un sorriso felice.

-Tu invece cosa ti metterai?-

-Dunque, ho pensato a questo- gli mostro il vestito nero corto tirato dalla valigia, di cui la gonna è ricamata con dei fili brillantanti e corto sopra al ginocchio. È attillato, ma non stretto.

-Quindi?- richiamo Ginevra schioccando le dita, ma la vedo dispersa.

-Amica questo è il vestito più bello che abbia mai visto- i suoi occhi sono spalancati e la bocca è aperta.
La sua reazione mi eccita, perché non ero sicura di indossarlo, ma ora che ho la conferma dalla sua reazione mi metterò questo.

-Metterò questo allora-

-Si si si! Cazzo si!- inizia a saltellare di gioia come una bambina, così faccio lo stesso e ci prendiamo per mano.

-Sarà la serata più epica che vivremo-
Mentre ci guardiamo come delle sceme il telefono suo squilla, ci giriamo contemporaneamente verso il letto dove si trova appunto il telefono e guardiamo lo schermo.

𝑀𝑎𝑓𝑖𝑎: 𝐹𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝐸𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀Where stories live. Discover now