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Scendo dall'aereo e mi dirigo al cimitero poco lontano da lì.
Vedo la sua tomba.
Sposto dei rami secchi e accarezzo la foto col suo bellissimo viso.
"Ciao Jules." Dico con un piccolo sorriso.
"È così difficile..." Dico coprendo il mio viso con le mani per asciugare le lacrime.
"Ho conosciuto un ragazzo, si chiama George, credo che tu lo conosca... Ora stiamo insieme ma non è lo stesso. Come ti avevo raccontato dopo di te non sono riuscita a legarmi sentimentalmente con nessuno. La verità è che..." Sento dei passi dietro di me ma non me ne curo.
"Mi manchi Jules, tantissimo." Le lacrime prendono io sopravvento.
"Ti amo, ti amerò sempre." Dico tra i singhiozzi.
Sento un braccio avvolgermi le spalle.
"C-charles..." Dico perplessa.
Posa una rosa bianca sulla tomba di Jules, le sue preferite.
"Come fai a saperlo?" Chiedo.
"Era il mio migliore amico e il mio padrino." Ora è tutto chiaro.
"Ecco chi era il Charles di cui mi parlava." Dico ridendo ai ricordi del mio ragazzo che mi raccontava di lui.
"Diceva sempre: 'Un giorno lo conoscerai Charles, sono sicuro che lo adorerai.'" Dico imitando la sua voce.
"Mi parlava di te. Ti amava tanto, davvero." Dice.
"Non ho mai smesso." Dico dopo qualche minuto di silenzio.
"Di fare cosa?" Chiede.
"Di amarlo, Charles. Dopo che se n'è andato ho avuto una relazione ma non l'ho mai amato veramente, ho avuto delle infatuazioni temporanee e poi c'è George..." Gli occhi iniziano a pizzicare.
"Io ci tengo a lui ma... Non ce la faccio, non lo amo Charles, non lo amerò mai come amo Jules." Una lacrima inizia a scendere.
Rimane in silenzio, con gli occhi puntati su di me.
"Non voglio farlo stare male." Dico tra le lacrime.
"Lui non vorrebbe vederti così." Dice Charles.
"Fatti forza Isla, lascialo. Non merita di essere illuso." Ha ragione.
"Lo farò, promesso." Dico.
"Ciao Jules, prometto che tornerò presto." Bacio la sua foto.
Ci alziamo e Charles fa un gesto inaspettato: mi prende la mano.
Passeggiamo sul lungomare di Nizza e ci sediamo una volta arrivati al porto.
"Charles posso chiederti un favore?" Chiedo.
"Certo." Dice.
"Mi accompagnerai a Londra da George?" Chiedo.
Abbassa lo sguardo.
"Devo chiudere almeno una questione." Dico.
Dopo queste parole sembra un po' rasserenato.
Ci alziamo e prendiamo il treno per Monaco, ha deciso di portarmi a casa sua visto che non ci sarebbe stato nessuno per due giorni.

Due giorni dopo...

"George ci ho provato, ci ho provato sul serio!" Esclamo.
"Sono stufo Isla! Sei sempre riservata, non ti fidi di me e non mi permetti di andare oltre al bacio!" Urla.
"A te interessa solo fare sesso?" Chiedo.
"Io... No, ovviamente no." Dice.
"Non è colpa tua George. Sei fantastico, gentile, dolce e sei paziente. Meriti meglio di me, lo sai anche tu." Dico.
"Io voglio te cazzo!" Esclama di nuovo.
"Io non riesco..." Mi blocco.
"Cosa?" Chiede ancora urlando.
"Ad amarti." Sgancio la bomba.
Fa un passo indietro.
Si siede e prende la testa tra le mani.
"Vattene." Dice.
"Possiamo almeno..." Mi interrompe.
"Ti ho detto di andartene."
Charles apre la porta della stanza.
"Tutto bene? Sentivo urlare e..."
"Certo!" Esclama George.
"Tu sei venuta qui con lui, sei stata due giorni con lui e io sono così coglione da non averlo capito prima!" Continua.
"Tra di noi non c'è niente." Diciamo insieme io e Charles.
"Parlate pure insieme... Mi auguro che ti renda felice, sai? Mi auguro che ti renda felice e che poi ti dicesse che non si fida di te e che non ti ama. Sai cosa penso? Che Mark aveva ragione a trattarti da troia." Dice con una calma disarmante.
"Vaffanculo George." Dice secca per poi uscire.
Ci penso un attimo e poi torno indietro.
"Comunque tra me e lui non c'è mai stato niente, figlio di puttana." Dico per poi andare via trascinandomi dietro Charles.
Scoppio di nuovo in lacrime.
"Chi è Mark?" Chiede dopo che mi sono calmata.
Merita delle spiegazioni.
Decido di raccontare anche a lui della mia ultima relazione.
"Io se lo incontro per strada lo tiro sotto." Dice.
"Charles, davvero è acqua passata l." Dico.
"Dovresti accedere il telefono." Propone.
Ho il telefono spento da quando sono partita per Nizza e non ho intenzione di riaccenderlo fin quando non tornerò a casa.
"Io vado in Spagna da Carlos." Dico.
"Ti accompagno." Dice.
"Non c'è bisogno."
"Non ti lascio sola mentre sei emotivamente instabile."





Ma Jolie // Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora