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Max

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Max

🏎️

Buona idea

Baku, Azerbaijan,
Aprile 2023

🏎️

Terzo. Ero arrivato terzo nella Sprint, senza perdere nessuna posizione rispetto a quella che avevo all'inizio.

Scesi dalla monoposto, osservando i danni causati dalla serie di contatti che George Russell non aveva risparmiato nei miei confronti. Stupido idiota.

Tolsi il casco, la balaclava e andai a pesarmi, osservando i giornalisti assaltare la mia macchina per chi avrebbe avuto la prima ripresa della giornata.

Poi vidi l'inglese arrivare e cercando di mantenere la calma mi avvicinai, silenzioso, aspettando le sue prime parole.

«Non avevo grip.» Si giustificò in modo buffo, ciò mi causò un risolino.

«Amico, tutti non avevamo grip e tutti dobbiamo lasciare un po' di spazio.» Ironizzai dandogli una spintarella sul braccio, scoppiando a ridere per la stupida scusa. Le telecamere continuavano a girare intorno a noi e per un secondo le dimenticai.

«Sì sì, guardati gli onboard.» Si allontanò, senza degnarmi di uno sguardo, come se avesse ragione lui e dovessi accontentarmi di quello.

«Sicuramente» Decisi di lasciar perdere ma Mad Max non concordò, «Ma la prossima volta aspettati la stessa cosa, testa di cazzo.» Rispose l'altro me. Senza darmi modo di zittirmi.

Ma tornai al mio posto, osservando Perez che aveva vinto la Sprint e corsi a stringergli la mano. Dietro di lui c'era Charles, che era mi era arrivato davanti.
Camminò verso di me, lasciandomi una pacca sulla spalla e il solito occhiolino.

«Bel lavoro.» Commentai fiero, perché il pilota monegasco lo consideravo il mio unico rivale, fin dai tempi dei kart.

Dopo le premiazioni entrai nella mia stanza nel motorhome e un calcio andò dritto verso una sedia, ancora una volta senza che riuscissi a controllarmi.

La testa era un casino, mi scoppiava quasi. Un rotolo di carta che, lasciato cadere a terra, non può far altro che continuare per la sua strada, senza mai fermarsi.

Non capivo più niente, era tutto sbagliato.
Ero sbagliato io, era sbagliata la gara, era sbagliata anche Kyla.

Non è mai successo. Come d'altronde tutto il resto.

Volevo farci un manifesto con quella frase. Uno, due, tre, quattro, cinque parole che dovevano essere stampate con la calligrafia più grande del mondo. Volevo appenderle in camera mia, nella mia macchina, perfino sul podio.
Dovevo passarci davanti ogni giorno e ricordarmi che come d'altronde tutto il resto, non era successo niente.

Mad Max | Max Verstappen | Vol. 5Where stories live. Discover now