©apitolo 2

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Le stelle decoravano con classe il telo blu notte che si stendeva sopra le tegole rossastre delle case.
Erano piccole, luminose di una luce biancastra.
Izuku e Shoto erano seduti su una panchina. I loro stomaci erano pieni e ancora caldi. Così come forse erano caldi anche i loro cuori. Nessuno dei due stava parlando, ma non sentivano alcun tipo d'imbarazzo. Si sentivano in pace nella più totale tranquillità. L'unico rumore che volevano ascoltare era il respiro dell'altro. Un suono fantasma e che da tanto ormai non ascoltavano. Gli occhi del verde si erano voltati, guardando ancora una volta i lineamenti del profilo di Todoroki. Era seduto alla sua destra, per cui vedeva ancora quella cicatrice che contornava gran parte del suo viso.
Senza pensare accarezzò con delicatezza quella pelle bruciata e rossastra, ormai cicatrizzata a vita.
Il suo indice vagava sopra quella pelle spessa e ruvida e poi scese a toccare la sua guancia, ancora morbida e liscia.
Shoto lo aveva guardato in silenzio.

"Ti piace ancora?" domandò. La sua voce era bassa, anche un po' roca.

"Non ha mai smesso di piacermi" affermò.
Lo guardava dritto negli occhi parlando con il cuore in mano, parlando con tutta la sincerità che aveva nei polmoni.
E forse era stato proprio per questo a fare cadere Shoto in un abisso di sentimenti ed emozioni contrastanti.
A fargli credere di essere qualcosa anche per lui, quando la sua invece era solo una gentilezza o una verità che non aveva bisogno di nascondere. Quando in realtà in lui vedeva soltanto un amico d'aiutare e non un ragazzo d'amare.
Ricordava ancora quella sensazione straziante quando li vide. Era come acqua nei polmoni. Come fuoco sulla pelle. Come un chiodo nello stomaco. Come un trapano nel cuore.
Ma ora erano passati anni da quel momento e aveva imparato ad accettare la cosa. Ma non aveva ancora imparato ad accettare la sua diversità.

"Perchè ti piace?"

"Non te lo avevo già detto?"

"Vorrei sentirla di nuovo"

"È perché ti rende speciale, è qualcosa che hai sempre odiato, ma odiarla non la toglierà dal tuo viso" iniziò a parlare.
La sua voce era leggera come il vento di una prima giornata di primavera dove con sé trasportava i petali rosa dei ciliegi. "Mostra come sei riuscito a combattere con il tuo passato e che ne sei uscito fuori con le tue forze, mostra che non ti sei fatto abbattere e hai dimostrato di essere più forte dei tuoi stessi mostri" le sue labbra si chiusero e come uno stereo spento anche la sua voce aveva finito di parlare per qualche secondo.
"Per questo mi piace, perché è una parte di te e non un difetto" sorrise dolcemente.

In quell'istante il corpo di Shoto si era mosso da solo, o forse no, e si era imbattuto contro il corpo esile del ragazzo dai capelli verdi davanti a lui. Lo aveva stretto a lui. Sentiva gli occhi bruciare e stava lottando con tutte le sue forze a non piangere davanti a lui.
Non meritava nemmeno di sentirsi così, dato che era stato lui stesso la causa della loro separazione.
Mi dispiace. Mi dispiace di essere sparito mi dispiace di non averti più rivolto la parola. Mi dispiace di essermi sentito geloso. Mi dispiace di non essere riuscito ad essere tuo amico. Mi dispiace di essermi innamorato di te.
Voleva sussurrargli tutte queste parole, ma la sua gola era bloccata e non riusciva a pronunciare alcuna sillaba.

"To-... Shoto, io non sono arrabbiato con te" affermò di punto in bianco Izuku. Quando parlava sentiva un piccolo tremore trasmesso dalla gola vibrante del ragazzo broccolo. E la coperta con cui cercava di nascondere le proprie colpe sembrava essere stata scoperta.
Shoto aveva mollato appena la presa, ma non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi.
Certo, avrebbe saputo uccidere qualsiasi Villain si trovasse davanti per proteggerlo, ma non sarebbe mai riuscito a guardarlo negli occhi dopo una frase del genere.

"Non so perché tu l'abbia fatto, ma non provo alcun tipo di rancore o odio nei tuoi confronti anzi, sono piuttosto contento di essere qui con te...volevo che tu lo sapessi" continuò a parlare.
E più parlava, più il bicolore sentiva il suo cuore farsi a pezzi e riparando da solo contemporaneamente.
Come se le parole di Izuku fossero state un martello contro un vaso, ma erano anche l'attack che riassembleava i pezzi uno ad uno.
O forse il martello non era Izuku, ma lui stesso e l'altro ragazzo stava solo raccontando quello che aveva visto.

"Mi dispiace" mormorò.

"Fa parte del passato, ma siamo sempre amici no?" domandò con una tale naturalezza e senza sapere che quella parola non era altro che un buco nero nel cuore del bicolore.

"Si...siamo sempre amici" affermò l'altro, sopprimendo dentro di sé l'amore vivo e vegeto che ancora provava per lui.
Si diceva che il tempo faceva passare le cose, ma non era mai cambiato nulla.
Quando era in America pensava fosse ormai un capitolo chiuso, ma ora, ora che lo aveva davanti a lui e le sue narici potevano sentire ancora il suo odore di borotalco, aveva capito che il capitolo era ancora aperto. Non era mai stato chiuso e i suoi sentimenti risiedevano ancora dentro di lui.
E un tempo piangevano. Piangevano perché non sarebbero mai stati ricambiati. Piangevano perché lui amava un'altra persona.
Ora avevano smesso di piangere. Ora avevano accettato la realtà e dovevano accettare anche la parola amico.

"Ora si sta facendo tardi, è meglio che vada" affermò Izuku e Shoto si scostò da lui.
Le sue mani abbandonarono il corpo che teneva con cura.

"Ci scambiamo i LINE?"

Shoto annuì, e così nel giro di un minuto entrambi avevano il contatto dell'altro. Di nuovo erano in comunicazione.
Di nuovo potevano vedersi.
Ma sarebbe andata bene questa volta?











































Angolo scleretico

Hi guyss
Come state?

Ecco un nuovo capitolo :)
Spero che via sia piaciuto

Ora andrò a scrivere un capitolo invece per la mia storia
Volevo aggiornare prima, ma sono stata sempre in compagnia e non riuscivo a concentrarmi per scrivere (ho bisogno di ascoltare in loop la musica per poter scrivere😭)

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

𝑳𝒐𝒗𝒆 𝑺𝒊𝒄𝒌 || 𝑻𝒐𝒅𝒐𝒅𝒆𝒌𝒖 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora