ღ2° Capitoloღ - Non mi convinci

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2. Non mi convinci

-Allora, direi che ci siamo tutti. -Yaga batté le mani tra di loro entrando nella stanza, facendo spazio alla ragazza dietro di lui per farla entrare.
-Non proprio tutti. – commentò Ijichi spaventato, come se si aspettasse una lavata di capo immediata.
Nanami sbuffò sonoramente e tornò a guardare il giornale che aveva appoggiato al grembo, come se non gli importasse realmente di quella questione.
-Satoru... -la voce del preside si abbassò di più di qualche tono quando pronunciò quel nome e strinse i pugni probabilmente sperando che nella loro morsa ci fosse l'oggetto della loro conversazione.
-Mammamia quanto nervosismo, siete voi in anticipo. – una voce squillante risuonò dietro la ragazza, non prese paura semplicemente perché aveva avvertito la sua presenza qualche secondo prima. -Sono le nove adesso. -
Quando si girò per guardarlo in viso, il ragazzo le stava già rivolgendo la sua attenzione. -Tu devi essere Hayami. – un enorme sorriso comparve sulle sue labbra. -Benvenuta. -detto questo, si fece spazio e si andò a sedere sulla sedia vicina all'uomo dai capelli biondi e le vesti da imprenditore.
Eppure quel sorriso non le piacque per niente. Non sapeva se lo avesse fatto apposta o meno, ma si vedeva lontano un miglio che aveva appena inscenato una perfetta cornice amichevole.
-Bene, ora che ti sei degnato di comparire, possiamo parlare delle cose serie. -Yaga chiuse la porta con un tonfo e si appoggiò alla scrivania presente in fondo alla stanza, schiarendosi successivamente la voce per bene prima di iniziare a parlare. -Come ben sapete, siamo in una situazione di estrema tensione. – Tutti si guardarono per un secondo, a parte Gojo che sembrava guardare un punto indefinito della stanza. -Abbiamo chiesto il trasferimento immediato dello stregone di livello speciale Hayami Kamo, che ha gentilmente accettato la nostra richiesta. -
La ragazza in questione, non appena si sentì osservata, fece un leggero inchino. -Grazie per la vostra accoglienza. –
-Dovremo essere noi a ringraziarti, siamo noi che abbiamo bisogno di te. -commentò Ijichi, sistemandosi gli occhiali sul naso con un gesto veloce della mano.
-Tch. -
Tutti si voltarono verso la fonte del rumore, compreso il preside, che sembrò alquanto seccato da quella reazione. -Satoru, so già che hai qualcosa da ridire. -
Il ragazzo si sistemò meglio sulla sedia, facendo passare il braccio sul retro della testata e accavallando le gambe tra di loro.
-Dopo tutto quello che hanno provato a fare a Itadori, siete sicuri di affidarvi a quelli di Kyoto? -sbuffò sonoramente, era particolarmente innervosito dopo tutti i problemi che avevano creato nella giornata di scambio e di quel vecchio decrepito non si sarebbe mai fidato.
-Sato-
-Hai ragione. -Hayami prese parola ancora prima che il preside potesse finire di pronunciare il nome dell'albino e questa cosa non passò inosservata da quest'ultimo. -Chiunque ti dia torto non ha per niente avuto a cuore quella situazione o quel ragazzo come te. -a quel punto Satoru sembrava più incuriosito che scocciato. -E penso siano inutili tante parole e promesse buttate lì giusto per cercare di avere la tua approvazione. – Persino Nanami alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo con così tanta apprensione. -Vedrai tu stesso che io con Gakuganji e compagnia bella ho a che fare solamente il luogo in cui mi hanno cresciuto come stregone. -
La stanza cadde improvvisamente in un silenzio assordante. Sembrò congelarsi tutto, lasciando spazio solamente ai due interessati nella conversazione.
Inaspettatamente, sul viso dello stregone più forte di quell'era comparve un sorriso soddisfatto. Tolse il braccio da dietro lo schienale e lo appoggiò sul suo ginocchio. -Non male. -gli scappò un leggero risolino. -Yaga, direi che possiamo iniziare il lavoro allora. -
Il preside lanciò uno sguardo al suo ex studente. Era da un po' che non lo vedeva così incuriosito. -La affido a te. -si sentì un po' in colpa nei riguardi di quella ragazza, abbandonandola nelle grinfie di quell'esaltato, eppure aveva la netta sensazione che invece fosse una delle poche che sarebbe riuscita a tenere almeno il suo passo.

-Per prima cosa, conoscerai i miei studenti. -quel sorrisetto non aveva per niente intenzione di andarsene dal suo viso e il suo tono calcò più del dovuto il possessivo.
-Vedo che ne sei particolarmente fiero. -commentò la ragazza, standogli esattamente poco dietro le sue spalle.
Lui si fermò poco prima di raggiungere lo stipite della porta, aperta leggermente, e si girò verso di lei. Quella benda sembrava rendere il leggere le sue emozioni una fatica tremenda, eppure era fin troppo espressivo anche senza bisogno di guardarlo negli occhi. -Abbastanza. -aprì subito dopo la porta, dando vista a una stanza abbastanza grande da contenere un paio di banchi e una decina di persone. Peccato che lì dentro ce ne fossero a malapena tre.
Si accorse subito che erano i ragazzi che aveva visto quella mattina non appena arrivata, dalla finestra della sua camera.
-Ben ritornati, ragazzi. -sbatté le mani tra di loro creando un rumoroso ciocco, richiamando l'attenzione di tutti. -Come è andata la prova di forza? -
Il ragazzo moro sembrò avvilito, quasi sconfitto da quella domanda. -Spero sia una domanda retorica. -disse, lanciando un'occhiata al suo compagno dai capelli rosa, che non sembrò sentirla minimamente addosso. Forse era troppo occupato afissare la ragazza nuova in quella stanza.
-Gojo-sensei, lei è... -lo incitò Yuji a spiegare la sua presenza, puntando un dito verso di lei.
-Non si indica, specialmente una donna, scemo. – lo sgridò Nobara, l'unica ragazza del gruppo.
-Non ti preoccupare. -Hayami sorrise dolcemente alla ragazza. -Mi chiamo Hayami Kamo, mi sono appena trasferita dall'istituto di Kyoto. -lanciò un'occhiata all'uomo al suo fianco, non sapendo esattamente cosa potesse rivelare e cosa no e sperò in un suo aiuto che, con sua grande sorpresa, arrivò.
-Starà con noi per un po' e mi darà una mano con la vostra preparazione.-continuò il ragazzo. -Non sottovalutatela. -
Nonostante sembrava stesse guardando direttamente i ragazzi, sentì come se ilsuo sguardo le stesse pungendo le gote. Quella dannata benda.
-Sei la ragazza che ho visto prima alla finestra. – il rosato fece un passo in avanti per analizzarla meglio.
-Lui è Itadori Yuji, il recipiente di Sukuna. -lo presentò direttamente Satoru,vedendo che lui non accennava a farlo. -Poi c'è Fushiguro Megumi e Kugisaki Nobara. -
Entrambi fecero un cenno di saluto e la ragazza ricambiò, poi il moro sembrò ricordarsi qualcosa che gli era rimasto sulla punta della lingua fino a quel momento.
-Che strano, non sento alcuna energia malefica provenire da te. -ovviamenteYuji non riusciva in alcun modo a tenere la bocca chiusa, doveva commentare ogni cosa che gli passava per la testa.
-C'è, fidati. -ridacchiò la ragazza, intenerita da quel comportamento così innocente. -Con un po' di impegno capirai. -
-Direi che possiamo passare all'addestramento di oggi. -Gojo interruppe bruscamente quei due parlare, mettendosi in mezzo e alzando la voce.
-Huh? Non avevamo finito oggi? -si lamentò Nobara, passandosi una mano tra i capelli.
-Esattamente. -fece una pausa, in cui tutti lo guardarono interrogativi. -Ma ho cambiato idea quindi preparatevi. -
Hayami guardò i ragazzi disperdersi per l'edificio, preparandosi alla partenza,mentre lei rimase al fianco del ragazzo bendato.
-C'è qualcosa che non mi convince, di te. -si appoggiò alla scrivania,incrociando le braccia al petto.
-Solo una cosa? -scherzò lei, mettendosi una mano sul fianco e spostando il peso da una gamba all'altra. -Cosa ti dicono i tuoi occhi, Gojo? -
Lo sentiva, lo sentiva perfettamente ma non era sicura che tutti potessero percepirlo. L'energia dell'uomo era turbata, se non fosse stato Satoru probabilmente avrebbe usato il termine "instabile", ma instabile non era un aggettivo utilizzabile nei suoi confronti.
Rimase in silenzio per un secondo, poi si alzò e si diresse verso la porta. -Quello che dicono i miei occhi non c'entra. -se ne andò subito dopo. Scappava? No. Gojo Satoru non poteva scappare.
Al massimo se ne lavava le mani.

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Where stories live. Discover now