Capitolo 4

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Dopo venti minuti arrivammo davanti casa mia, avevamo camminato molto lentamente. Io tenevo il libro che avevo preso in biblioteca stretto al mio petto, lui invece mi osservava e sorrideva. Forse ai suoi occhi sembravo stupida, o forse sembravo una bambina, non lo sapevo, sapevo solamente che mi sentivo molto imbarazzata.

<< Non capisco perchè ti imbarazzo così tanto. >> disse appena arrivammo davanti casa mia << Parlo sul serio. >>

<< Non è colpa tua, il problema sono io. >>

<< Okay, non è per colpa mia. Facciamo così, siccome mi sento un po' in colpa lo stesso, pomeriggio alle sedici e trenta ti vengo a prendere e facciamo un giro. >>

<< Io... >>

<< Non mentire, sono sicuro al novanta per cento che non hai niente da fare pomeriggio.>>

Zia Elèna spuntò davanti a me, non l'avevo vista arrivare, ero troppo impegnata a guardare gli occhi verdi di Liam. Feci le presentazioni, Liam già la conosceva, come tutti del resto. Zia Elèna compariva nel telegiornale cittadino ogni venerdì ed era lei a scrivere tutti gli articoli in prima pagina. Era una persona molto conosciuta e molto rispettata nonostante i suoi pochi anni di carriera. Zia Elèna era una persona di carattere e io di certo non avevo preso da lei, ero una fifona. Non si trattenne molto con noi, si sentii di troppo. Entrò in casa minacciandomi che se non fossi entrata in casa subito avrebbe cucinato lei, e questo voleva dire indigestione e mal di pancia per almeno tre giorni. Meglio evitare. Io e Liam ci salutammo con un "ciao" e prima di andarsene per sbaglio ci sfiorammo le mani, di nuovo quella scossa elettrica. C'erano solo due possibilità: o Liam era un robot con i fili scoperti o mi stavo innamorando. La prima possibilità era la più plausibile, io che mi innamoravo? Impossibile.

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