Quarantasette - Addii

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Ginny Weasley fece qualche passo in avanti seguita da Ron e Hermione. Il corvino riprese improvvisamente a respirare, c'era di nuovo speranza, avrebbe potuto farcela adesso.
La prese sulla sua bocca aumentò e sentì il corpo dell'uomo che lo teneva stretto a sé irrigidirsi. Erano tre contro uno. Che a Lucius fosse piaciuto o meno, anche se erano più piccoli di lui, erano comunque tre ed erano più incazzati che mai.

«Oh Weasley, che arroganza» la provocò. «La tua mammina non sarà felice di sentirti dire queste cose».

«Sciacquati la bocca quando parli di nostra madre, imbecille» ringhiò Ron.

L'uomo emise una risata gutturale. Dal vestito tirò fuori un coltellino e lo puntò alla gola del corvino. Piano tolse la mano dalla sua bocca.

«Andate via da qui» disse appena Harry. «È pericoloso».

«Scordatelo, Harry» sbottò Hermione che alzò la bacchetta verso l'uomo. «Abbassa quel coltello, Malfoy».

«Che carini che siete» li prese in giro. «Tutti riuniti per salvare il vostro amato Harry Potter» voltò lo sguardo verso di lui. «Ma cosa farai alle persone di così tanto speciale per farti volere così bene?»

«Sicuramente non faccio il testa di cazzo come te» sbottò facendo serrare la mascella all'uomo.

«Attento a come parli, bambino» sussurrò. «Potrei ucciderti in un attimo».

Poi una luce invase quella torre. Una luce accecante che scaraventò Harry addosso alla parete, dalla parte opposta a dove si trovava Lucius. Il corvino cadde a terra, in ginocchio, ed emise un gemito di dolore. Era appena stato Schiantato.

«Se devi uccidere Harry, papà, prima devi passare sul mio cadavere».

La figura di Draco si fece spazio fra quelle mura e puntò le iridi ghiacciate e tremendamente incazzate in quelle dell'uomo. Ginny, Ron e Hermione non erano gli unici ad essere incazzati neri con lui.

«Che Godric sia lodato» commentò la rossa mentre correva verso il corvino ancora piegato in due. Ron e Hermione la seguirono a ruota.
La botta era stata forte e la testa girava vorticosamente.

«E tu cosa ci fai qui? Quella stupida di tua zia è stata davvero in grado di lasciarti scappare?» Ringhiò Lucius guardando il figlio negli occhi.

«A quanto pare sì» commentò. «So tutto papà, ogni singola cosa. Da oggi in poi, qualsiasi cosa deciderai di fargli, prima devi passare su di me. Mi hai capito?»

«E tu chi ti credi di essere, precisamente?» Lo prese in giro l'uomo avvicinandosi ancora di più a lui. «Non sei tu a decidere».

«Lascialo in pace, non credi di essertene approfittato abbastanza?» Chiese.

«Lo lascerò in pace quando sarò io a deciderlo, Draco» rettificò. «Che c'è? Ora che te lo sei scopato, ti senti in dovere di proteggerlo?» Rise. «Ti sei innamorato?»

Il biondo serrò la mascella. «Non c'era bisogno di scoparmelo per sentirmi in dovere di proteggerlo» rispose a tono. «Lo raccolgo da terra da quando ha otto anni. Gli disinfetto le ferite da oltre dieci anni. Lo proteggo da sempre» disse.

«Sai, Draco» iniziò. «Lo sapevo che prima o poi ti saresti innamorato di lui. E ti capisco. Ha questo modo di fare tutto suo che ti fa perdere la testa, ci sono passato prima di te» raccontò. «Ma tu non puoi, tu devi stare con Astoria, il tuo futuro è lei».

«Il mio futuro è chi sceglierò io e ti dò un'anteprima: Astoria non è contemplata fra le mie scelte».

Lucius rise. «Ma guarda te che novità» rispose. «Non avresti dovuto innamorarti di lui, Draco. Tempo fa gli dissi che se solo tu lo avessi fatto, allora la colpa sarebbe stata sua. Lui avrebbe dovuto evitare in tutti i modi che tu perdessi la testa per lui e invece non l'ha fatto, non glie ne mai fregato niente» sbottò. «E guarda come ti ha ridotto».

Harry nel frattempo, stava ascoltando ogni singola cosa e avrebbe solo voluto avvicinarsi a loro per mettere fine a quella discussione. Draco era innamorato di lui? E lo era davvero?
Si asciugò una lacrima che cadde salata perché se la ricordava bene quella conversazione. Ne era uscito con una ferita sulla linea della V e il fondoschiena dolorante per giorni. Ricordarlo non gli stava facendo bene per niente.

«Harry...» sussurrò la rossa. «Stai bene?»

Il corvino si affrettò ad annuire. «Sì, sto bene».

«Lui non c'entra, papà. Smettila di prendertela con lui continuamente! Lo fai da sempre!» Urlò.

«Draco» lo chiamò Harry, si era diretto verso di lui e ora gli stava poggiando una mano sulla spalla per fargli percepire la sua presenza. «Calmati, non ne vale la pena».

I nervi del biondo di sciolsero improvvisamente e sospirò pesantemente.

«Andiamo via» aggiunse il corvino.

«Dove pensi di portarlo, Potter?» Ringhiò l'uomo.

Harry lo squadrò per qualche secondo da capo a piedi. Poi parlò. «Lontano da te» rispose ovvio.
Lentamente si allontanarono da Lucius e scesero le scale seguiti da Ron, Hermione e Ginny.
Il corvino fece per andare verso le Sale Comuni ma il biondi si bloccò prima. Harry si girò per guardarlo e spronò i suoi compagni ad andare avanti. C'era qualcosa che non andava e poteva percepirlo.

«Che succede, Draco?»

«Io... devo andare» disse. «Piton mi sta aspettando vicino la capanna di Hagrid».

Harry trattenne il respiro per un attimo. Era la fine quella. Lo sapeva.

«Io non tornerò, Draco. Ho una missione da portare avanti se voglio sconfiggere Tu-Sai-Chi».

«Nemmeno io tornerò» disse il biondo. «La situazione al Manor è complicata».

Harry sospirò pesantemente. «Quindi... è l'ultima volta che ci vediamo?»

«Piccolo no, che dici?» Lo disse facendo un mezzo sorriso nervoso, si avvicinò e gli passò una mano sulla guancia.

«Ascoltami, Draco» disse Harry con gli occhi lucidi. «Tornerò da te, te lo giuro su tutto ciò che ho di più caro... ma tu non devi farti ammazzare. Tu devi aspettarmi, okay? Non morire, per favore» lo supplicò facendo scivolare una lacrima lungo la guancia leggermente abbronzata. «Ti prometto che ti tirerò fuori da tutto questo, ma devi darmi il tempo di capire come trovare quei maledetti oggetti. È vero, lui vuole me, cerca me, ma sei tu quello che vivrà sotto il suo stesso tetto. Perciò stai attento, qualsiasi cosa ti chieda, ascoltalo, ti supplico» singhiozzò. «Ho bisogno di sapere che quando verrò a prenderti tu sarai lì e starai bene».

Draco si avvicinò pericolosamente a lui e lo baciò mischiando la saliva con le lacrime salate. Era un addio quello perché non sapevano se si sarebbero rivisti.

«Te lo prometto, piccolo mio. Mi troverai al solito posto e starò bene» promise. «Te lo giuro».

«Mi mancherai tremendamente» sussurrò sulle sue labbra.

«Anche tu, piccolo» sussurrò in risposta. «Ma ti penserò sempre e ti aspetterò».

Harry si staccò dalle sue labbra e gli dedicò un mezzo sorriso. «Ti aspetterò anche io... infondo, sei il mio angelo custode. No?»

Draco sorrise fra le lacrime e lo baciò ancora. «Sì, piccolo» disse. «E lo sarò per sempre».

IG: @acciodanjel 🦋

Cicatrici - DrarryWhere stories live. Discover now