QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)

AGIRE D'ISTINTO

NICCOLO' POV

18 FEBBRAIO 2025

E' venerdì mattina e oggi nè io nè Eleonora lavoriamo. Da quando ha ricominciato è sempre più difficile ritagliarci dei momenti solo per noi, gli impegni di entrambi sono tantissimi per questo ieri sera ne abbiamo approfittato ed è rimasta da me a dormire.

La osservo mentre è ancora immersa nel mondo dei sogni..non riesco ancora a capacitarmi di tanta bellezza. Il sorriso, i capelli, gli occhi e quelle labbra che mi fanno ipnotizzare ogni volta sono sempre gli stessi. Quelli di cui mi sono innamorato più di 9 anni fa. A volte mi soffermo a pensare a come siano cambiate le cose, mi interrogo spesso su quel terribile 29 dicembre 2019 e su cosa ha portato alla nostra rottura. Avrei sicuramente potuto captare i segnali, essere più presente, più attento. Non dare per scontati i piccoli gesti. Sarebbe bastato prestare più attenzione e stringerla quando ne aveva bisogno. Sarebbe bastato guardarci negli occhi per capire che nulla era cambiato. Sarebbe bastato cercarsi e amarci con la stessa voglia che avevamo all'inizio della relazione. Sarebbe bastato guardarla tra la folla e notare che, nonostante fossimo cambiati, in fondo eravamo sempre gli stessi ragazzi che stavano vivendo un amore folle che però purtroppo li aveva sopraffatti. Mi maledico mentalmente pensando a tutti gli anni che abbiamo sprecato e di ciò che avremmo potuto costruire insieme e non separati. Avremmo potuto gioire dei nostri traguardi più importati l'uno affianco all'altra e avremmo pianto nei momenti più bui. Purtroppo la vita ci ha separati una volta, ma ora osservandola qua, ancora una volta nel mio letto, mi faccio una promessa che non ho intenzione di infrangere. Non ti lascerò più andare amore mio, comunque vada con te.

Con questi pensieri in testa mi avvicino lentamente a lei scostandole una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso e la abbraccio forte come se avessi paura che da un momento all'altro potesse scivolarmi via dalle mani. La sento mugugnare e stiracchiarsi leggermente. Ha un'espressione rilassata in viso e non resisto a lasciarle un piccolo bacio che le fa spuntare un sorriso.

"Buongiorno piccolè, dormito bene?"

"Tra le braccia tue sempre" risponde lei aprendo gli occhi. E' da quando è tornata a vivere a casa sua che penso sempre al momento perfetto per chiederle di andare a vivere insieme, non voglio più sprecare neanche un minuto separati. Il momento giusto però sembra non arrivare mai. Forse devo solo buttarmi e vedere come va.

"Sarebbe ancora meglio se lo potessimo fare tutte le mattine" azzardo io. Vedo i suoi occhi spalancarsi ancora di più e sedersi di scatto sul letto come se il mio tocco l'avesse bruciata.

"Che voi dì Nì?"

"Te sto a dì che vojo svejamme tutte e mattine co te al mio fianco, vojo preparà a colazione pe due, vojo tornà a casa dallo studio e trovarti immersa a leggere i libri tuoi preferiti con gli occhiali da vista che te ricadono sul naso, vojo spegnerte la TV tutte le sere dopo cena perchè sei troppo stanca pe riuscì a finì de vedè er film che me hai obbligato a guardà. Vojo viverte Eleonò. Viè a sta qua co me" sputo tutto fissandola negli occhi cercando di scorgere in lei qualche reazione. La vedo ansimare, non si aspettava un risvolto del genere.

"Lo vuoi davvero?" 

"Nun desidero artro" si sporge verso di me allungando le braccia e riempiendomi di baci tutto il viso mentre continua a urlare di sì, che è pronta per compiere questo passo.

"Nun sai quanto me renni felice piccolè" dico io mentre le alzo leggermente la maglietta che indossa come pigiama. Non perde tempo a sfilarmi la mia ed a mettersi a cavalcioni su di me. Adoro quando prende l'iniziativa.

Le sue mani sul mio petto iniziano a vagare libere in cerca della sua metà. Raggiungono il mio cuore e rimane lì ferma ad ascoltarlo per qualche istante. Nel frattempo le stringo il sedere facendola avvicinare ancora di più a me dove ho bisogno di sentirla in questo momento.