ღ19°Capitoloღ - Sukuna

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19. Sukuna

Se n'era andato.
Quando glielo aveva comunicato Yaga, in tutta la sua tranquillità, aveva risposto un semplice "ok".
Ma non era ok, non lo era per niente.
Soprattutto quando una maledizione decise di attaccare l'istituto e, una volta sconfitta, aveva rivelato di essere aiutata dalla forza di un dito di Sukuna.

Megumi, rimasto leggermente ferito dallo scontro, lo aveva allungato in mano a Yuji per poterlo poi portare in istituto; ma Sukuna aveva ben deciso di fare comparire una bocca sulla mano del ragazzo e assorbirlo senza che il possessore del corpo potesse farci nulla.
Lo vidi coi miei stessi occhi.
I segni neri comparvero lungo tutto il corpo del rosato, sul viso, sulle braccia. Le unghie diventarono di un viola acceso e i polsi vennero circondati da dei cerchi neri, come delle manette.
Per un momento sembrò combatterlo, quasi come se i segni facessero fatica a imprimersi sulla sua pelle, sembrarono svanire quando però un enorme sorriso inquietante si stampò sul viso.
Ryomen Sukuna aveva preso possesso del corpo di Yuji.
Avevano detto tutto ad Hayami, era pronta a quell'evenienza. Sapeva che sarebbe potuto succedere, ma sapeva anche che era un lasso di tempo estremamente breve, il ragazzo aveva chiaro controllo del suo corpo, dovevano solo temporeggiare.
Il re delle maledizioni si guardò attorno molto attentamente, mantenendo quel ghigno di sfida. Sembrava quasi cercare qualcuno.
Incrociò lo sguardo con la ragazza solamente dopo aver passato in rassegna tutte le persone che lo circondavano. Era posizionata al fianco di Megumi e stava cercando di aiutarlo a rialzarsi, senza che si facesse troppo male dopo la ferita inflittagli.
-Oh? Ci sei tu. -una voce molto più bassa di quella del ragazzo prese il controllo.
Hayami, senza accorgersene, strinse la presa sul braccio di Megumi, che le lanciò un'occhiata per vedere l'espressione che aveva sul volto.
Era seria, estremamente seria.
A tratti sembrò quasi impaurita, ma era solamente nervosa. Mai aveva avuto davanti il re delle maledizioni.
-Mi aspettavo di vedere Gojo Satoru. -mise le mani in tasca, cominciando a camminare lungo una linea immaginaria tracciata da lui, senza però mai avvicinarsi. -Ma quasi quasi sei più interessante tu. -ridacchiò divertito. -Megumi a parte. - lo guardò per qualche secondo, mettendolo decisamente a disagio.Lo fece palesemente apposta, si divertiva a vedere la sua reazione.
-Ragazzi. -Hayami richiamò l'attenzione di tutti gli studenti che si erano ammassati nel campo di allenamento per aiutare a sconfiggere quella maledizione. -Andate dentro, ci penso io qua. -
-Ma, Hayami- Maki fece un passo in avanti, tenendo stretto il suo bastone maledetto.
-Andate via, portate Megumi da Shoko. Sarà questione di poco. -
Panda si avvicinò lentamente ai due corvini, tenendo sotto controllo ogni piccolo movimento di Sukuna. Allungò le sue grandi braccia per prendere di peso Megumi.
-Grazie, Panda. -gli sorrise la ragazza, aspettando che tutti gli stregoni presenti si allontanassero.
Nel frattempo, Sukuna si era spostato sulla cima dei gradoni per gli spettatori del campo. Non sembrava voler attaccare, sembrava però prediligere un punto più alto per avere una visuale più ampia. Era sull'attenti, sapeva di avere davanti un livello speciale.
-Quindi... -iniziò a parlare lui. -Ti ha lasciato da sola? -
Hayami sentì il suo stomaco contorcersi sotto quelle parole, per un momento le venne pure la nausea.
La sensazione che stava provando era completamente diversa dalla volta precedente. L'energia malefica di Yuji era stata completamente sostituita da quella di Sukuna, facendo percepire alla ragazza interamente la sua presenza pressante e titanica.
Era diverso rispetto a stare al fianco di Gojo, la sensazione di potere era simile, eppure in quel caso si poteva quasi sfiorare la percezione del male e della cattiveria che emanava.
Di fianco all'albino invece ti sentivi solamente estremamente inferiore e debole, non sicuramente minacciato in quel modo.
-Che intendi dire? -rispose, ignorando quell'orribile sensazione. Stava provando a mostrarsi sicura di sé stessa, lui poteva percepire la paura.
-Gojo Satoru, ti ha abbandonata. -la sua voce era fin troppo calma.
-Ѐ andato all'estero per una missio-
-Non intendo quello, Hayami. -pronunciò il suo nome come se si conoscessero da una vita. Le vennero i brividi. -Ti ha abbandonato dopo aver scoperto i tuoi poteri. -
La ragazza si morse la lingua, stringendo i pugni con così tanta forza da farsi del male. Come diavolo faceva a saperlo? E soprattutto, come faceva a sapere che fosse un argomento delicato da poter quindi usare contro di lei.
Se lo aveva tirato fuori un motivo c'era.
La ragazza corrugò le sopracciglia, alzando di più il viso per guardarlo meglio. La sua intera figura incombeva su di lei, l'aveva fatto apposta per metterla in una posizione di sottomissione.
-Dai, non arrabbiarti così. -sospirò. -Questo ragazzino se n'è accorto ancora prima che potessi farlo io. Anche se, in realtà, non mi interessava. - si scrocchiò un dito distrattamente.
-Vai dritto al punto. -gli intimò la ragazza, stanca di quel gioco strano a cui la stava sottoponendo. Non capiva dove volesse andare a parare.
-Hai un potere enorme, non capisco perché tu non lo usi. - sembrava sinceramente curioso in quel momento, niente sotterfugi, niente doppi fini. Solo...interessato.
-Come potrai mai capire tu, gli esseri umani sono esseri immondi per te.-
Fece ciondolare la testa di lato, guardandola attentamente.
-Sono nato essere umano, sai. Secondo me hai solo paura. -
Alzò un sopracciglio, confusa. -Paura? -
-Hai un potere pericoloso, molto pericoloso. I Kamo sicuramente erano estasiati nell'averti in famiglia, no? Poter comandare il sangue di qualsiasi essere vivente rasenta l'essere Dio. -
Le veniva quasi da vomitare a pensarci.
Lo odiava, lo odiava con tutta sé stessa quel potere. Aveva dovuto abituarsi all'idea di sentire il sangue delle persone e percepire ogni cambiamento di stato solamente dalla velocità in cui il sangue scorreva nelle vene e nelle arterie, ma non si sarebbe mai abituata all'idea di poterlo controllare.
Non riusciva a farselo andare giù.
-Quindi? -lo intimò di continuare, cercando di finire quell'argomento così spiacevole per lei.
-Quindi, perché non lo usi? -
Le venne da ridere e, per quello, le scappò una risata nervosa. -Ė così importante? -
-Certo. -dal primo gradino in alto, scese a quello subito sotto lasciandosi cadere pesantemente. -Sei nata con quel potere, dovresti esserne grata. Quell'umana che brandiva l'oggetto maledetto probabilmente morirebbe per averlo. -
-Vuoi convincermi a usarlo solo perché ci sono persone più sfortunate? - ridacchiò sinceramente divertita. Era un concetto che non si aspettava uscire dalla sua bocca.
-È il tuo potere, decidi te come usarlo. Immagino che tu lo veda come una maledizione, ma dal momento che sei tu a manovrarlo non sei tenuta a utilizzarlo su chiunque e instaurare un regime di terrore come invece farei io. -lo disse con un piccolo cenno di orgoglio.
-Detto da te. -commentò divertita, cercando di distogliere l'attenzione dai suoi pensieri.
Sapeva chi aveva davanti, lo sapeva perfettamente.
L'avevano avvisata in qualsiasi modo, Sukuna era perfido, ma era anche un ottimo argomentatore. Aveva una dote nel raggirare gli altri incredibile ed era questo a cui doveva stare più attenta.
Eppure le sue parole sembravano così giuste, così sensate.
Nonostante il ribrezzo che provava ogni volta che anche solo pensava a quel potere datole alla nascita, nonostante essersi allenata per anni solamente per inventare una nuova tecnica al fine di evitarlo.
Nonostante tutto, era stata classificata come livello speciale perché quel potere era suo. Quel potere, nonostante potesse ignorarlo quanto voleva, era attivo e poteva essere estremamente pericoloso in mani sbagliate. Sapeva controllarlo alla perfezione, nonostante il suo allenamento d'odio, i primi anni della sua vita i Kamo l'avevano allenata apposta per appropriarsi di quel potere una volta completato il lavaggio del cervello che volevano farle.
Questo non aveva funzionato e lei aveva preso due piccioni con una fava: un addestramento rasentante la perfezione grazie alla sua famiglia e la creazione di un secondo potere perfettamente funzionante.
-Dovresti imparare più a seguire quello per cui sei nata, trattenerti ti farà solo uccidere. -sorrise divertito, unendo le mani nella creazione di una specie di triangolo.
Hayami ebbe come una botta di consapevolezza, come se davanti a sé si fossero aperte centinaia di porte e un mondo intero. Aveva capito, aveva finalmente compreso quello che era davvero, quello per cui era nata.
Il motivo per cui le era stato consegnato un potere così forte.
-Ryoiki Tenkai. -
Un ghigno ancora più ampio nacque sul viso di lui. La ragazza era comparsa improvvisamente al suo fianco, appoggiando una mano sulla sua spalla.
Non riusciva più a muovere un muscolo e la sua energia malefica sembrava quasi completamente congelata.
La ragazza lo guardò di sottecchi, incrociando i suoi occhi rossi.
-L'hai fatto per un motivo, no? -
Il sorriso non scomparve. -Ovviamente. -
Notò i segni neri cominciare a sbiadire, man mano che i secondi passavano. -Ci rivedremo. -
-Non vedo l'ora. -












꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora