©apitolo 7

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Le stelle erano tante piccole isole in quel telo blu notte disteso sopra alle loro teste. Del thè caldo fumava di calore mentre era stato lasciato raffreddare sopra quel piano in legno. La televisione era accesa e produceva un film, scelto rigorosamente dal padrone di casa Izuku Midoriya.
Quest'ultimo stava sdraiato nel divano, lasciando spazio anche a Shoto, seduto a gambe incrociate con il gomito appoggiato al bracciolo opposto. 

Ora mai era notte tarda. Shoto non era tornato a casa quella notte. Aveva mangiato in compagnia del suo più grande amico, un amico dalla A maiuscola. Una A collegata alla parola Amore.
L'unica persona con cui sentiva di star danzando sopra un prato di sabbia, accarezzato da un vento ombroso.
Era capace di farlo sentire al di sopra di tutti i pianeti, ma anche sotto a mille macigni.

"Il film ti annoia?" chiese.

Shoto negò con la testa. Era un film su All Might, mostrava ogni sua più grande battaglia, compresa la sua ultima.

"È un peccato che ora sia in pensione" osservò il bicolore.

"Già, ma ora ci siamo noi" sorrise "io voglio diventare come lui"

Sin dalla prima volta che lo aveva visto, in prima superiore, aveva sempre stabilito questo suo obbiettivo. Voleva diventare come All Might. Shoto però non lo ha mai visto come buon proposito.

"All Might è stato l'eroe numero uno" mormorò voltando lo sguardo verso Izuku "ma tu puoi essere il migliore degli eroi"

Il verdino arrossì leggermente, anche se la poca illuminazione della stanza non metteva in vista quel rossore tanto accesso.
"Grazie Shoto" disse soltanto, troppo di stucco per saper cos'altro dire.

Il bicolore non proferì altre parole, si limitò ad appoggiare la testa al bracciolo percependo del leggero sonno nei suoi occhi. Il film ormai stava diventando solo un sottofondo per le sue orecchie.
In America dormiva sempre con la televisione accesa, per quanto amasse la solitudine dormire con il silenzio era una cosa che non gli piaceva. Sentiva il bisogno di avere una presenza viva vicino a lui.
A volte faceva lo stesso quando era nei dormitori, ma lì ogni sera c'era un casino diverso, quindi non c'era tanto bisogno.

"Shoto, se hai sonno possiamo andare a dormire nella mia stanza" lo scosse Izuku con il tremore della sua voce.

Il bicolore spalancò gli occhi, tirandosi su appena.
"Posso anche dormire qui" affermò.

Izuku si avvicinò.
"Sei sicuro? Per me non è un problema" mormorò "ho un letto matrimoniale"

L'idea che però, in quel letto, qualcun'altro ci avesse dormito prima di lui, e chissà quale cosa era accaduta, gli faceva salire i brividi a fior di pelle.
"Non voglio essere di troppo" mormorò a sua volta.

"Mmh, ho capito, l'ultima volta ti ha dato fastidio quel mio calcio nel sonno vero?" ridacchiò. Shoto si sciolse nella sua risata, come miele versato sopra al formaggio.

"Vado a prenderti una coperta e un cuscino allora" si tirò su, andando verso la sua camera o chissà quale altra stanza, tornando dopo poco.
Con cautela posizionò il tutto in modo che non cadessero a terra.

"Vuoi anche rimboccarmi le coperte?" chiese con la sua solita ironia poco comprensibile.

Izuku ridacchiò, avendo catturato la sua battuta. Un tempo si sarebbe sentito di troppo, di aver fatto la cosa sbagliata e di aver dato fastidio. Ma ora, ora sapeva che stava scherzando.
"Se ci tieni farò anche quello" ribadì e così fece.

Shoto posò la sua testa sopra al cuscino foderato da foglie verdi sparse e qua e là. Profumava di pulito, di fresco, proprio appena uscito dalla lavatrice.
I suoi occhi erano fissi su quella figura contro la luce del televisore.
Izuku si allungò più vicino a lui per un nano secondo, poiché acciuffò il telecomando e la spense.
Ora l'unico suono rimasto era quel respiro tremolante di Izuku, che sbatteva con poca violenza sulle sue labbra.

Il cuore palpitava, così come la mente viaggiava all'idea di poter assaporare per la prima volta le labbra di quel ragazzo.

"Izuku..." lo chiamò in un sussurro.

Quest'ultimo accarezzò una ciocca dei suoi capelli, spostandola e lasciandola curvilinea sopra altre ciocche.

"Cosa faresti se un ragazzo ti baciasse?" chiese. Ma non ricevette alcuna risposta.
Forse non aveva detto niente e aveva solo pensato di star parlando.

Poi però, un calore improvviso. Umide, morbide, cocenti labbra. Tortuose volteggiavano su di lui. In quel momento era in cima a tutti pianeti. Galleggiava sopra al mare più profondo. Zompava tra una nuvola all'altra. Il suo corpo mulinava in mezzo a mille colori.

"Tutto questo non pensi sia sbagliato?" domandò contro le sue labbra. Ancora sentiva il suo sapore. Era un misto di tante cose, ma allo stesso tempo non era nulla. Era qualcosa che a parole non poteva essere descritto. Ma verde, verde sicuramente ne era il colore.

"Si che lo penso Shoto" rispose lui.
E poi tutto svanì.
Aveva preso a cadere. Ora non era più in cima ai pianeti, ma precipitava. Ora non galleggiava più sopra il mare più profondo, ma annegava. Non zompava più tra le nuvole, ma crollava. Non mutilava più in mezzo a mille colori, perché tutti si erano spenti.

Sobbalzò, in preda al sudore che gli colava dalla fronte. I suoi occhi, spalancati e spaventati, si guardarono intorno.
Una coperta era sopra di lui, la televisione era ancora accesa.
Era un incubo.
Shoto non aveva mai baciato quelle labbra. E sapeva che mai avrebbe dovuto farlo.



































Angolo scleretico

Hi guyss
Mi scuso se settimana scorsa non ho aggiornato, non ero proprio nel mood per scrivere su questa storia

Vedo di farmi scusare con un doppio aggiornamento prima di questa domenica, ma non prometto nulla

Comunque come state?
Io ho scoperto da poco che la mia scuola ha deciso di iniziare scuola l'undici e non a fine settembre come sempre, voglio spararmi🤭🤭

Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto <3
Vi ho fatti cadere nella trappola?
Scommetto che speravate in un vero bacio ;)

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

𝑳𝒐𝒗𝒆 𝑺𝒊𝒄𝒌 || 𝑻𝒐𝒅𝒐𝒅𝒆𝒌𝒖 Where stories live. Discover now