- Insomma lo vuoi sto regalo o no?-
-Ah pure il regalo ?-
-Rizzo per chi mi hai preso ? Le cose le faccio per bene io ma mi hai visto? Mi so messo pure carino per te stasera guarda qua- Cesare si apri la giacca facendo il finto figo di fronte Marco che lo guardava già con l'acquolina in bocca . Tutto si sarebbe aspettato da quello lì tranne che un regalo. Aveva già perso le speranze e nemmeno si immaginava che si sarebbe presentato al suo compleanno ma adesso col regalo lo aveva davvero sorpreso . Tiró fuori dalla tasca del jeans due medagliette di metallo . Una se la mise lui , l'altra era per Marco . -E questa che vuol dire adesso ?-
-Dai leggi coglione-
La targhetta era abbastanza anonima , semplice , fin troppo con una scritta incisa sopra uguale a quella che aveva Cesare

PRIVATE PROPERTY

-Che significa ?- disse Marco abbastanza confuso e anche sorpreso.
-Significa che se ti pizzico con un altro o lo vengo a sapere ti prendo a calci in culo . Così te l'ho fatto scrivere, almeno ci pensi un attimo prima di fare di nuovo una cazzata-
-Si ma....-
-Rizzo - Cesare lo interruppe prima che potesse di nuovo finire la frase. -Significa che sei mio e basta-
-Nel senso che sei geloso ?- Marco aveva recepito il messaggio forte e chiaro ma ci stava prendendo gusto a farsele dire le cose da Cesare visto che per tirarle fuori dalla bocca avrebbe dovuto usare una tenaglia ogni volta
-Quanto te piace eh? Ti piace che io posso essere geloso di uno come te eh?-
Marco non rispose , si limitò a sorridere furbo di fronte a lui. Cesare se lo prese solo tra le braccia di nuovo ridendo anche lui.
-Te lo dico adesso e non te lo dico più , mi puoi pure mettere un coltello alla gola ma non lo dico un'altra volta, qua lo dico e qua lo negò però si, mi piaci un botto Rizzo e so geloso , me sale il sangue al cervello solo che penso che qualcun altro ti tocca o te scopa, posso farlo solo io e già è tanto che lo lascio fare a quella rossa de merda che ti porti appresso , quindi mo tieniti il regalo e non hai scuse tutto sto ben di dio non me va di condividerlo con nessun altro- Lo stava dicendo già tra una leccata e l'altra sul collo e sull'orecchio mentre con una mano era già dentro i suoi boxer e toccarli il cazzo che gli era diventato duro in tempo due secondi.
-Scopami-
Non ci volle tanto che anche Cesare era diventato duro nei jeans tanto da fargli male
-Si ti scopo però dopo-
-Che altro devo aspettare adesso ?- Marco era impaziente . Si era trattenuto tutto quel tempo nella speranza che proprio quella sera Cesare lo scopasse come piaceva a lui proprio quella notte del suo compleanno e tutte quelle sorprese già gli avevano caricato le palle per bene e sperava davvero che sarebbe stato impaziente di farlo come lo faceva tutte le volte . Ma Cesare non era d'accordo ancora.
-Vieni qua- disse prendendolo per mano portandolo vicino ad un albero li vicino portandoselo di contro di lui per i fianchi.
-È il tuo compleanno no? - Cesare continuò , Marco annuì solamente . -Quindi oggi è il tuo giorno però si fa a modo mio e non si discute -
-Bastardo , non ce la faccio più io-  disse Marco . In realtà Cesare non si era ancora dimenticato del trattamento che proprio Marco gli aveva riservato il giorno del suo compleanno , lo aveva fatto sentire come un re anche decidendo tutto lui. E gli piaceva da morire quando l'altro si faceva modellare come creta nelle sue mani e come il suo corpo rispondeva di conseguenza. Voleva solo rendergli il compleanno il migliore che avesse avuto solo che come al solito le parole giuste erano sempre le più difficili da sputare fuori .
-Te scopo Marco , te lo prometto - Disse Cesare iniziando a sbottonarsi la cinta e poi i jeans -Però prima vediamo se ti levo la rossa dalla testa stanotte - anche i pantaloni furono calati a mezza coscia prima di staccarsi da lui senza prima sussurrargli all'orecchio con quella voce roca che lo faceva arrapare ogni volta - Scopati me prima-
Cesare si appoggiò all'albero dando la schiena all'altro scoprendo le chiappe sode mentre si abbassava i suoi boxer giusto quel tanto per farglielo vedere per bene . Il culo di Cesare era così diverso da quello di Mery, così duro allenato e sodo che non aveva niente a che vedere con quello tondo burroso della ragazza ma in fondo lo sapeva anche lui che avrebbe preferito mille volte il culo di Cesare a quello di Mary. Oltre al suo cazzo...Marco si avvicinò a lui cingendolo per i fianchi affondando il naso nei capelli di Cesare prima di fargli sentire il cazzo duro che gli premeva nei pantaloni della tuta salendo poi sopra sbottonandogli la camicia bottone dopo bottone esponendola al freddo di quella notte tanto che i suoi capezzoli gli divennero subito duri al contatto con le mani . Cesare però non sentì freddo. Ogni volta che Marco lo toccava era il suo corpo che andava in fiamme tanto che se lo tirava ancora di più a se con una mano alla nuca dell'altro , e con l'altra a spingergli il bacino contro il suo culo . -Tiralo fuori- Cesare non l'avrebbe mai e poi mai ammesso ma quel biondino del cazzo gli mandava in tilt il cervello . Amava fotterlo , amava scopargli il culo , Cesare non si sentiva passivo , infatti era sempre lui che possedeva Marco la maggior parte delle volte , quella relazione clandestina , anche se adesso gli stava un po' stretta lo faceva sentire così tanto frocio da fargli pentire di quel giorno la sua prima volta con Marco ma , allo stesso tempo, ogni volta che lo possedeva era proprio lui che lo faceva sentire così uomo da volerlo scopare ancora e ancora fino allo sfinimento . Ma essere ogni volta quello che conduceva il gioco era stancante . Cesare oramai aveva abbassato e non poco le sue difese che poteva concedersi quel momento una volta ogni tanto . Gli piaceva quando era Marco a condurre il gioco. Gli piaceva sentirsi dominato e in un certo senso amato da lui. Gli piaceva sentirsi Troia sotto i colpi del cazzo di Marco.
-Tiralo fuori cazzo- Cesare si stava facendo ancora più impaziente , Marco si stava trattenendo dal farlo solo per gustarsi quel momento . Lo tirò fuori solo per appoggiarlo duro e già umido sul culo sodo dell'altro .
-Marco- Cesare lo prese per il collo strattonandolo verso di lui . Ancora quella voce roca e sussurrata ancora quell'espressione da Troia e succube sotto le mani del biondino artigliate ai suoi fianchi .
-Marco scopami Cristo !- stavolta il tono di voce era più alto però . Cesare sperava che nessuno lo avesse sentito . -Mettilo dentro-
-Cesare ma sei....-
-Ho detto scopami cristo santo! - Cesare Rossi in faccia stava sudando e si spingeva ancora di più col bacino contro l'erezione dell'altro che contemporaneamente gli stava lappando il collo e le orecchie.
-Cos'è? Stai pensando a quella puttanella che ti scopi a quanto ti fa alzare il cazzo Rizzo? - gli prese ancora di più la nuca forte nella sua mano -Ti faccio vedere io quanto so fare la puttana . Tu sei mio! - Cesare non ce la faceva più . Voleva che fosse Marco a decidere tutto ma tutti e due sapevano quanto duravano i propositi del cestista.Marco lo vedeva davanti a lui piegato e stavolta appoggiato al tronco dell'albero a reggersi con un braccio a malapena . Non ce la faceva più per davvero. Prese il cazzo dell'altro e con un colpo secco fu proprio lui a impalarsi . Il dolore era tanto . Quasi da fargli mancare il respiro e fargli appoggiare la fronte contro il legno freddo . Ma nemmeno quello era abbastanza da fargli rinunciare a essere posseduto dall'altro . Voleva davvero appartenergli tutto , voleva che davvero Marco potesse sentire quanto e in modo disperato Cesare volesse entrargli nel cervello , sotto la pelle , marcare il territorio. Come ad un comando Marco iniziò a muoversi dentro di lui forte e possente , lo sbatteva con vigore da fargli mancare il respiro ad ogni spinta .
-Si così...mettimelo, scopami forte , sono tuo-
-Ridillo- Marco gi rispose
-Fammi.....fammi quello che vuoi.....- di nuovo la sua voce vicino all'orecchio affannosa e pesante -Sono tuo-
Ci mise il tempo di altre due spinte per venire dentro di Cesare e quello a sua volta nelle sue mutande senza nemmeno toccarsi. Fu allora che Marco si sorprese quando fece colare il suo sperma sulle sue dita per poi portarle alla bocca dell'altro che subito leccò gustandosi il sapore maschio di quell'uomo.
Lo abbracciò forte Cesare dopo essersi girato di colpo aggrappandosi a Marco . Le gambe che gli cedevano e il culo ancora dolorante per la scopata Forte e vigorosa appena finita.
-Buon compleanno cucciolo....- gli disse prima di riprendere fiato e finire la frase -mio-

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