Il nuovo Incarico

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Mia attese che la sua nuova madre uscisse stanza, prima di alzarsi dal letto e recarsi, senza degnare di uno sguardo la colazione che la donna le aveva portato su un vassoio d'argento, verso la scrivania, dove la sera precedente aveva lasciato la busta consegnatagli durante la cena.
Afferò la busta tra le mani, lasciandosi andare e accomodandosi in maniera scomposta sulla sedia situata proprio dietro di lei.
Si rigirò piu' volte la busta fra le mani; era sempre uguale, il colore, le forma, lo stemma inciso con la cera, sempre tutto identico.
Aprì la busta, sapendo con esattezza cosa essa contenesse. Estrasse con lentezza la foto che delineava il volto del suo nuovo incarico, ma questa volta notò che la foto non ritraeva una singola persona, ma ben sì tre distinte persone.
Osservò la foto, memorizzando nella sua mente ogni singolo dettaglio di ogni persona ritratta. In totale il suo incarico era formato da tre persone, probabilmente tutte insieme formavano un'intero gruppo familiare date le somiglianze che le accumunavano.
La prima era una donna dai folti e lunghi capelli neri con occhi di un verde talmente intenso da sembrare un fotomontaggio; il secondo era un uomo, sulla sessantina, con i capelli radi e grigi e due occhi color nocciola, sul petto indossava una spilla raffigurante il tricolore italiano con una specie di marchio che Mia non riuscì a definire bene per colpa della bassa risoluzione della foto, mentre il terzo era un ragazzo, aveva i capelli a spazzola di un color noce e i suoi occhi erano dello stesso colore verde della donna.
Successivamente, Mia, posò la foto sulla scrivania ed estrasse un'altro foglio dalla busta, questa volta era una lettera e apparteneva sempre alla solita persona, che se fosse stato possibile, Mia avrebbe odiato.
Ben arrivata in Italia Esperimento 666,
sono lieto di annunciarti la tua prossima missione. Sono certo che tu abbia già osservato la foto, quindi come puoi già aver capito il tuo bersaglio questa volta, non è una singola persona, ma ben tre.
Comprendo la difficoltà a cui ti sto sottoponendo, ma confido nella tua esperienza e nelle tue capacità intellettive e fisiche.
Il tempo per portare a termine questo incarico è come al solito di due mesi, mi affido alle tue sporche mani .
Ti lascio in allegato anche i dettagli anagrafaci delle tue nuove vittime
Con Rispetto
Il Serpente Piumato

Mia girò il foglio posando gli occhi su quella grafia ordinata che elencava in ogni dettaglio le caratteristiche della famiglia ritratta nella foto.

Nome: Giovanni
Cognome: Ross
Età: 62 anni
Professione : politico candidato a presidente del consiglio
Segni particolari: grossa voglia di vino sul braccio destro all'altezza del gomito

Nome: Anna
Cognome: Martini
Età: 54 anni
Professione: casalinga, ex conduttrice televisiva di un noto telegiornale
Segni particolari: nessuno

Nome: Davide
Cognome: Ross
Età: 22 anni
Professione: studente universitario presso la Bocconi a Milano
Segni particolari : Tatuaggio esteso dalla spalla destra a quella sinistra con la forma di un dragone verde avvolto da un serpente nero.

Mia richiuse la lettera e la ricollocò nel busta insieme alla foto, avendo cura di richiuderla accuratamente, dopo di chè si alzò e si diresse verso quella che doveva essere una gustusa colazione, costituita da una grossa brioche, cappuccino, succo d'arancia e due fette biscottate spalmate di burro e marmellata di fragole.
Cominciò a mangiare svogliatamente sapendo che, tutte quelle prelibatezze preparate con cura da sapienti ed esperte mani, non avrebbero soddisfatto le sue papille gustative ormai dormienti come le sue emozioni e sensazioni.
Si recò nel suo bagno privato e dopo una breve doccia, si piazzò davanti allo specchio cercando di snodare i suoi capelli con una semplice spazzola.
Nonostante gli anni fossero inesorabilmente passati, Mia, rimaneva sempre la stessa, la sua cascata di capelli color mogano le cascavano lisci fino a metà della schiena, mettendo così in evidenza il suo corpo longilineo e snello, abbellito da generose forme femminili che molto spesso ammagliavano gli uomini al primo sguardo. I suoi occhi ambrati brillavano su una carnagione leggermente olivastra e su una pelle liscia e vellutata.
Con passo svelto, Mia, uscì dal bagno, dirigendosi verso il grande armadio, rivelando così un grande quantitativo di abiti all'ultima moda, che i suoi finti genitori avevano provveduto a comprarle secondo le indicazione della stessa persona che giostava tutta la sua vita, ovvero colui che si firmava il serpente piumato.
Mia non l'aveva mai visto di persona, non ne conosceva l'aspetto, non conosceva il carattere, solo la grafia elegante, le sue manie di grandezza e di presunzione le erano impresse a fuoco nella mente.
Tra i mille vestiti raffinati e di note marche italiane, appesi con estrema cura, Mia, scelse a casaccio, afferrando un semplice paio di jeans neri e una maglietta con le maniche lunghe di un tenue color rosso anonima, data la sua incapacità di manifestare i propri gusti.
Si vestì velocemente, ignorando il fatto che i suoi lunghi capelli color mogano ancora grondanti d'acqua, stessero inzuppando la sua maglietta. Anche se gli anni erano passati e Mia aveva subito l'intervento, le sue abitudini non erano state concellate e il vizio di non usare il phoon non le era ancora passato.
Si legò velocemente i capelli in una coda alta, lasciando il compito dell'asciugatura ai raggi solari e al tenue vento che molto probabilmente si sarebbe manifestato una volta uscita di casa.
Uscì dalla sua stanza e scese al piano inferiore, sapendo già che lì avrebbe trovato tutto l'occorrente per iniziare la sua nuova missione.
Una volta giunta al piano terra, Mia, si ritrovò davanti l'intera servitu' della casa compresi i suoi nuovi genitori, piegati in un profondo inchino, porgendole così il buongiorno.
Mia li guardò per un paio di secondi, se tutto fosse stato normale, quella scena le avrebbe dato il volta stomaco, ma dato il suo stato li ignorò completamente e focalizzò il suo interesse alla borsa a tracolla,accuratamente depositata vicino a una colonnina che sosteneva uno di quei vasi antichi che invadevano la casa e le davano quel tocco di antichità in più.
La prese al volo, dirigendosi verso l'uscita a grandi passi, ma venne fermata dalla voce del suo finto padre che quasi con timidezza le disse - Esperimento 666 le auguro un buon inizio-
Mia bloccò il suo passo restando immobile con la maniglia della porta fra la mano, una volta avrebbe provato gratitudine verso quelle parole, ma ora che le sue emozioni erano azzerate, non riusciva a provare niente, solo un ricordo vago le invadeva la memoria, ma nulla di piu'.
- Non ho bisogno dei tuoi auguri, come ben sai non sono in grado di recepirli come dovrei, quindi in futuro tieniteli per te- si decise a dire, per poi continuare con voce autoritaria - E non fatemelo ripetere piu', mi dovete chiamare per nome per i prossimi due mesi- terminò di dire
- Come vuole, Mia- rispose l'uomo con voce strozzata
Mia abbassò la maniglia e uscì fuori, lasciando che l'aria fresca del mattino le accarezzasse il viso e i tenui raggi solari la illuminassero per qualche istante prima che una grande nuvola li facesse scomparire dietro di sè.
Arrivata in fondo al grande viale, Mia, trovò la lussuosa auto del giorno precedente pronta per portarla alla sua meta, ma quella mattina non aveva nessuna intenzione di salire in quella scatola metallica, aveva bisogno di tempo, aveva bisogno di pensare, di schiarirsi le idee e trovare la strategia giusta da applicare per il suo nuovo incarico, dato il suo grande quantitativo di elementi da eliminare nel giro di due mesi.
Varcato il cancello svoltò alla sua destra, lasciando l'autista leggermente accrucciato e sbalordito per il suo gesto, e cominciò a dirigersi verso la sua prossima meta ovvero l'università di milano dove avrebbe incontrato la sua piu' facile vittima.
Mentre camminava, passò in rassegna l'intero contenuto della sua borsa; iniziò dalle cose basilari per mascherare le sue vere intenzioni, quindi diede una fugace occhiata ai libri di testo nuovi di stampa, per poi passare a quello che di veramente importante necessitava. Come al solito, sul fondo rigido della borsa a tracolla era nascosto un doppio fondo, contenente un piccolo deposito di armi, tra cui due piccole pistole di basso calibro già cariche, un coltello a serramanico, un vecchio pugnale e una scorta di guanti monouso.
Richiuse la borsa, come al solito non mancava nulla e il tutto era accuratamente nascosto sencondo la procedura standard delineata dal Serpente piumato.
Continuò a camminare a passo svelto, secondo le indicazioni dategli, l'università distanziava dalla sua attuale abitazione a mezz'ora di macchina, compreso il tempo sprecato a destreggiarsi nel traffico caotico di milano, perciò a piedi le sarebbero bastati una ventina di minuti continuando a mantenere il suo passo spedito.
Giunta davanti ad un incrocio, uno dei pochi muniti di semaforo, Mia si fermò e premette il pulsante per fermare il traffico, che imperterrito si cimentava in continuazione in una sinfonia di suoni emessi dai clacson e di bestemmie che giungevano dai finestrini abbassati dalle autovetture.
Il verde scoccò dopo una paio di minuti e Mia prontamente si prestò ad attraversare tranquillamente, quando ad un certo punto un rombo potente, misto allo stridio emesso da delle gomme che segnavano la strada, lasciando dei lunghi segni neri sull'asfalto, si avvicinarono inesorabilmete al sua persona.
Mia, nonostante la sua splendida forma fisica, nonostante le sue innate capacità motorie e i sui riflessi spiccati, non potè evitare l'impatto. Rimase ferma immobile ad ossevare la Kawasaki Ninja verde con a bordo un motociclista munito di casco integrale di un nero opaco con visiera riflettente, prenderla in pieno e spedirla a diversi metri dal punto in cui si trovava, consapevole del fatto che nonostante potesse sembrare inumana per colpa delle sue attuali incapacità di provare emozioni o sensanzioni, il suo corpo era totalmente fatto di normale carne e ossa, quindi capace di soccombere a quell'impatto tremendo.

Autrice
Ok, a questo punto una nota autrice ci stava, quindi pongo sempre la medesima domanda: come vi sembra per ora la storia?
Grazie dei voti e dei commenti che mi lasciate, apprezzo molto.

Esperimento 666Where stories live. Discover now