Dopo quel giorno la relazione tra Marco e Cesare, perché di relazione ormai si poteva parlare , andava sempre meglio . I giorni passavano normalmente e i due non perdevano occasione per mettere in scena la solita manfrina solo per incontrarsi o vedersi senza destare sospetti per tutti quanti e soprattutto per entrambe le squadre. Quella mattina come al solito vide arrivare Marco con la sua ragazza mano nella mano e darle un bacio prima di lasciarla entrare nella sua aula. Si sorprese a pensare a come potesse essere se invece di quella stronza fosse stato lui a farlo. A come sarebbe stato camminare mano nella mano nel corridoio , forse meno il bacio, quello anzi, solo l'idea , lo spaventava a morte, il solo sapere che baciarlo poteva non solo piacergli ma lo avrebbe catapultato nella realtà vera, che con un solo bacio Marco gli avrebbe stravolto e buttato dalla finestra il suo cervello lo terrorizzava. Perché era inutile negarlo, da una settimana a quella parte Cesare non era mai e più mai andato più con una ragazza perché semplicemente il confronto non reggeva. Non che gli dispiacesse , si era scopato la cameriera del bar dove andavano di solito un sacco di volte e non ci aveva nemmeno pensato a fottersi altri ragazzi, no. Il solo ed unico interesse nella sua testa era Marco , si un maschio, ma l'unico che desiderasse così tanto e disperatamente da provocargli reazioni che non si sarebbe mai aspettato. Prima il litigio, voler risolvere, il sentirsi ferito, la stretta nel petto che si sentiva ogni volta quando lo vedeva con la ragazza, l'invidia che provava per lei che poteva toccarlo e stargli vicino alla luce del sole, e poi la smisurata è prepotente gelosia di ieri sera. Non poteva negarlo oramai a sé stesso , negarlo sarebbe stato da stupidi , come era geloso anche in quel momento. Glielo si poteva leggere in faccia che era così , oramai era arrivato alla conclusione che se non proprio frocio , Cesare provava qualcosa di forte per Marco , a modo suo, un qualcosa che gli stringeva il petto ogni volta che il calciatore non era con lui e che lo faceva stare bene invece quando lo aveva tra le braccia. Era tanto palese che anche il suo migliore amico , Enzo , iniziava a fargli domande che prontamente lui sviava in qualche maniera sperando fossero più convincenti possibile. Si , inutile negarlo Cesare era perso per Marco.
Gli venne la voglia di vederlo di nuovo, e perché no anche di scoparlo, era stato troppo troppo lontano da lui abbastanza de volerlo di nuovo sentire sulla sua pelle. Di sentirlo di nuovo suo. Gli mandò un messaggio dicendogli di andare nello stanzino delle scope al piano di sopra. Marco non si fece aspettare tanto. Era stato veloce , forse una mezz'oretta tipo , ma entrambi avevano di nuovo avuto quello che gli mancava.
-Davide sta facendo troppe domande-
-In che senso?-
-Cesare Marco continuò -È il mio migliore amico mi conosce come le mie tasche e di certo io fuori dalla stanza quando la mia ragazza non c'è non aiuta proprio a non destare sospetti-
Cesare ebbe un lampo di paura , sapeva quanto Marco ci tenesse a non far sapere nulla a nessuno , a non far trapelare nulla al di fuori del campus . Questo poteva essere solo un motivo di preoccupazione per lui.
-E che vuoi fare?-
-Se a te va bene....gli vorrei dire tutto....ma non dirà niente a nessuno poi suo padre è gay capirà la situazione insomma è il mio migliore amico e co-capitano della squadra lui....-
-Va bene- Lo interruppe l'altro-Se per te va bene allora va bene anche per me, fai quello che devi fare-
Marco sorrise a quella risposta ne fu grato tanto a lui , non sapeva però che Cesare era pronto a fare carte false per sentirsi almeno libero di poterlo vedere di giorno in un posto che non fosse nascosto e rischioso al campus quando a casa sua non era possibile andarci. Non era stato permissivo, era stato egoista.
-Senti domani io sono libero se vuoi ci possiamo vedere ti va?-
-No rispose Cesare -Ho da fare - ma appena vide la faccia delusa di Marco aggiunse -Ci possiamo vedere la sera però mi posso liberare-
-Ok-gli rispose l'altro sistemandosi il jeans -Che devi fare?- Marco sapeva cosa doveva fare. Da quando si vedevano o si frequentavano , chiamalo come vuoi, ogni cazzo di fine settimana Cesare era fuori uso , andava da quella puttanella di sicuro, si, da quella delle coccole . La cosa lo infastidiva e lo intristiva anche di più.
-Mi vedo con i miei - Rispose Cesare . Era una bugia bella e buona . Se ne accorse dall'espressione sulla faccia di Marco e lui stesso sapeva di essere stato scoperto . Ma in fondo in fondo , il più comprensivo tra i due non era lui , è anche se Marco si era accorto della grande palla che gli aveva raccontato non fece una piega. Se Cesare non era pronto ancora a confidargli quell'altro segreto, non gli avrebbe messo pressione
-Ci vediamo domani allora- concluse Marco quasi freddo.
Cesare si sentiva una merda per avergli nascosto ancora un'altra cosa e sapeva di averlo ferito ma nonostante questo , quando gli prese la mano come oramai facevano di solito , solo per sentire il contatto ancora prima di lasciarsi, Marco non gliela negò. Fu in quel momento che si rese conto che era ancora più perso per lui.
La domenica per puro caso erano tutti nel solito pub dove erano soliti vedersi tutti quanti . Marco con la sua ragazza e un'altra coppia , Cesare ed Enzo ad un'altro tavolo. Bene aveva un altro motivo per ubriacarsi. La ragazza di Marco però si avvicinò al loro tavolo. Enzo era già su di giri perché era segretamente innamorato di quella la . La relazione tra i due era solo per convenienza , Marco aveva la fama , era il capitano di calcio più voluto nell'intero campu e lei era la ragazza super figa da sbattersi ogni tanto e garantirsi un posto lì dentro, per questo Marco non si degnava tanto di lei quando si allontanava. Alla fine gli fregava poco e niente. Dopo una buona mezz'ora la ragazza era ancora a parlare con il mio gioire amico di Cesare-Amore dai vieni- la richiamo Marco dall'altro tavolo.
-Rizzo che c'è stiamo solo parlando cos'è hai paura che se ne torni con uno di noi due stanotte e tu vai in bianco ?-
-Fusco l'uniche che se ne va in bianco stanotte sei tu mi sa o mi sbaglio coglione?-
Ci aveva preso e aveva RAGIONE. Cesare sapeva benissimo che quel biondino avrebbe passato la notte a scoparsi quella stronza. Aveva quel sorrisino che gli avrebbe volentieri spaccato la faccia per quanto in fondo sapere quella cosa gli faceva male . Ordinò un'altra birra e si mise a parlare con la cameriera dicendole una battuta che la fece ridere.Di rimando Cesare si morse il labbro guardando fisso Marco tanto per farlo sentire il pezzo di merda che era. Il biondino e la fidanzata si alzarono passando proprio a fianco a Cesare , lui gli fece l'occhiolino e tanto era la rabbia che gli montava dentro che Cesare si scolò tutta la birra in un solo sorso. Quando Marco non c'era l'unico sostituto a lui per Cesare era l'alcol , trovava solo conforto in quello tanto da stonarlo e rimbambirlo proprio come faceva Marco quando gli dava se stesso.....tutto se stesso.
Ordinò un'altra birra e un'altra ancora. Dopo 5 birre di fila Enzo lo guardò PREOCCUPATO.
-Cesare basta hai bevuto abbastanza stasera togliendosi la birra dalle mani.
-Ridammela - gli rispose strrappandogliela dalle mani -Voglio bere fino a quando non riesco ad alzarmi più da qua-
-Non credevo che lo stronzo di Rizzo potesse ridurti così

CENTRO

-Bevo per la partita coglione gli rispose sviando . Aveva usato la partita di basket andata male come scusa
-Vallo a raccontare a qualcun altro-
Cesare non rispose nemmeno lasciando perdere si scolò quell'altra birra e ne ordinò un'altra.
Enzo ancora più preoccupato lo portò a casa sua costringendolo a dormire lì tanto per evitare che il suo capitano facesse qualche cazzata delle sue in piena NOTTE. Cesare però non chiuse occhio fino alle 4 della mattina.

UnspokenWhere stories live. Discover now