3. Let me ruin you

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Ci sono anime che hanno addosso un'incrinatura segreta, una frattura sospesa che sfugge anche a chi la porta dentro

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Ci sono anime che hanno addosso un'incrinatura segreta, una frattura sospesa che sfugge anche a chi la porta dentro.

Chirù
di Michela Murgia

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Il letto in cui mi svegliavo ogni mattina era comodo, come lo era sempre stato dal giorno preciso in cui mi ero trasferita al college

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Il letto in cui mi svegliavo ogni mattina era comodo, come lo era sempre stato dal giorno preciso in cui mi ero trasferita al college. La mia stanza si trovava all'ultimo piano dell'edificio femminile dei dormitori e la condividevo da sempre con Fergie, una ragazza della mia età che studiava letteratura. La nostra finestra affacciava sulla pineta che delimitava il confine con il bosco, il panorama verdeggiante si estendeva fino alle montagne e da lì riuscivamo a vedere chiaramente che non c'era altro se non pura natura nel raggio di chilometri. Ma in fondo, questo era il Vermont.

Mi era sempre piaciuto guardare l'orizzonte deformato dalle montagne attraverso la finestra della nostra stanza, ogni stagione dell'anno assumeva una tonalità diversa e io non vedevo l'ora che si avvicinasse l'autunno per poter ammirare le sfumature riscaldarsi. Era di questo che mi nutrivo ultimamente. La mia anima si cibava della speranza che rivivere le stagioni come avevo sempre fatto mi avrebbe permesso di tornare a respirare fuori dalla mia tomba.

Ma quando l'oscurità ti contamina così nel profondo è impossibile tornare indietro.

«Ti va più tardi di venire a pranzo con me e le ragazze?» Fergie si stava sistemando i fiocchetti che legavano i codini ramati sulla sua testa, si lisciò la divisa da cheerleader davanti allo specchio.

Ci eravamo riviste, dopo la fine dell'anno precedente, solo con l'inizio di quello nuovo e nessuna delle due aveva intavolato l'argomento riguardo a come avevo passato l'inizio dell'estate. Ma non mi era stato difficile notare come fosse diventata più premurosa nei miei confronti.

Non ero mai andata a pranzo con lei e le sue amiche cheerleader e non avevo certo intenzione di iniziare adesso, ma per un momento il desiderio di essere come loro mi sfiorò. Io, che avevo da sempre preferito il club del dibattito alle partite di football, mi sentii attirata da quella vita per un secondo soltanto.

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