Prefazione

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"Gwen! Prendi l'ordine al tavolo dodici!" sento urlare da Jess, il cuoco. Mi asciugo le mani sul grembiule e corro a prendere le ordinazioni. Lancio un'occhiata alla sala mentre l'attraverso per portare i piatti al tavolo dodici, dove due studentesse attaccate al cellulare non la smettono più di ridacchiare. Alzo gli occhi al cielo, deposito i piatti sul tavolo e auguro un buon pranzo.Ovviamente non rispondono nemmeno, troppo prese dal loro stupido cellulare. Che peccato. Poso gli occhi sull'orologio: 16:20, è ora di staccare. Mi affretto ad attraversare la sala, saluto Jess in cucina e America, sua moglie e caposala, alla cassa. In cambio ricevo un sorriso da Jess e un bacino volante da America. Sbuffo una risatina e mi affretto ad entrare nella sala dipendenti per cambiarmi.

Il Fortum's, è una piccola tavola calda situata a Londra, in una piccola via fiorata. Ho iniziato a lavorare al Fortum's da un paio d'anni e posso dire di aver trovato una seconda famiglia. America e Jess sono i genitori che non ho mai avuto, mi sono stati vicino e ormai mi reputano più una figlia che una dipendente. Mi affaccio dalla finestra per vedere com'è il tempo: piove. Sbuffo internamente. Che cosa mi potevo aspettare dalla nuvolosa e piovosa Londra? Sento un clacson suonare e vedo Matt e Arabel in macchina che mi aspettano. Sorrido grata di questo salvataggio ancestrale da parte dei miei fratelli e esco correndo dalla porta di servizio, per poi buttarmi come un sacco di patate in macchina con una grazia degna di un elefante. Vedo Arabel iniziare ad urlare ma Matt la precede.

"Gwen, la macchina è nuova cazzo! La devo ancora finire di pagare! I miei genitori mi ammazzano se trovano anche un solo capello sui sedili." Urla fintamente arrabbiato Matt, cercando di raggiungere il falsetto di Arabel mentre quest'ultima lo fulmina con un'occhiataccia impartendo l'ordine di partire con la macchina. Ridacchio, cercando di non far infuriare di più la mia migliore amica. Matt le ride in faccia, ma avvia il motore, guidando per strade ormai conosciute, portandoci a casa. Io e Arabel siamo amiche da tutta la vita e all'età di ventitrè anni, credetemi, quando vi dico che ormai è una sopportazione abituale. Ci vogliamo molto bene anche se siamo gli opposti.

Lei è innamorata del concetto del ' Vero Amore', per questo vede in tutti i suoi fidanzati la persona giusta. Purtroppo, quest'ultimi, si dimostrano dei totali bastardi e infedeli. Questo le causa un'improvvisa depressione post 'relazione' che la porta a piangere sul divano e mangiare quantità di cibo. Non illudetevi. Per quanto lei ami il concetto di 'Vero Amore', è una ninfomane. Quindi di solito, dopo questa depressione si diverte con molti uomini. Il che la porta ad avere vari sbalzi d'umore, per mia sfortuna. L'unica volta che non ha reagito in questa maniera è stata per la rottura della relazione tra lei e Matt. Sinceramente, non capisco perché si siano lasciati visto che si amano ancora molto. Matt è l'ultimo componente del nostro trio. Ci siamo conosciuti ad un concerto rock in terza media e abbiamo legato subito e in fretta. Per questo alla fine della scuola, abbiamo deciso di andare a vivere tutti insieme.

Mentre valuto le possibilità tra l'uccisione e un pestaggio per quei due, sento il cellulare squillare. Lo afferro e noto che è mio nonno Jeff a chiamarmi. Urlo a quei due di stare zitti e rispondo alla chiamata.

"Nonno Jeff, ciao! Come stai?" gli dico sorridendo. Mio nonno Jeff e mia nonna Michelle, sono i nonni migliori di questo mondo. E per me, anche gli unici.

"Tesoro io sto bene. Ti ho chiamato per dirti una cosa non tanto bella. Tua nonna ha avuto un malore. "risponde nonno con voce cauta. La preoccupazione mi stringe subito lo stomaco.

"Come sta ora? Che cosa ha avuto? Prenderò il primo aereo per il Canada oggi stesso." Lo informo guardando Matt che, una volta fermatosi nel vialetto di casa, prende il cellulare e prenota l'aereo per tre. Non posso fare a meno di scoccargli un'occhiata dolce. Non mi lasceranno mai affrontare nulla da sola.

"Tesoro, tesoro calmati. Va tutto bene, tua nonna sta bene. Ha avuto solo un mancamento, roba di zuccheri. E' sana come un pesce. "risponde ridendo, mentre sento in sottofondo tante voci.

"Verrò lo stesso. Tanto tra una settimana dovevo comunque passare" gli ricordo mentre scendiamo dall'auto e entriamo in casa. Matt e Arabel vanno nelle loro camere a preparare la valigia.

"Ma certo bambina mia, sai quanto vogliamo averti sempre con noi. Ci sei mancata" dice con una voce strana mentre sento dal telefono le voci spegnersi.

"Anche voi mi mancate nonno! Ci vediamo presto! Ti farò sapere tramite messaggio l'ora di arrivo e il gate. Vi voglio bene." Rispondo e quando sento il suo saluto, chiudo la chiamata. Un Arabel sconvolta mi si pare davanti.

"Non so cosa portare!!" urla con le mani nei capelli, mentre esce ed entra dalla sua stanza. Ridendo vado nella mia e le urlo.

"Sbrigati perché altrimenti partirai con una sola valigia."


I'm back gentaglia!


Ebbene si sono tornata, sono viva e vegeta, pronta ad affrontare di nuovo Alpha. So che sono mancata per tantissimo tempo, che aspettavate solo me, ma ho avuto la necessità di determinare i miei spazi, di avere i miei tempi, di capire cosa fare e come fare. Ora credo di aver raggiunto la mia pace interiore, quindi don't worry. Come ho scritto nell'avviso, apporterò delle modifiche nei capitoli e per contraddistinguerli metterò una R. Datemi tempo anche per la revisione perché ultimamente tendo sempre più ad aggiungere nuove situazioni e nuovi personaggi, come avete visto dalla prefazione stessa. Detto questo, vi mando un bacione enorme, mi siete mancati tutti. Spero di non sparire di nuovo nel nulla.

Vi si ama follemente, Marika.



Alpha Where stories live. Discover now