Diciassette - Lago Nero

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Dopo pranzo, Harry si affrettò a ritornare in Sala Comune per darsi una sistemata e successivamente scese le scale per uscire. Nel tragitto incontrò la rossa che gli dedicò un mezzo sorriso felice e si avvicinò. Il corvino glie lo lasciò fare e si lasciò anche stampare un bacio a fior di labbra che ricambiò senza esitazione.

«Tutto risolto, quindi?» chiese la ragazza a distanza di pochi centimetri dalle sue labbra rosse.

«Potrebbe esserlo, sì».

Ginny alzò un sopracciglio a metà tra il confuso e il divertito. «Non prendermi in giro».

Il giovane ridacchiò e le lasciò una leggera carezza sulla guancia prima di allontanarsi. La verità era che non lo sapeva nemmeno lui se fosse tutto risolto o no. Uscì dal buco del ritratto e raggiunse il giardino in poco tempo, non sapeva spiegare quanto fosse felice di rivedere il biondo dopo tutto quel tempo.

Camminò vicino le sponde del Lago Nero e arrivò giusto in tempo, perché proprio sotto un albero trovò il ragazzo intento a sfogliare le pagine di un libro.
Harry lo raggiunse e si sedette al suo fianco rubandogli il libro per far sì che potesse dedicargli tutte le attenzioni necessarie.

«Più puntuale del solito» commentò il ragazzo facendo un mezzo sorriso. Il corvino non poté non notare che nei suoi occhi brillava una luce strana. Una luce che aveva qualcosa di spento dentro e che Harry riconobbe in modo istantaneo. C'era qualcosa che non andava e poteva vederlo oltre che percepirlo.

«Visto sì?» Ridacchiò.

«Come stai?»

«Bene, e tu?»

Il biondo fece spallucce. «Come al solito».

Harry annuì e fece per parlare ma si bloccò poiché gli occhi gli caddero in un punto indefinito del collo, quasi sotto il colletto della camicia, e li assottigliò per assicurarsi che non avesse visto male.

«Ma che cazzo...» esclamò. «Oh dio, anche tu?»

«Anche io cosa?»

«Hai scopato con Astoria?»

Il biondo sgranò gli occhi. «E tu che ne sai di Astoria?»

«Oh andiamo Draco, vi vedo insieme e hai un succhiotto sul collo più grosso di te. Lei ti sta appiccicata come una sanguisuga, non mi è stato difficile arrivarci».

Istintivamente il biondo si portò una mano sul quel preciso punto e sospirò. «Sì, diciamo che c'è qualcosa».

«Più di qualcosa mi verrebbe da dire».

«Andiamo al letto insieme, è vero» cedette facendo fare un mezzo sorriso a Harry. «Ma anche tu non scherzi».

Il corvino aggrottò la fronte. «Che intendi?»

«Ti vedo con la Weasley Femmina. Lei ti ama alla follia, è innamorata pazza e tu... diciamo che ce la metti tutta per farla stare male».

«Te la stai per caso difendendo?»

«No, ti sto dicendo quello che vedo» rispose. «È evidente lei voglia qualcosa che tu non ti senti di darle e quindi si accontenta di una misera scopata anche se si vede lontano un miglio che ci sta male».

Scopata? Quale scopata? Harry si sarebbe voluto mettere a ridere perché tra lui e Ginny era successo tutto tranne quello che Draco pensava. E che in realtà pensavano tutti.

«Io e Ginny non... non scopiamo» rispose.

Il biondo rise. «Ma che stai dicendo. Si vede che scopate, non dirmi cazzate».

«Draco» lo richiamò serio. «Io e Ginny non siamo mai andati al letto insieme».

Improvvisamente il giovane ritornò serio. «Oh... scusa» disse. «Non volevo metterti in imbarazzo, pensavo davvero che-...».

«Lo pensano tutti» lo bloccò. «Ma non mi da fastidio, prima o poi accadrà».

Draco annuì. «Ognuno vive le cose a modo proprio. Io e Astoria ci siamo conosciuti così, non ci siamo fatti una chiacchierata sotto le stelle ed è per questo che il sesso ricopre un ruolo fondamentale nella nostra pseudo frequentazione. Per te e la Weasley magari sarà diverso, non sentirti in colpa per questo».

Harry avrebbe tanto voluto dirgli che il problema non era quello e che c'era tanto altro di tanto peggio ma non si espresse al riguardo. Si limitò ad annuire e a dedicargli un mezzo sorriso.

«Grazie» rispose utilizzando un tono alquanto dolce. «Sei sicuro che vada tutto bene?» Chiese all'improvviso.

Draco aggrottò le sopracciglia. «Perché me lo chiedi?»

«Perché c'è qualcosa di strano, tu puoi mentire ma i tuoi occhi non possono farlo. Li conosco a memoria».

Il biondo sospirò pesantemente.

«Perché mi hai fatto venire qui, Draco?» Continuò. «Che devi dirmi? Che cosa succede?»

Il giovane puntò le sue iridi ghiacciate in quelle smeraldine del corvino e si prese un momento per osservarle prima di parlare. «Mio padre picchia mia madre».

Harry sgranò gli occhi. «C-che cosa?» soffiò.

«Prima di partire, dopo le vacanze di Natale, li ho visti. Sia chiaro, non si comporta come si comportava con te ma sembra che da quando tu abbia messo piede fuori da lì, a risentirne sia stata lei. Mio padre le ha scaricato la colpa della tua fuga e non ha pace» raccontò.

Una fitta colpì il petto del corvino facendogli mancare l'aria per un attimo. Era colpa sua. Tutta colpa sua. Il labbro inferiore tremò e una lacrima gli scese involontaria.

«Draco i-io n-non...».

«No, no, no» lo fermò Draco mettendosi in ginocchio di fronte a lui. Gli asciugò le lacrime e gli prese il viso fra le mani. «Tu non hai colpe, piccolo. Se esiste uno stronzo in tutta questa situazione è mio padre e tu sei stato solo una vittima, come lo è anche mia madre» disse cercando di tranquillizzarlo. «Non devi tornare, tu ora stai bene, sei felice e questo è tutto ciò che conta. Hai capito?»

Il corvino sospirò e annuì. «Anche se volessi tornare non potrei. Voldemort è lì e entrare lì dentro stavolta significherebbe rimetterci davvero la pelle. Però Draco, ti prego. So che è tua madre ma non voglio che ci vai di mezzo, promettimi che starai alla larga da questa situazione».

«I-Io non-...».

«Draco, davvero. Potresti non essere in grado di gestire tutto questo e tua madre poi non te lo perdonerebbe mai. Si sta sacrificando anche per te».

Il ragazzo tolse le mani dal volto del ragazzo e se li passò in mezzo ai capelli platino. «Non puoi chiedermi una cosa del genere».

«Ti prego, stringi i denti. Ti prometto che ti tirerò fuori da questa situazione, dammi solo... tempo».

Draco, non seppe perché, si fidò. Lo strinse in un abbraccio talmente forte che per un momento credette di sentire le costole rimanergli in mano e tirò un sospiro di pace e tranquillità. Le sue braccia erano il porto sicuro in cui rifugiarsi sempre e in qualsiasi momento.

«Te lo prometto, Draco. Avremo la nostra rivincita» sussurrò. «Anzi no, la nostra vendetta. Te lo giuro».

Draco lo strinse ancora di più e gli credette fino in fondo, fin dentro le ossa.
Glie l'avrebbe pagata cara. Ad entrambi.

IG: @acciodanjel 🦋

Cicatrici - DrarryWhere stories live. Discover now