capitolo 7

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La stanza era buia, nessun tipo di luce, ne naturale, ne artifiaciale penetrava all'interno e Samir era steso sul pavimento freddo. Era li' rinchiuso da tre mesi, praticamente  da quando si era azzardato a scappare di nascosto per l'ennesima volta nel vano tentativo di cercare la sua amata sorella, scomparsa nel nulla anni prima. Da quanto l'avevano portata via, quel famoso giorno del suo tredicesimo compleanno, Samir non ebbe piu' sue notizie. Era a conoscenza del suo intervento, che l'aveva privata di ogni emozione e sentimento, ma nulla di piu'.

Ed ora eccolo li', in quella stanza buia, privo di tutte le sue vesti, a pensare nuovamente a Mia, alla sua dolce sorellina spersa in chissa' quale posto a chissa' fare cosa per ordini di quel pervertito e degenerato del serpente piumato.

La vita era crudele ed ingiusta, Mia era sparita da anni, i suoi genitori erano deceduti a cause di certo non naturali e lui li da solo, rinchiuso come uno schiavo e usato come un cavallo da monta per fecondare piu' femmine possibili, per dare vita a quelllo che il serpente piumato chiamava " il nuovo popolo maya".

Non sapeva quando quell'odiosa porta in metallo, vecchia e cigolante, si sarebbe riaperta, ma sapeva che prima o poi sarebbe successo di nuovo, lo faceva sempre.

Samir si fece dolcemente rapire dai suoi bei ricordi: la sua famiglia felice, lui che seguiva di soppiatto di notte Mia che si infiltrava fra le fronde degli alberi con le sue gambe a penzoloni e i suoi occhi curiosi con tanta voglia di vivere. La sua Mia.. che ora non poteva proteggere, che ora non poteva amare.

Il lento cigolio della porta annuncio' l'arrivo imminente di qualcuno o forse meglio dire di qualcuna delle tante che gli proponevano.

La luce balzo' impetuosa nella stanza, mostrando la sua intera nudita', non che gli importasse un gran che', tanto per quello che doveva compiere i vestiti sarebbero stati solo d'intralcio.

Una figura incappuciata comparve sulla soglia e questa volta, con grande sorpresa di Samir, il sesso della comparsa non era femminile, ma ben si' maschile.


Si alzo' di scatto, fremente di rabbia e rancore - Cosa volete ancora? ve l'ho gia' detto mille volte, potete portarmi una donna ogni ora, ma alla fine non ne ingravidero' nessuna!-


L'uomo ben nascosto dall'oscuro cappuccio scoppio' a ridere - Io invece credo che tu farai quello che ti e' stato detto- rispose l'uomo facendo cadere a terra un plicco di foto a terra che ri allargarono sul pavimento come un ventaglio.


Samir segui' le immagini riprodotte sulle foto, non ebbe alcun dubbio su chi fosse la persona ritratta, era Mia. Trafitto dal dolore si accascio' sulle propria ginocchia, inorridito, con il cuore completamente straziato: Mia stesa a terra in un pozza di sangue scuro e denso, su un'asfalto grigio e tetro.


- E' morta?- domando' con un filo di voce


- No, ma lo sara' presto se tu non fai cio' che ti viene ordinato. In questo momento e' in un comune ospedale, dove le cure che gli stanno somministrando non faranno che peggiorare le sua situazione gia' di per se' critica. Allora collaborerai? Farai il bravo purosangue e creerai per noi una nuova stirpe di Maya in grado di dominare questo mondo ormai marcio e in pieno stato di degradazione?- domando' l'uomo schernendo il ragazzo ancora sulle ginocchia.

Esperimento 666Where stories live. Discover now