trentanove

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🩰🌷☀️🎀

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🩰🌷☀️🎀


«salvee» dice il nuovo arrivato con dietro lucia e martina

«ciao, piacere camilla» dico porgendo la mano a tutti e tre

«complimenti sei bravissima, io guardo amici anche a casa e tifavo per te» mi dice la ballerina

«grazie che carina, anche tu sei molto brava» dico abbracciandola, sembra simpatica

«ma tu sei italiana?» chiede giovanni a lucia

«io sono nata in nevada però da due anni sono a roma»

«ma hai difficoltà a parlare? perché se vuoi ti possiamo aiutare» dice gaia

«difficoltà no, però a volte mi confondo ma nulla di grave»

«vabbè in ogni caso chiedi» dice sarah

«raga vi dico una cosa, so cucinare» dice michele

«perfetto» dice sarah

«scusate ma io in che camera sono?» chiede martina

«tu sei in quella azzurra, lucia in quella verde» si intromette angela

«se vuoi ti faccio vedere dov’è, tanto siamo in stanza insieme» dico rivolgendomi a lucia

«si grazie»

prende la sua valigia e mi segue fino alla camera verde

«ecco qui, questo è il tuo letto»

«grazie cami»

«prego, io vado di là se ti serve qualcosa dimmelo»

«certo» dice sorridendo

esco dalla camera e torno in cucina

«amore» mi chiama il biondo dal giardino sul retro

«dimmi»

«vieni qui? voglio stare con te» dice indicando indicando le sue gambe

«ti rendi conto che ho di nuovo la maglia?» dice dopo che mi sono seduta

«l’unica cosa bella in questa puntata»

«anche tu eri bella, il rosso ti sta da dio» dice rubandomi un bacio

appoggio la testa sul suo petto e inizio a giocare con le sue mani

«a cosa sta pensando la mia stellina?»

«nulla tranquillo»

«stai bene?» dice accarezzandomi il viso

«si, non ti preoccupare» dico continuando a giocare con le sue mani

«sai che ci sono sempre vero?» dice lui ed io annuisco

i minuti di silenzio aumentano e con loro anche i miei pensieri

«camilla c’è qualcosa che non va vero?»

«sto bene, davvero»

«vado a dire una cosa a mew» dico alzandomi e lasciando il giardino

non so cosa mi succede ma ogni volta che sono in sua compagnia quelle due parole mi rimbombano in testa, non che siano brutte ma mi hanno fatto un certo effetto

«scusate se vi interrompo, vale puoi venire un attimo?» dico affacciandomi sul giardino principale

«dimmi camils» dice buttandosi sul divano

«simone mi ha detto quelle due parole» ammetto io e lei si copre la bocca

«e tu?»

«non gli ho risposto»

«ma tu sei innamorata?» chiede sorridendo

«non lo so, forse»

«hai bisogno di tempo, non metterti fretta prima o poi ti uscirà naturale»

«si ma ho paura di deluderlo»

«ma no camils penso che lui ti capirebbe»

«innamorata o no, non so se sono pronta a dirgli ti amo»

simone pov’s

«innamorata o no, non so se sono pronta a dirgli ti amo» sento dire da camilla

penso di essere stato stupido a dirglielo così presto, ma è ciò che sento perché devo nasconderlo?

«camils don’t worry, lui ti capirà» sento dire a mew

«vale, però io ora ho un po’ di disagio mentre sto con lui da sola»

«amo è il tuo ragazzo, dovrete stare da soli non potete mica procreare in pubblico» dice ridendo

inizio a percepire dei passi così mi allontano dalla porta facendo finta di specchiarmi

«ma camilla?» dico vedendo che solo mew è uscita dalla stanza

«è andata un attimo da petit»

«ah capito»

camilla pov’s

«sasá ma se marisol non ti ricambiasse un ti amo tu ci rimarresti male?» domando a salvatore

«boh sai che non lo so? però penso di sì»

«ah, grazie»

«perché? simone ti ha detto che ti ama e tu non hai ricambiato?» chiede sistemandosi il ciuffo

«si»

«no amó devi rimediare»

«pensi sia facile?» dico uscendo dalla stanza e trovando il biondo fuori la porta

«stavi spiando?» chiedo

«no no, stavo per entrare devo parlare con holy»

«holy non c’è in camera» rispondo fredda

«sai dov’è?» chiede lui

«te l’avrei detto» dico sorpasssndolo

«cami, ho sentito il tuo discorso con valentina, lo accetto se non sei pronta; io te l’ho detto perché è ciò che sento»

«scusa» dico abbracciandolo e baciandolo più volte

~

«lucia è pronto» dico entrando in camera

«tutto bene?» dico vedendola in lacrime

«si sì, ho parlato con mamma e nonna al telefono»

«quindi sono lacrime di gioia?» dico sorridendo e lei annuisce

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Where stories live. Discover now