ventisette

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🩰🌷☀️🎀

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🩰🌷☀️🎀

pov’s simone 

suona la sveglia, sono le 6. mi vesto molto velocemente e mi reco in cucina

«fra hai lezione alle 9, che ci fai qua?» mi dice matthew

«voglio preparare la colazione a camilla che si sveglia tra mezz’ora» dico io aprendo i cassetti

preparo i pancake, dei biscotti e il caffè.

alzo lo sguardo verso l’orologio, sono le 6.28. mi affretto a mettere tutto quanto su un vassoio aggiungendoci anche un tovagliolo a forma di cuore

«come siamo romantici qui» dice gaia a bassa voce vedendomi entrare in stanza

la sveglia di camilla inizia a suonare

«buongiorno amore» dico mettendogli il vassoio sulle gambe

«è per me?» dice lei spalancando la bocca

«si» dico baciandola

«no simo ma perché?»

«perché tu fai tanto per me anche senza accorgertene e volevo ricambiare in qualche modo»

«non ti merito» dice abbracciandomi

«sono io che non merito te»

«vieni qua» dice facendomi spazio tra le coperte

«sei bellissima anche da appena sveglia» ammetto e lei mi lascia un bacio

«cami»

«mh» risponde lei mentre gioca con i miei capelli

«so che forse è il momento meno apportuno, ma mi dispiace tanto per tuo padre»

«anche a me…sai oggi sono quattro anni dalla sua morte»

«si lo so, me l’ha detto tua mamma» dico stringendola forte a me

«ti prometto che ti darò tutto l’amore che dopo la morte di tuo padre non hai più ricevuto da una figura maschile» dico accarezzandole il viso

poco dopo iniziano ad uscirle delle lacrime dagli occhi che asciugo con le dita

«sei troppo per me, non mi merito tutto questo amore» dice bagnandomi con le lacrime la canottiera con cui dormo

«no amore non è vero, tu meriti tanto amore, tanto tanto» dico baciandola dolcemente

«adesso fai colazione che sennò si raffredda, io vado a prepararmi»

«va bene»

«simo» mi richiama lei

«dimmi»

«stasera videochiamiamo mamma?» mi chiede lei

«certo» dico sorridendo e lasciando la stanza

~

sono chiusa in bagno a svuotare un po’ di lacrime. 4 anni, sono passati 4 anni. non avrò mai più una persona come lui

«posso entrare?» riconosco la voce di simone e il tocco leggero con cui sbatte le dita sulla porta

«si» dico girando la chiave

«vuoi raccontarti, sfogarti, essere lasciata in pace, abbracciata?» mi chiede lui chiudendo la porta dietro di lui

«simo io non te l’ho mai detto…» dico asciugandomi le lacrime che mi stanno colando

«tutto ciò che vuoi, con calma» dice lui stringendomi le mani

«nel periodo in cui mio papà è venuto a mancare, sono andata molto vicino all’anoressia» dico d’un fiato

«e perché non mangiavi?» mi chiede lui

«non mi veniva fame. stavo chiusa in camera a piangere, faticavo ad andare a scuola. un giorno andai dal medico e mi disse che se continuavo così avrei dovuto smettere di ballare perché ero troppo magra e le mie osse non sopportavano così tante ore di allenamento di danza» mi fermo un secondo e prendo un respiro

mi guarda e mi accarezza le gambe

«iniziai a rimangiare perché sapevo quanto papà tenesse al fatto che la danza diventasse il mio lavoro. papà mi ha accompagnato a tutte le gare, veniva sempre ai miei spettacoli. ogni volta che ballo, lo sento vicino a me, ad applaudirmi. ho ripreso le forze e ho riniziato a mangiare per lui» dico scoppiando a piangere

«sei una delle donne più forti che io conosca» dice stringendomi in un abbraccio

sento la spalla umida

«non piangere per favore» dico al ragazzo prendendogli il volto tra le mani

«sei speciale» dice appoggiando le sue labbra sulle mie

«adesso ci sono io, non ti farò del male, te lo prometto» dice lui

~

kumo e nicholas stanno discutendo perché kumo ha detto delle cose, che per quanto mi riguarda sono vere.

«sono molto felice di lavorare fuori e vendere quel passo a due. tu non sai che lavoro c’è dietro» esordisce nicholas

«è stato un momento in cui la rabbia ha preso il sopravvento per il compito che ti hanno assegnato» dice kumo

e così continua la discussione

~

«simo ma perché?» dico vedendolo entrare con un mazzo di rose nelle mani

«ho parlato con tuo fratello su ig e mi ha detto che ti piacciono molto le rose ed ho chiesto a maria di procurarne un mazzetto per te» dice lui appoggiandole sul mio letto

«io davvero, non so come ringraziarti. non ti merito» dico dandogli un bacio sulle labbra che lui approfondisce

«grazie simo» dico di nuovo

«mi devi ringraziare perché faccio felice una persona che mi fa stare bene?» mi chiede e io sorrido

«no, non mi devi ringraziare» dice lui riacchiappando le mie labbra

«ma cos’è questo?» chiedo vedendo un fiocco con attaccato qualcosa sotto

il cioccolatino, mi viene da sorridere

«aprilo» dico lui mettendosi dietro di me e coprendomi i fianchi

«ora non siamo più distanti e posso dire di essere la persona più felice dell’universo. grazie per tutto ciò che mi fai, grazie per farmi sentire simone. ho trovato un porto sicuro. tuo - simo» leggo a bassa voce

«simo, sei speciale» dico incollando le braccia al suo collo «sono fortunata» dico guardandolo negli occhi «non pensavo di poter dare così tanto a una persona, e poi ricevere anche in cambio. sei diverso dagli altri»

«mi merito mille baci» dice lui rubandomene il primo

lo tiro verso di me delicatamente prendendolo per la nuca. avvicino le sue labbra alle mie, fino a sentire il contatto. picchietto sui suoi denti con la lingua, per richiedere l’accesso e lui non lo nega

«buonanotte simo, grazi-» dico ma non mi fa finire di parlare che mi stampa un bacio

«basta dire grazie, non serve» dice lui «buonanotte amore» dice lui lasciando la camera

angolo autrice

quanto sono carini 😭

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Where stories live. Discover now