Diciotto - Cose che cambiano

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Da quel momento, qualcosa nel rapporto tra Harry e Draco cambiò.
Iniziarono a vedersi più spesso, a condividere parecchio tempo tra cui anche lo studio abbandonando tutto ciò che li circondava.

Ron e Hermione non furono particolarmente felici di questa scelta, ma videro Harry sorridere più del dovuto e non riuscirono ad accusarlo del suo improvviso allontanamento da loro.
Gunny, invece, stava cercando di passare quanto più tempo possibile con il corvino ma quest'ultimo si allontanava sempre perché sapeva che cosa gli aspettava se solo si fossero trovati soli all'interno di una stanza che possedeva un letto. E lui non voleva perché stavolta non sarebbe bastata una stupida scusa per allontanarla, stavolta se si fosse rifiutato avrebbero chiuso definitivamente.

Draco faceva ancora sesso con Astoria ma in modo più occasionale, il tempo con Harry veniva prima di qualsiasi suo bisogno sessuale e per questo l'accontentava quando più era libero e quando più se la sentiva. Il suo comportamento era da vero stronzo, lo riconosceva, perché vedeva come la ragazza avesse notato il suo allontanamento improvviso ma non si sentì di giudicarla per questo, era successo tutto troppo in fretta.

Quel pomeriggio, per la prima volta dopo tanto tempo, il sole illuminava il castello e tutti i suoi interni permettendo agli studenti di uscire in giardino per studiare un po'. Uscirono tutti tranne due studenti che rimasero chiusi in bagno per un tempo indecifrabile.
Gli schiocchi dei baci erano udibili anche a miglia di distanza, i gemiti della giovane erano forti nonostante avessero ancora i vestiti a coprirli e l'atmosfera era colma di perversione.

«Dio, vorrei scoparti qui» sussurrò il ragazzo mordendole il labbro inferiore.

«Fallo Draco, ti prego» sussurrò in risposta.

«No, se dovessero beccarci sarebbe la fine. Trattieniti» disse prima di precipitarsi sul suo collo e lambirlo con baci e leccate decise.

«Mh» si lamentò mandando indietro la testa.

Draco scese più giù con il viso fino ad arrivare alla clavicola e le strinse un seno nella mano ma si bloccò nel momento in cui sentì delle voci in corridoio. Una gli era più familiare del solito.

«No, smettila!» Sbottò la voce che ormai conosceva a memoria. Quasi meglio della sua.

«Harry, ti prego. Perché fai così? Io giuro, non ti capisco!» Piagnucolò la voce femminile che immediatamente il biondo riconobbe come quella di Ginny Weasley. Stavano litigando e lo stavano facendo di nuovo.

«Ginevra, basta!» Urlò. «Ti sto dicendo che è finita, che non ti voglio tra i piedi. Come altro devo dirtelo?»

Draco sgranò gli occhi per il tono che aveva usato. Non l'aveva mai sentito così arrabbiato, così freddo, cinico... così fuori di sé. Si staccò da Astoria ma senza proferire parola, voleva continuare ad ascoltare.

«Draco, ma che diavolo-...».

«Sta' zitta» la zittì malamente il biondo non dedicandole nemmeno uno sguardo. La conversazione fuori quelle mura stava continuando e in maniera sempre più accesa.

«Harry» lo chiamò la rossa, Draco capì, a causa del tono di voce che aveva udito, che stava piangendo. «Non puoi farmi questo... andava tutto bene, perché questo scatto improvviso?»

«Hai detto bene, andava. Io non posso darti niente di quello che tu vuoi, niente favolette, niente storie strappalacrime. La mia vita è un inferno Ginny, da quando sono piccolo che ho a che fare con cose più grandi di me e non sarò mai in grado di amarti se prima non imparo ad amare me stesso. È ora che tu lo capisca una volta per tutte».

Al biondo gli si strinse il cuore perché aveva dannatamente ragione. Lui aveva vissuto quelle sofferenze col corvino e se ad oggi non si sentiva pronto ad avere una relazione, lo capiva. Chiunque al suo posto sarebbe scappato.

Sentì la giovane scoppiare a piangere all'improvviso. Dio, che casino che stava combinando.

«Draco-...».

«Ti ho detto di stare zitta, Astoria».

La mora si zittì di nuovo e roteò gli occhi al cielo.

«Io ti amo, Harry. E sono disposta ad aspettare, ad amare per due se necessario. Ma tu, ti prego, non cacciarmi ogni volta... lasciamelo fare!» Continuò la rossa tra le lacrime.

Immaginò il corvino serrare la mascella. Forse stava perdendo la pazienza. E infatti quando parlò ogni sua ipotesi fu confermata.

«Io non ti amo e non lo farò fino a quando non farò pace con me stesso e con ciò che mi porto dentro. Fattelo andare bene, Ginevra. Noi due non abbiamo futuro» rispose gelido, così gelido da provocare una serie di brividi anche al biondo che stava continuando ad ascoltare attentamente. «O almeno non ancora».

Sentì poi dei passi allontanarsi, segno che Harry si stava allontanando sempre di più e ad un passo a dir poco felino. Doveva iniziare a stargli davvero stretto quel posto per scappare così velocemente.

«Certo che stronzo il tuo pseudo fratello» commentò la mora.

«Numero uno: non è mio fratello, fratellastro e tanto meno pseudo» mise in chiaro. «Numero due: fatti i cazzi tuoi, Astoria» ringhiò prima di darsi una sistemata e uscire da quel bagno lasciando la ragazza completamente insoddisfatta e irritata.

«Ma dove vai?!» Sbottò vedendolo raggiungere l'uscita.

«Ti ho detto di farti i cazzi tuoi» ringhiò di nuovo uscendo da quel bagno furiosamente perché in quel momento aveva un solo obiettivo: Harry.

Doveva trovarlo e doveva a tutti i costi parlargli, doveva asciugargli le lacrime — perché sì, sapeva che stava piangendo — e capire perché si fosse rivolto a lei in modo così crudo, freddo e coinciso. Da quando lo conosceva, mai aveva osato rivolgersi così a qualcuno, era sempre stato cordiale, gentile e predisposto a fare qualsiasi cosa gli venisse chiesto. Forse, semplicemente, le cose erano cambiate: Harry era cresciuto, vivere con i Weasley gli aveva aperto un mondo diverso rispetto a quello dove era stato abituato a vivere al Manor, e ora si ritrovava con sbalzi di umore e impulsività alle stelle. Draco però, se da una parte si sentì profondamente colpito da questo cambiamento, dall'altra lo capiva. Lo capiva perché chiunque al suo posto sarebbe cresciuto in quel modo, freddo e cinico contro ogni persona che gli si parava davanti, con l'odio selezionato come sentimento principale e la sofferenza come ciò che lo aveva portato ad essere così.

Harry aveva vissuto cose terribili che non avrebbe mai potuto dimenticare. Lucius gli aveva rovinato la vita, la serenità e gli aveva tolto qualsiasi possibilità di costruirsi dei rapporti che fossero di amore o di amicizia.

Draco non sapeva cosa fosse cambiato in Harry ma di una cosa era certo: per lui sarebbe per sempre rimasto il bambino fragile che si rifugiava fra le sue braccia per cercare la tranquillità. Quella tranquillità che gli era stata negata e che solo Draco sapeva donargli.

IG: @acciodanjel 🦋

Cicatrici - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora