ღ24°Capitoloღ - Sorpresa

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24.Sorpresa

10 ottobre 2018
11:56

Le stava scoppiando la testa.
Si mosse tra le lenzuola a fatica, cercando di trovare una posizione che le potesse andare bene. Ogni movimento era un dolore lancinante in una parte diversa del suo cervello, sembrava che le stessero ficcando un punteruolo nel coppino. E tutto era concentrato in un emisfero in particolare, nella parte destra.
Provò a premere il cuscino sopra la sua fronte, sperando in qualche modo che la freschezza riuscisse ad aiutarla ma sembrò quasi peggiorare la situazione.
Qualche minuto prima aveva osato alzarsi per andare a chiudere lo scuro della finestra perché le dava estremamente fastidio la luce e, nel farlo, era quasi caduta dalle vertigini che le aveva provocato.
Emicrania, tremenda.
Fece uscire un lamento dalle sue labbra. In tutta la notte non era riuscita a chiudere occhio per colpa di quello e si ritrovava talmente tanto in condizioni pietose da non essere in grado neanche di mettere piede fuori dal letto.
Scacciò immediatamente il pensiero della lezione in cui avrebbe dovuto assistere Gojo. Era un argomento importante, difendersi dalle manipolazioni di energia malefica, ma solo l'idea le fece venire il vomito.
Dopo un po' di tempo non esattamente quantificato, sentì da lontano bussare alla porta.
Subito non ci fece caso, anche perché la testa le pulsava così violentemente che non riuscì a rendersi conto che quella non fosse la sua immaginazione.
Poi, bussarono ancora e ancora.
-Hayami! Ci sei? -
Era la voce di Yuji, ma non riuscì a rispondere.
La nausea, le vertigini, erano così forti che non riusciva proprio a fare altro che rimanere lì, inerme, nel silenzio più completo nella speranza che si attenuasse un po' il tutto.
Passò dell'altro tempo, ancora nulla. Il mal di testa non accennava a diminuire e lei si stava sentendo sempre più debole per via del digiuno.
Perché doveva capitare proprio a lei?
All'improvviso sentì un calore molto forte propagarsi dal dietro del suo collo. Così caldo che percepiva perfettamente la sua pelle bruciare, eppure era così rilassante che non aveva la benché minima intenzione di spostarsi.
Magicamente stava avendo un po' di sollievo da quel terribile dolore.
Aprì leggermente gli occhi, aspettandosi di essere completamente al buio, ma vide la luce della sua scrivania accesa. Era una luce fioca, non troppo forte da provocarle ulteriore dolore, ma il giusto per vedere i dintorni.
-Sei sveglia? -dei passi si avvicinarono al suo letto, trascinando con loro un piccolo sgabello. Il ragazzo dai capelli bianchi si sedette su di esso, di fianco al letto.
Ci mise un attimo a metterlo a fuoco, ma i suoi capelli li avrebbe riconosciuti ovunque.
-Satoru... -sussurrò, un po' per il fatto che avesse la gola estremamente secca, un po' perché voleva evitare di peggiorare quel dolore che sembrava starsi calmando un po'.
Il ragazzo prese tra le mani un altro panno caldo e glielo mise di fianco all'orecchio, passandolo attentamente sopra la tempia.
Gli occhi le si chiusero automaticamente a quel contatto, era veramente troppo piacevole.
Si lasciò beare da quella sensazione così gradevole e, incredibilmente, riuscì ad addormentarsi.

Si risvegliò col sole che ormai stava calando e gli spiragli di luce avevano preso un colore tendente all'arancione.
Aprì gli occhi e la prima cosa che notò era il dolore completamente sparito. Mosse un po' il collo, cercando di constatare se fosse una sensazione momentanea o se fosse veramente andato via il tutto.
Con suo grande piacere, sentì solamente un leggero fastidio, derivato dal fatto che avesse avuto dolore per troppe ore consecutive.
Si mise a sedere e si guardò attorno. Gli scuri che lei aveva in precedenza chiuso erano leggermente accostati, il giusto per illuminare la stanza, e la luce della sua scrivania era ancora accesa.
Dietro di essa, notò lui.
Aveva i piedi poggiati sopra il legno del tavolo, le gambe accavallate una sopra l'altra e un libro in mano. I capelli erano leggermente arruffati e gli ricadevano delicatamente sulla fronte e sugli occhi. Non sembravano però dargli particolarmente fastidio.
Ci mise un po' a notarla, forse perché era troppo impegnato nella lettura, forse perché non si aspettava si svegliasse così presto; ma non la notò per nulla fino a quando un suo capello gli sfiorò la guancia.
Sussultò leggermente dalla sorpresa e si voltò di scatto verso di lei, provocandole un risolino divertito.
-Oh, ti ho spaventato? -chiese la ragazza che nel frattempo si era alzata e avvicinata a lui per vedere cosa stesse leggendo.
-Hayami. -la sua faccia dimostrava palesemente sorpresa e preoccupazione. -Ti sei svegliata, come stai? -
-Sto molto meglio, ora sono solo un po' indolenzita ma penso passerà presto. -sorrise leggermente. -Grazie per essere stato qui. -
-Ti ero venuto a cercare e ti ho trovata in quelle condizioni, mi sono allarmato. - i suoi occhi azzurri brillavano alla luce di quella lampada, quasi le venne soggezione a guardarli.
Era sempre bello da morire, ma non lo avrebbe mai ammesso.
-Quei panni caldi mi hanno fatto passare completamente il mal di testa. -commentò, appoggiando una mano sullo schienale della sedia su cui era il ragazzo. -Come facevi a saperlo? -
-Beh... -borbottò, chiudendo il libro tra le sue mani e aggiustandosi sulla sedia. -Megumi spesso soffriva di mal di testa da piccolo e... l'ho scoperto andando a tentativi. -Era come se fosse imbarazzato a dirlo ma cercasse in tutti i modi di nasconderlo.
Hayami rimase particolarmente sorpresa, si scordava sempre come fosse stato colui che aveva badato a Megumi fin da piccolo, essendo stato praticamente abbandonato dal padre.
Nonostante tutto, Gojo era un papà.
O comunque aveva provato a comportarsi da papà, impegnandosi al massimo per riuscirci. All'epoca era comunque un ragazzino lui stesso.
Era da ammirare.
-Sei stato bravo, Satoru. -sorrise la ragazza, scompigliandogli i capelli giocosamente.
Stranamente da come si sarebbe aspettata, non ebbe qualche reazione in particolare, rimase solamente lì con un sorrisetto imbarazzato a subire.
-Hai voglia di uscire? -chiese all'improvviso, ancora prima che la ragazza potesse pensare o dire altro.
-Hm? Dove vuoi andare? -chiese, confusa da quella proposta così improvvisa.
-In un posto. Dimmi, hai voglia? -aveva uno sguardo così speranzoso di una risposta affermativa che quasi le fece dolcezza.
Alla corvina non rimase che annuire, non capiva dove volesse andare a quell'ora ma sicuramente era curiosa.
-Ottimo. -

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Where stories live. Discover now