Capitolo 10

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Fisso senza alcuna espressione, le persone che ho difronte, mentre Alarick mi posa a terra gentilmente. Mi irrigidisco alla mancanza del suo tocco, ma non appena mi circonda il fianco con le braccia, mi rilasso immediatamente.
Avanzo di qualche passo, seguita dal mio uomo.
Guardo, per un solo momento i miei genitori, e rivolgo la mia completa attenzione a mio nonno Jeff.
Sta in piedi difronte una porta, e mi guarda serio e preoccupato. Sembra distrutto. Ricambio lo sguardo, senza dire nulla. Con un sospiro, mi volto verso il mio compagno e lo guardo.
Sinceramente non so cosa fare. Mi dispiace vedere mio nonno ridotto in uno stato pietoso, a causa della preoccupazione.
Alarick ricambia il mio sguardo con attenzione, poi lentamente mi sorride e mi stringe a lui. Lo guardo estasiata.
In questo momento ho tanti occhi puntati addosso, ma sinceramente poco mi interessa. Alarick è sempre troppo sexy da ignorare.
Con aria divertita, mi allontana da lui e mi spinge verso mio nonno, non prima di avermi dato un pizzico al fianco. Mi allontano con un suono sorpreso e irritato, scuotendo la testa. Sarà anche bello, sexy e un bestione, ma rimane comunque un ragazzino.
Mi volto verso nonno Jeff rassegnata, e mi avvicino a lui.
Per il momento posso mettere da parte il mio risentimento verso di loro. Per il momento.
Gentilmente poso la mia mano sul suo braccio, e cerco di essere il più dolce possibile.
-Cosa è successo?- domando delicata mentre vedo nonno irrigidirsi. Mi stringe la mano con la sua, sopra il suo braccio, esitante.
-Stavamo uscendo per andare a trovare i tuoi genitori.- incomincia a raccontare con voce preoccupata, mentre io mi irrigidisco innervosita. -Quando stavamo andando verso il furgone, tua nonna si è aggrappata a me, mormorando che le girava la testa, e poi è svenuta.- conclude con voce carica di ansia.
Io lo guardo preoccupata. È gia successo due anni fa, perché non si da una calmata quella vecchia?
-I dottori cosa dicono?- domando con voce gentile, ma comunque ferma.
Nonno sta per parlare, ma una voce alle mie spalle lo precede. La stessa voce che ho sentito prima per telefono.
-Troppo stress, troppe emozioni e poco cibo. Queste sono le cause che l'hanno fatta svenire. A quanto pare il suo corpo aveva bisogno di riposare. Adesso è in quella stanza che riposa, con una flebo attaccata al braccio.- conclude mio padre indicando la porta difronte la cui si trova nonno, mentre io mi volto verso di lui. Abbraccia mia madre dalla vita, ed è circondando da altri parenti.
Non sono cambiati di una virgola. Mia madre con i suoi lunghi capelli castani e gli occhi scuri. Il portamento delicato ma deciso. Lo sguardo compassionevole. Spero per lei che non sia rivolto a me quello sguardo, ma bensì alla situazione, altrimenti impazzisco.
Sposto lo sguardo verso mio padre, e sussulto. Si può notare ad occhi chiusi, che nelle nostre vene scorre lo stesso sangue.
I capelli scuri tenuti scomposti in testa, le labbra carnose e gli occhi verde bottiglia fanno di lui la mia fotocopia al maschile.
Una terribile morsa mi si crea nello stomaco e mi innervosisco.
Allontano la mia mano da quella del nonno e incrocio le braccia sotto al seno. Alarick mi guarda attentamente, valutando tutte le mie reazioni.
-A cosa è dovuto questo mancamento?- domando con voce fredda e decisa, guardandolo indifferente. Mio padre, ricambia lo sguardo con uno duro e inflessibile.
-A cosa è dovuto? Magari al fatto che sua nipote l'ha praticamente esclusa dalla sua vita da due anni?
Magari dal fatto che non si fa mai sentire? Che deve cercare le informazioni dalla migliore amica della nipote, per sapere qualcosa? Magari è stata cosi male per sua nipote che ritorna in Canada e non le dice nulla, parlandole in modo freddo e distaccato? Oppure magari dal semplice fatto che sua nipote è una bambina viziata, che non capisce nulla. Che non è grata nemmeno alle persone che l'hanno cresciuta.- conclude ringhiando, guardandomi furioso.
Ci metto esattamente due secondi prima di rendermi conto di quello che provo. E ci metto ancora meno dal notare di essere di nuovo tra le braccia di Alarick mentre mi trascina lontano da mio padre. Mi sono buttata contro di lui, non riuscendo a controllare la mia rabbia, una rabbia ceca. Lo guardo furiosa, mentre noto mia madre stringerlo a se con occhi sbarrati, e mio padre, mio nonno e tutti i parenti presenti, guardarmi con sorpresa.
Ha superato il limite.
-Non puoi dare a me la colpa di quello che è successo a nonna. Tutto è partito da voi due. Da voi. Quando mi sono resa conto che anche loro mi avevano mentito, per proteggere voi, non ho voluto averci più nulla a che fare.- urlo furiosa mentre mi sporgo verso i miei genitori ringhiando, accecata dalla rabbia. Alarick mi tiene ferma, ancorata a lui.
-Quindi non vedo che colpe ho. Nessuno aveva detto loro- e indico mio nonno, che sussulta.- di mentirmi per, cazzo, ventitré anni. Ventitré. Nessuno. Se volevano proteggere voi, e a quanto pare i vostri figli di cui ne sono venuta a conoscenza due anni fa- dico notando i gemelli arrivare preoccupati, con due bicchieri di plastica nelle mani, dal corridoio che da verso le macchinette. -potevano ignorarmi come avete fatto voi.- continuo incurante degli sguardi colpevoli. Come osano. -Non vi azzardate a guardarmi cosi. Non ho bisogno della vostra compassione, da quattro soldi. Non ho bisogno di voi in generale. Sono cresciuta in modo splendido, e sono fiera di me. Di quello che ho. Di quello che ho creato da sola. Mi sono creata una famiglia su cui contare, una famiglia che non mi ha mai abbandonata. Che ha fatto sempre di tutto per rendermi felice. E non ho mai sentito la vostra mancanza.
Nel momento esatto in cui avete varcato quella porta al mio decimo compleanno per me siete morti e sepolti. Quindi qualunque cosa vi venga in mente di dire, pensateci molto bene prima di dirla. Non permetto a delle persone che per me valgono più del nulla di avere riscontri sulla mia vita, o sulle mie decisioni.- concludo tremando dalla rabbia, mentre mi muovo irrequieta nelle braccia di Alarick.
Vedo gli occhi di mio padre oscurarsi dalla vergogna, e mia madre piangere. Quasi sbuffo disgustata. Bella farsa, ha un futuro come attrice.
Sento Alarick cercare di calmarmi, accarezzandomi le braccia mentre vedo i gemelli avvicinarsi a mio nonno.
Mi guardano dispiaciuti. Li continuo a fissare attentamente.
Sono davvero identici. Stessa corporatura massiccia, stessa altezza, stessi lineamenti marcati. Stessi capelli spettinati color bronzo. Identici. Tranne per i loro occhi. Uno li ha verde chiaro, quasi trasparenti, e l'altro li ha bicolore. Uno nero come la pece, e l'altro verde scuro.
Li continua a fissare senza dir nulla. Quando sento una voce spezzata dal dolore chiamarmi, faccio appello a tutto il mio autocontrollo per non dare di nuovo di matto.
-Gwendolyn, ti prego, non dire cosi. Noi ti amiamo. Ti abbiamo sempre amato. Sei stata il nostro piccolo miracolo bambina mia. Credimi. Ce ne siamo andati solo per proteggerti.- continua a parlare mia madre, ma io la metto a tacere con un'occhiata furiosa.
-Proteggermi da cosa? Cazzo parlate. Non fate altro che ripeterlo tutti quanti, ma ancora nessuno ha avuto le palle di aprire quella cazzo di bocca, e di parlare.- sbraito furiosa, gongolando per averli fatti sussultare tutti quanti. Alarick mi stringe più forte a lui.
Mia madre abbassa lo sguardo, e si avvinghia a mio padre, che la stringe a se, senza dire nulla.
Codardi.
Sbuffo una risata di scherno, guardandoli disgustata.
-Cosa c'è? Il gatto vi ha mangiato la lingua? Dovevo immaginarlo.- concludo seria mentre noto, tutti girare lo sguardo affranti.
Mi stringo nell'abbraccio di Alarick senza dire nulla, calmandomi lentamente.
Il corridoio si riempie di un silenzio teso e imbarazzate.
Per fortuna viene spezzato dal rumore dell'ascensore, che ci avverte del suo arrivo.
Guardo Matt e Arabel uscire mano nella mano dall'ascensore, con uno sguardo preoccupato.
Si avvicinano a me immediatamente, senza degnare nessuno di uno sguardo.
-Cosa succede? Perché urlavi? Ti sentivi dal parcheggio.- domanda Arabel preoccupata, cercando la mia mano. Mi allontano prima ancora che mi tocchi. Non ho dimenticato nemmeno di lei.
Il suo sguardo ferito la dice lunga. Ricambio lo sguardo e faccio un segno verso mio nonno. Lei annuisce e si dirige verso di lui, dopo aver dato un bacio sulle labbra a Matt, chiedendogli di mia nonna. Non sento la risposta troppo occupata a guardare Matt.
Lui mi capisce sempre.
Mi guarda serio, fissandomi attentamente. Poi il suo sguardo si addolcisce e ridacchia divertito.
-Tutti quanti ti hanno sentito, ma nessuno si è azzardato ad intervenire. Erano terrorizzati da te e dalla tua ira, nanetta.- conclude giocoso mentre mi avvicina e mi scompiglia i capelli. Lo allontano indispettita, cacciando un urlo oltraggiato, schiaffeggiando la sua mano.
Lui sorride divertito e mi fa una boccaccia. Ricambio divertita.
Che la mia furia vada a farsi benedire. Con Matt non si può stare seri per poco più di due secondi.
-Matt finiscila. Sei osceno.- lo punzecchio divertita. Lo sento ridere mentre alzo lo sguardo verso il volto di Alarick. Mi guarda serio e attento. Forse li devo presentare. Mi alzo sulle punte e bacio teneramente le sue labbra. Ricambia immediatamente, stringendomi a se. Caccio un sospiro non appena mi allontano da lui, e lo fisso divertita.
Lui ricambia giocoso. Mi allontano di poco e mi volto verso Matt, appoggiandomi sul suo petto.
-Alarick ti presento Matt, mio fratello. Matt ti presento Alarick, il mio uomo.- dico divertita, senza curarmi dei piccoli lamenti provenienti dalle mie spalle.
Si stringono la mano, guardandosi attentamente. Che tensione. Vedo Matt rilasciare un sorriso mentre allentano la presa. Purtroppo Alarick lo guarda sempre serio. Matt ridacchia, e Alarick si irrigidisce. Che mi sono persa?
-Sta tranquillo Alarick. Io provo solo sentimenti fraterni verso Gwenny, e poi io ho gia la mia compagna.- lo informa tranquillamente mentre fa segno ad Arabel di avvicinarsi. Appena Arabel lo raggiunge e lo stringe a se, Alarick si rilassa e annuisce.
Io sbuffo indispettita.
-Alarick, non ti devi preoccupare di certe cose. Comunque la traditrice bionda è Arabel, mia sorella, credo.- dico innervosita guardando Arabel ricambiare ferita. Ben ti sta. Stringe anche lei la mano ad Alarick, e mi fissa supplichevole.
-Gwen, possiamo parlare?- domanda con voce docile. Nego con la testa. Non voglio parlarle adesso, ma dopo con calma. Occhi contro occhi.
Vedo il suo volto tendersi preoccupato ma la tranquillizzo con lo sguardo.
-Non adesso, parleremo più tardi difronte una tazzona di cioccolata calda e biscotti.- le dico tranquilla ottenendo come risposta un sorriso abbagliante. Sospiro, stremata. Tutte queste situazioni mi danno alla testa. Guardo Matt, ricordandomi della promessa fatta alla festa, con uno sguardo malizioso ricambiato da quest'ultimo.
-Beh? Come è andata l'operazione 'Diamo dei nipotini a zia Gwen?'- domando divertita, notando le guance di Arabel farsi rosse scarlatte e Matt ridere divertito.
-Ci stiamo lavorando. La mia dolce metà ha dei problemi a darmela vinta.- mi informa profondamente divertito. Poi continua perfidamente.- Tesoro visto che stiamo in tema di allargare famiglia, quando ti decidi a dare anche a me dei nipotini? Non crederai mica, che l'unica a sfornare figli, sarà Arabel?- conclude guardandomi malizioso. Arrossisco immediatamente, sentendo Alarick ridere divertito, mentre mi stringe a se e mi fissa aspettando una risposta.
Sposto lo guardo da Matt ai suoi occhi azzurri cielo. Poi mi schiarisco la voce.
-Beh quello che deve fare il lavoro è Alarick, mica io. E poi tu sei l'uomo, devi riuscire a convincerla. Che diamine.- concludo sbuffando imbarazzata. In risposta ricevo solo le risate da parte dei due omaccioni, e lo sguardo di intesa con Arabel.
Alarick mi avvicina a lui, strofinando il suo naso sulla mia guancia, divertito dalla situazione.
-Vuoi dei figli tesoro? Sai che non ci mettiamo nulla a tornare a casa. Non vedo l'ora di sco..- lo interrompo immediatamente tappandogli la bocca con le mani. Sento Matt ridere profondamente mentre mi imbarazzo sempre più.
Non può dire certe cose difronte a tutte queste persone.
Lo guardo alterata, mentre ricambia lo sguardo divertito, ma profondamente serio. Giocoso, apre la bocca e mi lecca il palmo della mano. Con un gemito di sorpresa, allontano le mani dalla sua bocca. Non ci posso credere.
Si avvicina a me, e mi bacia teneramente le labbra.
-Quindi vuoi dei mocciosi?- domanda divertito mentre mi accarezza la schiena dolcemente.
Lo guardo seria. Adoro i bambini. Sono le gioie della vita. Al solo pensiero di un piccolo Alarick che mi chiama mamma, mi sciolgo.
Lo guardo teneramente.
-Certo che voglio dei bambini. Sono cosi belli, profumati e dolci. Ne voglio tantissimi. Devono riempire casa. Tanto è grande.- concludo sorridendo gioiosa. Non vedo l'ora.
Alarick mi guarda felice e annuisce.
-Certo tesoro, tutto ciò che vuoi.- promette solenne mentre mi bacia sulle labbra.
Sono cosi calde, cosi morbide.
Mi ritrovo attaccata al suo corpo, mentre le nostre labbra si scontrano vogliose.
Una finta tosse, blocca il nostro bacio, e mi lamento staccandomi svogliata.
Mi volto incenerendo con lo sguardo Matt mentre sento Alarick ridacchiare divertito. Mi bacia teneramente la fronte e ricambia uno sguardo malizioso con Matt. Da quando sono diventati degli amiconi?
Alzo gli occhi al cielo e mi volto verso le altre persone.
Vedo nonno Jeff guardarmi divertito mentre vedo i gemelli guardarmi feriti. Ricambio lo sguardo annoiata. Loro non hanno messo un dito in questa storia, per stare con me. Si meritano tutto ciò che mi passa per il cervello.
Faccio un sorrisetto al nonno, e sposto lo sguardo verso la porta.
Mi stringo nelle spalle, abbracciandomi e accarezzandomi le baccia. Fa un pò freddino. Immediatamente Alarick mi stringe a se, abbracciandomi forte. È davvero caldo. Caldissimo.
Guardo nonno Jeff, che ricambia emozionato, mentre mi guardo dalla testa ai piedi e sorrido lentamente.
-Secondo te posso entrare per cinque minuti? Fa freddo, e sembro una barbona. Nei migliori dei casi.- dico divertita al nonno, che ricambia il sorriso annuendo circospetto, dando occhiate furtive in giro.
-Il dottore ha detto di non stressarla ma secondo me puoi entrare. Basta che nessuno se ne accorga.- dice con voce furtiva.
Mi lascio scappare una risata sincera, quando mi ritorna in mente i pomeriggi passati con lui.
Quando nonna Michelle faceva qualche dolce per il pomeriggio, ci vietava sempre di mangiarli. E allora io e il nonno facevamo delle missioni segrete, mentre nonna svolgeva qualche faccenda casalinga. Purtroppo ci trovava, letteralmente, sempre nelle mani sui dolci.
Annuisco e mi muovo verso la porta della stanza, ma, nuovamente, la voce di mio padre mi blocca.
-Per me non è una buona idea.- conclude guardingo. Mi irrito immediatamente. Mi volto di scatto e lo guardo furente.
-E perché? Sentiamo un pò.- domando davvero sul limite prestabilito. Lui mi guarda senza dire nulla. Quando poi inizia a parlare, lo fa con sincerità.
-Tua nonna ha bisogno di riposo. Non dico che non devi trovarla o parlarle, dico solo che forse, per il momento, è meglio non entrare.
Voglio solo che stia bene. E riposata.- conclude dolcemente ma con preoccupazione verso la madre.
Mi rilasso leggermente e annuisco. Nemmeno io voglio che nonna si stressi molto.
-Hai ragione. In realtà non avevo intenzione di entrare e svegliarla. Volevo solo vederla.- lo informo con voce moderata. È il massimo che posso fare.
Annuisce.
-Si credo che questo vada bene. Grazie, figliola.- dice grato, ma si irrigidisce subito. Figliola. Ha perso tanti diritti e tanti anni, per chiamarmi cosi, ma non dico nulla. Non voglio iniziare un'altra lite.
Annuisco sforzando un piccolo sorriso, ripagato dalla carezza di Alarick alla mia schiena. Ha apprezzato il mio controllo.
Mi giro verso di lui, speranzosa.
-Vieni anche tu con me?- domando sorridendo candidamente.
Lui ricambia sorridendo.
-Se mi vuoi, io ci sarò sempre.- conclude prendendomi la mano.
Ridacchio felice e mi incammino verso la stanza della nonna con Alarick al mio seguito.
Entro esitante, e Alarick chiude la porta alle mie spalle.
Mi si stringe il cuore. Vedere mia nonna, la persona più allegra di questo mondo, costretta in un letto, con una flebo attaccata al braccio, è doloroso.
Mi avvicino lentamente, stringendo la mano di Alarick.
Le accarezzo lentamente i capelli rossi, e le bacio la fronte.
-Nonna, perché mi devi sempre far prendere certi spaventi? Cerca di rimetterti presto. Altrimenti come farai a vedere i tuoi nipotini?- le sussurro dolcemente mentre vedo il suo petto alzarsi e abbassarsi con regolarità. Gli occhi chiusi, e il viso pallido.-Ho portato anche Alarick. Beh, ecco, più o meno abbiamo chiarito. Ma mi ha promesso molte cose. Tra cui molte verità. Quindi mi sta bene. Sono venuti anche Matt e Arabel.- concludo lanciando un'occhiata divertita a Alarick che ricambia sorridendo.- Adesso ti lascio riposare. Appena starai meglio, ti verrò a trovare.- le bacio di nuovo la fronte e mi allontano verso la porta. Esco fuori seguita da Alarick, sorridendo e mi stiracchio stanca. Troppe emozioni in un solo giorno. Guardo Alarick e lui annuisce. Ormai mi sono abituata al suo 'capisco tutto ciò che ti succede'.
Mi volto verso le persone presenti nel corridoio.
-Se succede qualcosa, chiamatemi. Anche se si sveglia, fatemelo sapere. Io ritorno a casa, buona serata.- concludo con un piccolo sorriso e salutando con un piccolo cenno del capo. Ho fatto dei magnifici miglioramenti. E dire che prima mi sono buttata su mio padre per picchiarlo.
Ricambiano subito, sorridendo esitanti.
Sto per girarmi quando una voce sconosciuta, mi chiama.
-Gwendolyn. Io e Seth vogliamo riprendere i rapporti con te.- mi informa Ryan, il gemello con gli occhi bicolore. Lo guardo con una faccia allibita. Cazzo se hanno fegato.
Incrocio le braccia, mettendo su il broncio.
-Io no. Troppo tardi.- dico decisa.
Loro si guardano e mi si avvicinano velocemente. Fino a quando mi circondano con le loro braccia. Mi stringono fortissimo.
Mi irrigidisco sorpresa.
-Perdonaci, Gwen. Perdonaci. Ma non ti daremo ascolto. Vogliamo avere nella nostra vita la nostra sorellina. E ti avremo.- si allontanano di poco ma continuano ad abbracciarmi. Io li guardo senza dire nulla. Non ci riesco, seriamente.
-Andiamo a cena fuori stasera? Solo io, tu e Ryan?- mi domanda speranzoso Seth, il gemello con gli occhi verdi chiari.
-Non posso. Io stasera ho da fare. E poi voglio stare con Alarick.- dico velocemente, poi mi allontano da loro e mi fiondo su Alarick, che mi acccoglie a braccia aperte.- E poi chi vi dice che voglio accettare? Che voglio avere a che fare con voi? Non siate tanto sicuri.- concludo stizzita, stringendomi al mio uomo, che mi fissa sorpreso e divertito, dal mio comportamento da bambina. Praticamente sto parlando nascosta dietro il suo fianco.
Quei due mi mettono in agitazione. E non mi piace. Li guardo scettica, mentre loro mi guardano sorridendo.
Che faccia da schiaffi.
-Forse per la cena è un pò presto, ma un giorno di questi vieni con noi a prendere un caffè. A fare una passeggiata. A mangiare. A fare qualunque cosa tu voglia, basta che parliamo.- conclude Seth mentre Ryan annuisce. Io li guardo guardinga. Non me la raccontano giusta.
-No. Scordatevelo.- concludo risoluta, voltandomi verso Matt e Arabel che mi fissano seri.
Mi avvicino a loro senza ascoltare le risposte dei gemelli, e senza staccarmi da Alarick.
-Noi andiamo a casa. Sentite ha proposto Alarick di venire a stare a casa sua per un po. Cioè invece di stare in albergo, ci stiamo da lui.- concludo velocemente, mentre mi agito. Loro guardano prima me e poi Alarick.
Annuiscono sorridenti.
-Certo, se c'è spazio per noi due, accettiamo volentieri. Il tempo di prendere le nostre cose in albergo.- ci informa Arabel sorridendo.
Io annuisco, felice.
-Certamente. Venite in macchina con noi, prendiamo le cose in albergo e andiamo verso casa.- conclude Alarick gentilmente.
Lo guardo dolcemente. Mi avvicino e gli bacio una guancia.
Lui ricambia con un bacio sulle labbra. Pignolo.
Mi allontano, e rivolgo un sorriso ai miei due migliori amici.
Ricambiano entrambi, ma Matt mi fissa in modo strano. Quasi sbuffo.
Avanti non può aver capito tutto.
-Ci devi dire altre cose Gwen?- domanda confermando le mie spietate sentenze.
Lo guardo senza aprire bocca.
Mi legge nel pensiero, é confermato.
Poi annuisco.
-Ne parliamo dopo. Adesso andiamo.- conclude Alarick mentre mi prende in braccio e si avvia con Matt e Arabel, dopo aver fatto un cenno del capo ai presenti come saluto, verso l'ascensore. Vedo Matt e Arabel stringersi l'uno verso l'altra con amore, e sorrido dolcemente e con affetto.
Ho sempre detto che sono fatti per stare insieme. I miei piccoli Bett.
Usciamo dall'ascensore e noto tanti occhi, su di noi. Ficco la testa nell'incavo del collo di Alarick, rossa di vergogna. Hanno sentito tutto. Usciamo dall'ospedale e arriviamo alla macchina.
Un fischio di apprezzamento lascia le labbra di Matt che si infila insieme ad Arabel nei sedili posteriori.
Alarick mi mette sul sedile avanti e mi bacia la testa.
Mentre vedo Matt e Arabel baciarsi dolcemente, Alarick entra in macchina e parte verso l'albergo.
Sospiro stanca. Che giornataccia. E dire che non è ancora finita.

Momento autrice.
Buonasera mie piccole pagnotte al cioccolato, stasera sono estremamente felice.
Okay partiamo dal fatto che Gwen che prova a sgozzare il padre è sublime. Oppure parliamo dei nostri Bett. Gwen e Alarick diventeranno zii.
Shhh shhh ci vuole comunque tempo e la storia sta solo all'inizio.
Allora ritorniamo al presente.
Il capitolo è leggermente cortino, ma vi spiego il motivo.
Visto che domani, e dopo domani, faccio festa a scuola, ho pensato di aggiornare entrambi i giorni. Ovviamente sempre se ci riesco.
Io comunque ci provo.
Quindi niente a parte la sorpresa, fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie grazie grazie per tutto ciò che fate. Lo apprezzo molto.
Un bacione dolcioso,
Marika.






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