Capitolo 5

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Slivio

Mentre fa colazione, Leah continua a divagare su Michael. Da quanto ho capito lei e Michael stanno insieme ma lui è uno stronzo egoista.

"Poi mi ha fatto pagare l'affitto questo mese. Quando ha detto che poteva pagarlo lui, il mese scorso. Pazzesco vero? Sta peggiorando, questo è l'unico cibo che ho mangiato da circa tre giorni". Lei borbotta sospirando.

Questo attira la mia attenzione. Mi protendo in avanti mettendo entrambe le mani sul tavolo. "Ripeti cosa hai detto, per favore, angelo." La guardo negli occhi aspettando che lo dica di nuovo.

Quella frase di sei parole.

"Um, quali parole?" Cerca di sembrare confusa, ma ad essere onesti sbra che sappia perfettamente di cosa parlo.

Mi ripeto. "A proposito del cibo. Ripeti, non sei nei guai, hai appena attirato la mia attenzione, questo è tutto". Dico con più calma possibile. "Oh, ehm, non mangio da tre giorni." Mi fa un sorriso traballante. Non glielo restituisco perché Michael, che marcisca all'inferno è l'unica cosa che ho in mente ora.

"Quanto ti devo dare per avermi ospitata?" Chiede, non può pensare che la farò pagare. Potrò anche essere una persona cattiva, ma la mia casa è aperta a chiunque ne abbia bisogno.

"Sai per aver bagnato la tua auto, per essere rimasta a casa tua, e per aver scombussolato la tua giornata" mi guarda mentre tira fuori il suo telefono.

"Ho circa 500 dollari in banca e 400 dollari vanno per l'affitto. 100 dollari copriranno il mio soggiorno?" Lei guarda tra me e il suo telefono.

"Questo non è un hotel, non pagherai  un cazzo." Sbotto sapendo che vorrà pagare comunque. Se fosse uno dei ragazzi che non mi piace, sì, avrebbe pagato più di 100 dollari, ma per lei è gratis.

Le farò una fottuta copia della chiave di casa per dimostrarle che non deve pagare. "Valentino" sussurro, lei alza la testa guardandomi.

"Non devi pagare, è fottutamente definitivo. Non mi interessa cosa fai con i tuoi 100 dollari, ma non ti lascerò pagare per stare qui. Va bene?" Mi fissa a lungo.

Annuisce con la testa guardando l'ora. "In realtà oggi devo lavorare, voglio farmi una doccia. Posso usare la tua?" Faccio un cenno di assenso con la testa accompagnandola al bagno.

"Cherry ti porterà dei vestiti. Se hai bisogno di qualcosa fammi sapere." Lei annuisce chiudendo la porta del bagno.

Tornando in cucina capisco che i pancake non sarebbero stati sufficienti per noi. Lo chef ha cucinato pancetta, uova, frittelle di patate, pancake, pane tostato e waffle. L'unica cosa avanzata  dalla nostra colazione sono i waffle.

Non mi piacciono e credo che non piacciano nemmeno Leah.

Trovo Cherry e le dico di portare dei vestiti a Leah. Andando in ufficio mi siedo e sospiro. Michael. Leah non mi ha dato un cognome, quindi Leo dovrà lavorare sodo.

Chiamando Leo, vengo accolto dalla sua stupida voce. "Grazie per aver chiamato il servizio di pizza di Leo, dove i cadaveri sono sul menu ogni giorno!" Lui grida. Cazzo, l'ho già detto che lo odio?

"Leo ascolta, si tratta di Leah Valentino, del suo fidanzato Michael. Trovalo. Ho bisogno di lui vivo, entro un paio di giorni". Prima che Leo possa parlare sento ridacchiare in sottofondo.

"Il capo ha una ragazza a casa? È uno scherzo?" Sospiro, a volte odio queste fottute teste di cazzo.

"Basta trovare Michael e tenerlo d'occhio per un paio di giorni, e quando hai tutte le fottute informazioni su di lui, le voglio sulla mia scrivania entro la prossima settimana o ti faccio saltare la testa". La risata si smorza, e  c'è un silenzio imbarazzante. "Certo capo." Riaggancio non volendo più ascoltarlo.

Mia madre dovrebbe venire tra un paio di settimane. Dannazione. Se Leah sarà qui quando mia madre arriverà, continuerà ad indagare sul perché lei è qui.

Verrà anche George, come se non fosse abbastanza. Forse potrei stare in un hotel per un po', sì, sembra un'ottima idea. Potrei portare Leah con me così sarebbe perfetto.

O semplicemente cacciarlo fuori di casa mia. Voglio dire, non ha diritti qui. Sento bussare alla mia porta, non è Leah. "Entra!" Grido, sistemando i mucchi di fogli sulla mia scrivania.

"Signore, Leah è andata via e voleva che avesse questi". Cherry mi consegna una banconota da 100 dollari. Pensavo di averle detto che non avrebbe dovuto. "Leah ha detto dove stava andando?" Cherry scuote la testa. "Sei licenziata". Cherry annuisce lasciando e chiudendo la mia porta.

Dove sei Leah?

***

È passata circa un'ora da quando Leah se n'è andata. Non è al lavoro perché ha lo stesso turno di sempre, 8:30-2:30. Sembrava conoscere Jayden Black, quindi è lì che sto andando. Jayden ha 32 anni, ma si comporta come un bambino, per lo più.

Entrando nel club non sembra così affollato. Probabilmente perché non dovrei essere qui in questo momento.

Non do a Jayden il tempo di fare domande. Prendendolo da parte lo metto contro il muro. "Dove è Leah?" Chiedo, una delle mie mani sulla cintura, esattamente dove si trova la mia pistola.

"Non lo so capo, è venuta circa 30 minuti fa dicendo che Echo aveva detto qualcosa su Michael". Faccio un cenno con la testa, facendomi strada per trovare Echo. Mi imbatto nei membri della mafia americana.

Non ho tempo per questo, sto solo cercando di restituire i soldi a Leah.

"Beh, guarda un po' se non è Slivio King, leader della mafia italiana. La stessa mafia che ha ucciso Geo". Faccio un cenno con la testa fissandoli. "Aww non è loquace." Una voce femminile dice. Non sono loquace, ma vi ucciderò tutti.

Tiro fuori la mia pistola puntandola verso di loro. "Cosa volete?" Una semplice domanda a cui non riescono nemmeno rispondere. Alzo un sopracciglio diventando impaziente.

"Un accordo!" Una nuova voce grida. "Per cosa?" Punto la mia pistola verso colui che ha gridato. "Per aiutarci a far fuori la mafia spagnola". Rido prima di sparargli in testa.

"Sapete tutti che sono in pace con la mafia spagnola, il che significa che sapete anche che avvertirò la mafia spagnola. Giocate le vostre carte con attenzione la prossima volta." Si dileguano tutti dopo il mio discorso.

Avrei dovuto ucciderli tutti.

"Oh ehi capo!" Emma grida. È una vecchia scopata. Per vecchia intendo che avevo tipo 15 anni. Girandomi mi trovo faccia a faccia con i suoi capelli biondi.

"Echo?" Chiedo ed Emma ridacchia, cosa c'è di così fottutamente divertente? "Echo se n'è andato con la barista stronza. Hanno detto qualcosa sullo shopping". Quindi sono al centro commerciale.

Annuisco con la testa allontanandomi da Emma, quando mi tocca la spalla. Portando la mia pistola verso la sua faccia la spingo contro il muro. "Non toccarmi di nuovo, cazzo." Sputo.

Camminando verso la mia macchina, Leo inizia a chiamarmi. "Capo, non sono riuscito a trovare nulla su Michael, ma posso dirti che Leah è al centro commerciale Riverside". Non dico nulla attaccando il telefono.

Correndo al centro commerciale vedo lei ed Echo ridere di qualcosa. "Leah" si gira.

Il suo sorriso si allarga: "Hai preso i soldi?" Scuoto la testa: "Ti ho detto di non darmi soldi". Le restituisco i soldi.

"Prenditi cura di lei, va bene?" Echo sussurra quando passo. Annusico con la testa e lascio il centro commerciale. C'è solo un pensiero bloccato nella mia mente.

Michael.

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Vi ringrazio per il proseguimento della lettura di questa storia. Vorrei chiedervi il piccolo favore di lasciare un VOTO e se vi va anche un commento per aiutarmi a farla crescere e conoscere il più possibile. Ci vuole un secondo a cliccare su quella stellina, vi sarei davvero grata se lo faceste!⭐️

A Sinful Addiction [Italian Translation]Where stories live. Discover now