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Kyla

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Kyla

🏎️

Su di giri

Barcellona, Spagna,
Giugno 2023

🏎️

Odoravo di un fulmine a ciel sereno.
Nella pace, nella quiete, riuscivo a trovarmi nel posto sbagliato, perché la mia mente incasinata si sentiva fuori posto.

Percepivo di essere sempre laggiù, di guardare il mondo dalla mia inadeguatezza. Non potevo fare altro che chiedermi se sarei mai stata all'altezza.

E mi sentivo in colpa, mi sentivo di averlo tradito.

Avevo abbandonato casa Norris la mattina dopo, con qualche difficoltà a pensare lucidamente. Ancora ora, ancora dopo giorni e il Gran Premio di Spagna appena concluso, non potevo fare a meno di pensarci.

«Mi stai ascoltando?» Carla, la mia assistente, mi diede due pacche sulla schiena, facendomi gemere dal dolore.
La forza con cui Lando aveva deciso di sbattermi contro lo specchio, aveva dato i suoi frutti. Avevo persino un livido in quel punto.

«Sì, ti stavo ascoltando.» La guardai interessata, fingendo di aver compreso il suo discorso. Le sue sopracciglia si strinsero confuse.

«Hai la testa tra le nuvole da giovedì. Hai addirittura sbagliato il nome di Ashton, chiamandolo Asher. Cosa ti succede?» Si avvicinò cauta perché tutti i piloti erano a fare le interviste in TV pen, esattamente davanti a noi.

«Problemi di cuore.» Recitai la mia parte migliore, perché un cuore ormai non regnava più nel mio petto. Max Verstappen lo aveva preso e distrutto, non lasciandomi neanche piccoli pezzi come ricordo.

«Ora capisco.» Annuì come se tutto fosse più chiaro, lasciandomi stare. L'avevo convinta.

Qualcuno arrivò da dietro, mi diede una pacca sul sedere e si fermò di fronte a me. Era Lando e io speravo che nessuno l'avesse notato.

«Che fai?!» Quasi urlai, ma poi mi resi conto che neanche Carla si era accorta della sua mossa e ora mi guardava confusa per il mio tono di voce scioccato.

«E così hai problemi di cuore...» Si prese gioco di me lui, che probabilmente aveva ascoltato l'intera conversazione. Io annuii, mantenendo la versione precedente.

«Vuoi parlarne ragazza di Netflix?» Continuò con la presa in giro, facendo rimanere la mia assistente in silenzio a osservare. Quando un pilota si avvicinava a me nei weekend, nessuno della crew riusciva a capacitarsi delle mie amicizie.
Per loro sembrava impossibile.

«Ci vediamo dopo.» Lasciai un'occhiatina al moro, intimandogli di sparire con una spinta. Mi rendeva abbastanza stressata la sua presenza.
Mi voltai verso Carla, che aveva un sorrisetto fastidioso sulle labbra perciò dovetti chiedere: «Che c'è?».

Mad Max | Max Verstappen | Vol. 5Where stories live. Discover now