Era iniziato il periodo più impegnativo dell'anno prima delle vacanze estive . Verso maggio infatti, sia la sia la squadra di calcio che quella di pallacanestro erano super impegnate per le rispettive vittorie dei campionati che davano tanta gloria al campus. Io ero super impegnato con gli allenamenti e di conseguenza anche Cesare lo era. I nostri incontri si limitavano ormai solo a occhiatacce e qualche battuta del cazzo nei corridoi o nelle aule comuni o in mensa tanto per far sembrare le cose normali come sempre. Nonostante la nostra relazione? clandestina preferivamo entrambi mantenere un profilo basso. Lui ha la sua squadra e io la mia , ed entrambi poi , dobbiamo mantenere la nostra reputazione di capitani. Io ho la mia ragazza , lui....lui è il solito stronzo e ricco e menfreghista del cazzo. E a tutti e due sta bene così. Avevo appena finito l'ennesimo allenamento quando stavo passeggiando con Paolo , il mio migliore amico nonchè Bro di stanza e secondo in squadra dopo di me. Cesare passava giusto di la facendomi cenno , senza essere visto, verso una aula vuota . Inventai una scusa con Paolo , forse la peggiore, per raggiungerlo. Non appena entrai lo trovai seduto su di un banco a gambe aperte appoggiato sui palmi delle mani con un sorriso a trentadue denti . 

-Sentivi già di nuovo la mia mancanza Fusco?-

-Fammi il piacere - mi risponde . Vado verso di lui ma mi mantengo ad una distanza di sicurezza. L'aula era fin troppo esposta e qualcuno poteva passare di li in qualsiasi momento. 

-Ci potrebbero vedere qui, che hai in mente-

-Lo so , non ti ho chiamato qui per le porcate-

-Fusco che hai in mente?- Stavolta mi sono accigliato non so per quale altro motivo mi ha chiamato se non per scopare. 

-Senti- inizia a parlare -Con gli allenamenti e tutto oramai io e te non abbiamo molto tempo per...-Si ferma a pensare alla parola giusta -Per noi- 

Faccio una smorfia poco convinta. Non sapevo ci fosse un noi ma in un certo senso mi piace come suona. Non glielo do a vedere però , devo sempre mantenere la guardia alta con lui. E' sempre il mio avversario e il mio peggior nemico. 

-Quindi stavo pensando che dopo finito le partite e tutto potremmo vederci nella mia casa in campagna non molto lontano da qua. Così recuperiamo il tempo e le scopate perse di questo periodo. Che dici?-

Silenzio

-Senti so cosa stai pensando io...-

-Accetto- rispondo e lo interrompo-Ma se scopro che c'è qualcosa dietro ti stacco i coglioni a morsi- 

Lui sorride e si sistema il pacco. Lo sa che quando lo fa mi fa aumentare la salivazione. E' sempre il solito stronzo. 

-Tranquillo, nessun doppio fine. Stiamo sempre col tempo contato qui e diventa pure difficile vedersi certe volte. Ho pensato che possiamo stare insieme noi due soli per un pò tutto qua .Quindi ti va?-

Faccio solo un cenno con la testa per dirgli di si e poi me ne vado già con la testa piena delle porcate che avremmo potuto fare noi due soli. I suoi allenamenti sarebbero finiti tra una settimana e io avrei trovato il modo per raggiungerlo li visto che il ricco è lui e io non ho nemmeno una cazzo di auto.

Il venerdì della settimana dopo , mi trovavo a guidare la macchina di Paolo che non aveva fatto domande per prestarmela. Mi aveva solo raccomandato di non rottamarla ma tanto non l'avrei usata molto. Dopo une buona ora di guida spengo il motore e parcheggio davanti il cancello della villa. Cesare doveva essere davvero ricco da fare schifo per permettersi tutto questo. Quando entro , mi meraviglio di quanto potesse essere luminosa quella casa e stavamo parlando solo del soggiorno. Non aveva delle finestre piccole quella casa , ma delle grandi porte-finestre che davano su di un grande giardino con una grande piscina al centro. Di Cesare nemmeno l'ombra comunque. Ma non ci ho pensato tanto. Sono più interessato a quella piscina tanto che poggio per terra il borsone con giusto un pò di robe e tante, tante mutande dentro , e mi dirigo verso la piscina. Mi fermo a guardarla ed è davvero bella e curata fino a quando non mi sento prendere per i fianchi e la lingua e la barba ruvida di Cesare sulla mia nuca. 

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