ღ27°Capitoloღ - Ricerca

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27.Ricerca

[Piccola premessa: Seguirò e mi attaccherò solamente ad alcuni punti e ad alcune scene dell'Incidente di Shibuya, molte cose saranno modificate/inventate per motivi di trama quindi non spaventatevi. In più, ci saranno anche molti salti temporali. Se dovessi scrivere capitolo per capitolo ogni battaglia e ogni scena di questa serie non ne usciremmo più, letteralmente. Enjoy!]

31 ottobre 2018

20.39

-Il prof Gojo sistemerà le cose da solo?! Capisco il ragionamento, ma ci sarà pure qualcosa che possiamo fare, no? Tipo coprirgli le spalle! –
Quel nanerottolo fu colui che riuscì ad azzittire per qualche momento Yuji, dandogli in mano l'arma maledetta della sorella che stava aspettando pazientemente che quest'ultimo le pulisse la seduta.
Mi guardai attorno un po' spaesata, ignorando per qualche attimo la conversazione tra i due stregoni.
Doveva già essere entrato dentro il velo, anzi, doveva già essere sceso per tutta la metro di Shibuya. Forse in quel momento stava combattendo le maledizioni e lo stregone nero che aveva pianificato tutto quello.
Il fatto che io però fossi in un cimitero monumentale insieme a Mei Mei, Ui ui e Yuji mi innervosiva e non poco. Il sentire poi che il ragazzo la pensava esattamente come me aumentava il disagio.
Ero sicura che, se fosse stato nella stanza dei superiori insieme a me e gli altri poco tempo prima, avrebbe tenuto tranquillamente le mie parti e avrebbe provato in tutti i modi a fare desistere Satoru. Forse in due avremmo potuto farcela. Sapevo che l'albino fosse estremamente cocciuto e testardo, ma fare leva sui suoi studenti avrebbe potuto smuovere qualcosa di più di uno sguardo di supplica.
Era tremendo.
Non essere al suo fianco e saperlo in mezzo a un quantitativo di nemici non esattamente identificato né per la forza né per quantità. Poteva essere forte finché voleva ma uno scontro impari rimaneva comunque tale.
Magari era in difficoltà, magari invece li aveva già battuti tutti. Bianco o nero, non esisteva il grigio con lui.
Il telefono di Mei Mei mi ridestò dai pensieri, tornando ad ascoltare la conversazione che stavano avendo gli altri due.
-Sì, parla Mei Mei. -
Io e il rosato ci guardammo per qualche secondo, mentre lei rispondeva velocemente alla chiamata. Anche lui sembrava particolarmente preoccupato per la situazione generale, forse aveva già capito come si sarebbero sviluppate le cose da lì in avanti. In realtà, nessuno di noi si poteva aspettare cosa sarebbe successo davvero.
-Itadori, Hayami. La destinazione è cambiata. – si alzò all'improvviso. -È stato calato un velo simile a quello di Shibuya alla stazione Meiji-Jingumae. -Cominciò a camminare verso l'uscita del cimitero in cui ci trovavamo. Entrambi la seguimmo come due robot. -Ci recheremo lì. –
Ottimo.

31 ottobre 2018
21.27

Non seppi esattamente come rimasi lì da sola. Ero stata divisa in modo netto e fin troppo veloce dai miei compagni. Loro erano entrati all'interno della metro, io ero rimasta fuori in mezzo a quello che sembrava uno scenario totalmente apocalittico. Umani modificati ogni dove, mostri che non perdevano la minima occasione di attaccarti alle spalle. Stavo cercando di analizzare la situazione, arrampicandomi nei posti un po' più alti per evitare che quelle sottospecie di mostri mi prendessero di sorpresa. Avrei potuto immobilizzarli tutti in pochi secondi grazie al mio potere, ma sarebbe stato solamente un gran spreco di energia malefica in un posto così grande.
-Immobili! -una voce urlò dietro di me e, con lei, il mio corpo fermò di funzionare completamente. Per un momento mi feci prendere dal panico, sentire il proprio corpo rispondere così naturalmente a un comando vocale non era una cosa proprio da tutti i giorni.
Poi, subito dopo, la riconobbi quella lingua maledetta.
-Inumaki! C'è un problema. -urlai, essendo l'unica cosa che potevo fare in quel momento. Non riuscivo a vederlo, non sapevo in realtà neanche se fosse così vicino a me da sentire il mio grido di aiuto, ma ci provai ugualmente.
Per fortuna si accorse immediatamente di me. Lo seguii con lo sguardo non appena entrò nel mio campo visivo scendere le scale velocemente. Potevo vedere dai suoi occhi che era incredibilmente dispiaciuto per l'accaduto.
-Libera. -sussurrò a pochi centimetri da me, per far funzionare la maledizione solamente sulla mia persona e non estenderla a tutti.
Nonostante tutto, fu una piacevole sorpresa capire per qualche momento come i nemici braccati dalla mia energia malefica si sentivano realmente.
-Grazie. -sorrisi dolcemente al ragazzo, che mi rivolse uno sguardo dispiaciuto.
-Sake. -
-Non preoccuparti. -ridacchiai. -Come sono messi gli altri? -
Mi pentii immediatamente di quella domanda, sapevo che non avrebbe potuto darmi alcun tipo di risposta.
-Konbu. -
Mi guardai attorno e riflettei.
Nei paraggi non vedevo nessuno, solamente umani modificati. Non molto lontano da me, invece, c'era l'entrata per la stazione della metro. La vedevo chiaramente e non sembrava in alcun modo bloccata.
Avevo una decisione da prendere e due scelte.
O rimanevo lì ad aiutare tutti gli studenti in difficoltà, magari salvando anche qualche vita; oppure scendere a capofitto verso la metro dove potevo sentire perfettamente l'aura malefica dell'albino.
L'aveva sprigionata quasi completamente, era impossibile ignorarla. La cosa che mi tranquillizzava sicuramente era il fatto che fosse decisamente vivo, il problema era non sapere per nulla le condizioni del ragazzo.
-NANAMIN! -
Una voce squarciò il silenzio di quella notte così infausta.
Non riuscii a capire immediatamente da dove provenisse o chi fosse a produrre quelle urla.
-Nanamin, ci sei?! -
Era Yuji.
In quel momento ne fui certa. Solamente lui poteva avere quella potenza nella voce e nei polmoni e lo avrei riconosciuto immediatamente se non fosse stato per il caos e il disordine in cui ero finita.
-Il prof Gojo, è stato sigillato! -
Il mio cuore perse un battito, anzi no, ne perse infiniti. Forse si fermò persino per qualche secondo e io non lo sentii.
Sigillato? In che senso sigillato?
No, non poteva essere. Sentivo perfettamente la sua energia malefica sotto i miei piedi, come era possibile allora che fosse stato sigillato?

-Ehi. -Megumi parlò ancora prima che io potessi atterrare sul tetto di quel palazzo. Avevo deciso che dovevo capire di più, capire almeno in che senso fosse stato sigillato e, soprattutto, come facesse a saperlo Yuji.
Un colpo in testa fu necessario, era talmente tanto preso a urlare il nome del biondo che neanche si era accorto della presenza del suo compagno dietro di lui.
-Fushiguro, Nanamin, oh...Hayami! -fu sorpreso nel vedermi, si vede che anche lui era rimasto perplesso dal modo in cui erano riusciti a separarci. Forse mi stava anche cercando da un po' e non mi aveva trovato fino a quel momento.

-È stato Geto? -l'uomo chiese a quella sottospecie di auricolare.Era Mechamaru, ne ero certa, eppure non avevo ancora capito cosa ci facessesotto quella forma e, soprattutto, perché.
-Per essere precisi, è stata l'entità che dimora nel corpo di Suguru Geto. Al momentoall'interno della stazione di Shibuya è un vero inferno. È pieno di livelli speciali, di spiriti maledetti chesi sono portati dietro, di stregoni neri legati a Geto, nonché di umanimodificati e civili. -quella voce metallica e seria rendeva il tutto ancora piùinquietante e lugubre.
-Effettivamente in questo caso sarebbe più rapido irrompere dalle stazioniadiacenti. Ma per farlo, dobbiamo prima sbarazzarci di quel velo. -Nanami erasempre stato il più logico, non si faceva prendere dalle emozioni e riuscivasempre a ragionare a mente lucida. Io ero un altro discorso.
-La situazione è critica. Devo chiedervi di fare più cose assieme. -
Non me lo feci ripetere due volte.
I miei piedi si mossero praticamente da soli, ormai non ero più io acontrollare il mio corpo ma solamente il mio istinto. Era qualcosa di spaventosoe affascinante allo stesso tempo.
La scarica di adrenalina che attraversò il mio corpo fu così enorme da nonfarmi sentire neanche il dolore alle ginocchia quando saltai da un'altezzatroppo elevata.
Scomparii completamente dalla vista dei ragazzi presenti su quel tetto,lasciandomi alle spalle le loro urla e i loro richiami.
L'obiettivo era uno: il piano -5 della metropolitana.
Nessuno, e dico nessuno, mi avrebbe fermato.
A costi di creare il mio esercito di burattini.

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⏰ Last updated: Dec 19, 2023 ⏰

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꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Where stories live. Discover now