Capitolo 9

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Entrai a casa, mi sedetti attorno al tavolo della cucina e mi misi le mani tra i capelli. Stavo impazzendo. Zia Elèna mi guardò, notò che ero sconvolta, allora chiuse il computer e mi fissò in attesa di una spiegazione. Aspettò per qualche secondo e quando capì che non avevo intenzione di parlare disse: << Allora, ci sono due possibilità. Prima possibilità: hai scoperto qualcosa di davvero disgustoso sul suo conto, e non credo che sia questa. Seconda possibilità: ti ha baciata, era il tuo primo bacio e tu non te lo aspettavi.>>

La guardai e dopo qualche secondo mi disse: << Adesso sono certa che è la seconda possibilità. >>

<< Credo di amarlo. E lui prova lo stesso. >> dissi a mezzofiato.

<< E' stupendo! Qual'è il problema? >>

<< Non mi sono mai sentita così,  io gli ho permesso di baciarmi senza pensarci, avevo completamente la testa vuota. >>

<< E scommetto che adesso hai paura che tutto quello che hai letto sui libri stia accadendo a te. >>

<< Mi conosci benissimo zia Elèna. Ho bisogno di stare da sola, devo capirci qualcosa di questa storia. >>

Mi alzai dalla sedia e salii in camera mia. Zia Elèna aveva afferrato in pieno qual'era il motivo della mia spossatezza. Avevo paura di quello che provavo. 

Appena entrai nella mia stanza sbattei la porta e mi buttai sul letto. Mi sentivo confusa come non mai, non sapevo quello che mi era successo. Forse avrei dovuto rimanere al parco e parlarne con Liam, ma se fossi rimasta avrei potuto fare qualcosa che in realtà non volevo fare. Nella mia mente molti pensieri correvano confusi, solo uno di loro era chiaro e sempre presente. Ripensavo alle parole che mi disse prima di baciarmi, ripensai alle parole che gli dissi, Io non ho mai provato quello che sto provando adesso e ripensai alla sua risposta, per me è lo stesso. Più ci pensavo e più mi veniva mal di testa, era troppo quello che era successo per essere successo in un solo giorno. 

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, era zia Elèna. Mi alzai ad aprire e ci stendemmo sul letto. 

<< Hai voglia di parlare? >> disse abbracciandomi.

<< Che mi consiglierebbe la mamma in questo momento? >>

<< La mamma ti direbbe di pensarci, far chiarezza sui tuoi sentimenti. Io invece ti dico di vivere il momento. So che sei confusa, ma non hai motivo di esserlo. Quando ti ha baciato hai sentito le farfalle nello stomaco e il cuore ti voleva uscire dal petto, questo vuol dire che anche tu provi qualcosa per lui. >>

<< Che dovrei fare adesso? >>

<< Io se fossi al tuo posto gli manderei un messaggio dicendogli di venirti a prendere stasera, poi vai a farti una doccia, ti acconci, ti metti quel vestitino nero che ti sei comprata a natale e appena lo vedi, senza esitare, lo baci. >>

<< Non ne ho il coraggio. >> dissi immaginando la scena che zia Elèna aveva immaginato nella sua mente.

<< Se non lo fai te ne pentirai per tutta la vita perchè forse Liam è la persona più adatta per passare molto tempo al tuo fianco, non dico un'intera vita, ma una buona parte. E' il momento di fare le cose senza pensarci. >>

Mi diede un bacio sulla guancia e tornò in cucina a finire il suo articolo. Riflettei un attimo sulle sue parole, aveva ragione. Forse avevo sbagliato a tornarmene a casa, dovevo rimediare al mio errore. Presi il libro che mi aveva regalato, presi il mio telefono e decisi di scrivergli un messaggio. Che dovevo scrivergli? Dopo aver pensato a qualche frase decisamente ridicola gli scrissi: Stasera, davanti casa mia, alle ventuno. Ci conto. Lizzie.

Esitai un attimo prima di inviare quel messaggio, ma alla fine lo inviai. Non potevo passare tutta la mia vita da perfetta fifona. Pensai che forse avevo sbagliato a inviargli quel messaggio, ma qualcosa dentro di me mi diceva che avevo fatto la scelta giusta. 

Guardai l'orologio, erano già le diciannove. Mancavano due ore all'arrivo di Liam. Panico totale. Aprii l'armadio e presi il mio vestitino nero. Quel vestito era davvero stupendo, appena lo avevo visto me ne ero innamorata. Era smanicato, la scollatura era a barchetta, molto semplice. Mi stava d'incanto. Andai in bagno e mi feci una doccia veloce, poi mi misi davanti allo specchio e iniziai a spazzolare i miei capelli pazzi. Ogni volta era un'impresa togliere i nodi, ci voleva almeno mezz'ora prima che fossero pronti per asciugarli. C'era così caldo che lasciai perdere il fono, mentre li avevo pettinati si erano già asciugati. Guardai di nuovo l'orario, erano le venti e quindici. Il mio cellulare squillò, Liam aveva risposto al mio messaggio: Sarò puntuale, mi devi spiegare che incantesimo mi hai lanciato, mi hai praticamente fulminato con i tuoi occhi marroni e con i tuoi capelli rossi. Già immagino le tue guance arrossire mentre leggi questo messaggio. A dopo.

Ero arrossita sul serio. Non capivo come faceva. Era stato lui a lanciarmi un incantesimo, non mi ero mai sentita così. Forse lui era già stato innamorato, aveva due anni più di me, ma per me era la prima volta. Qualcosa dentro di me mi diceva che anche lui provava qualcosa nei miei confronti, era bello sentirsi amati da qualcuno per quella che sei e non per quella che ti dimostri. Ci eravamo incontrati, due stelle da sole in una parte piccola di questo infinito cielo. Eravamo soli e tristi, fino a quando la nostra luce non si è toccata e non ci siamo visti per la prima volta. Da quel momento entrambi sentimmo che non saremmo mai stati più soli, e quella piccola parte del nostro cielo si trasformò nell'universo più luminoso, il nostro.


AcchiappasogniWhere stories live. Discover now