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Kyla

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Kyla

🏎️

Sei la mia alba

Principato di Monaco,
Giugno 2023 

🏎️

Il tour in macchina era finito, la destinazione non era troppo lontana e le urla di Luka mi fermarono dall’aprire la portiera. 

«Cosa dice?» Chiesi a Max, che alzando gli occhi al cielo si era girato irritato verso suo nipote. 

«Ik wil met haar meegaan!» Continuò il bambino, stringendo i pugni e guardandomi sorridente. Io alzai un sopracciglio confusa. 

«Vuole venire con te.» Sbuffò scendendo dalla macchina e avvicinandosi al mio lato per aprirmi la portiera. Rimasi ancora più sconvolta da quel gesto, perché poi Verstappen mi porse la mano, aiutandomi a scendere e a non perdere l'equilibrio sulle scarpe con il tacco. 

I brividi per il suo gesto mi rimasero sul corpo, perché non faceva assolutamente freddo, anzi, con il mio cappotto stavo iniziando a sentir caldo per la temperatura di giugno, anche se era sera. 
Ma questa parte da gentiluomo di Max Verstappen mi faceva addirittura arrossire. 

Camminai cauta, tirando la maniglia e slacciando le cinture che tenevano Luka saldo al seggiolino e fui io a porgergli la mano, aiutando il clone dell’olandese a scendere. 

«Andiamo?» Domandai al piccolo, dubbiosa se potesse capirmi o meno. Con le dita strette nelle mie mani e una macchinina blu nell'altra procedemmo verso il pilota, che mi guardava accennando un sorriso strano. Non avevo mai visto quello sguardo sul volto di Max Verstappen. 

Entrammo nel ristorante, il biondo mi avvisò che Victoria e suo marito erano già arrivati, cosa plausibile, dato che il campione del mondo non era andato oltre i limiti stradali questa volta.

Trovammo il tavolo, i due erano ovviamente già seduti e aiutai Luka a togliersi la giacca di jeans, facendolo sedere vicino a sua madre. 

«Ze is mooi.» Udii il bambino dire, ancora una volta senza capirne il significato. 

«Cos’ha detto?» Mormorai slacciando il cinturino del cappotto leggero, sentendo delle dita che mi aiutarono a toglierlo dalle mie spalle. Max era dietro di me, sospirò pesantemente alla rivelazione del vestito, sfiorandomi la schiena nuda più a lungo di quanto fosse utile a sfilare il giubbotto. 

«Bellissima.» Sussurrò al mio orecchio, in modo che potessimo sentirlo solo noi e si fece da parte. 
Trattenni il fiato anch'io, fingendo che non fosse successo niente, poi presi posto a tavola vicino a Victoria, che davanti a sé aveva Tom e il mio pilota si mise di fronte al mio posto. 

«Io adoro questo ristorante, fanno cucina italiana.» Mi confidò la bionda, lasciando da parte la frase di suo figlio e la mia domanda in proposito. 

Mad Max | Max Verstappen | Vol. 5Onde histórias criam vida. Descubra agora