Capitolo 16

10.2K 548 180
                                    

Il villaggio Antico, situato nel fitto bosco, si estendeva per chilometri. Case, parchi, negozi.. era una città.
Aggrotto le sopracciglia pensierosa. Come facevano a vivere nascosti dagli umani? Sicuramente ci saranno stati degli "avventurieri curiosi".
-Magia.- risponde Alarick, mentre lentamente ci avviciniamo alla città. Sbarro gli occhi incredula..
Magia? Okay, va bene. Esistono i licantropi, perché non dovrebbe esistere la magia?
- E comunque non è una città ma un villaggio, Gwen. Il mio villaggio. Quando affronteremo la Benedizione della Dea Luna, sarà anche il tuo. Il nostro compito sarà proteggerlo, custodirlo, garantire a tutti loro protezione e una guida leale e giusta di cui fidarsi.- rispose serio, mentre entravamo nel villaggio.
Annuisco pensierosa. Ne sarò in grado?
Nel momento esatto in cui formulo il pensiero, migliaia di occhi felini mi fissano, curiosi e divertiti.
-Mettimi giù Alarick!- sbraito nel suo pensiero mentre mi sento accaldata in volto.
Sento la risata di Alarick, mentre con attenzione, mi fa scendere da lui.
Continuo a fissarli e loro ricambiano, sempre più divertiti.
Non so che fare.
Fisso Alarick in forma di lupo e lo prego nel pensiero di aiutarmi.
Lui ridacchia e si gira dall'altro lato. Apro la bocca oltraggiata! Brutto stronzo! Stringo gli occhi in due fessure.
- Va bene, me la cavo da sola. Grazie per il suggerimento.- lo accuso mentre cerco un modo per salutarli.
- Non c'è di che tesoro.- ridacchia Alarick. Non lo ascolto. Semplice e coincisa.
Alzo la mano, la muovo da destra a sinistra. Sorrido e mi presento.
-Buongiorno. Io sono Gwendolyn Kidd. È un piacere fare la vostra conoscenza.- concludo speranzosa.
Continuano a fissarmi in silenzio, fino a quando non iniziano a ridere, si avvicinano e abbassano la testa.
Mi volto verso Alarick, che nel frattempo ha ripreso la sua forma umana, in preda allo shock.
- Perché?-
- Sei la loro Luna, Gwen. Provano rispetto per te. E poi sei stata fantastica.- conclude stringendomi a sè.
Le teste si alzano, mi sorridono e ritornano a svolgere i propri impegni.
Alarick mi bacia sulla testa, e mi sprona a camminare.
Ogni volta che i miei occhi si posano da qualche parte, incontro sorrisi dolci e simpatici.
Forse, non ho fatto una cattiva impressione.
Ricambio i sorrisi, rilassandomi.
Con la coda dell'occhio, vedo Alarick sorridere felice.

Attraversiamo strade ricche di negozi, davvero carini tra l'altro, ci spostiamo verso la zona del parco e verso le case.
Il parco è meraviglioso. Alti fiori colorati decorano i suoi contorni, mentre al centro di esso, statue alte e immense lo popolano.
Passiamo anche il parco e le case.
Ci inoltriamo di nuovo nel bosco.
Mi volto verso Alarick.
-Stiamo andando a casa.- mi risponde sorridendo.
- Casa? Ma è dall'altra parte.- rispondo confusa mentre fisso la vegetazione. Alberi immensi decorano il viale naturale. In lontananza il rumore di un lago o di un fiume.
-Quella è una delle mie case. Dove vivremo da oggi in poi, sarà questa.- conclude mentre mi porta difronte una reggia. È grandissima. Maestosa e tutta in legno. È davvero bella.
-Bellissima.- gli dico entusiasta.
Mi prende per mano e mi sorride.
-Ne sono felice. Dai entriamo,  ci sono gli altri che ci aspettano.-
Dice cambiando leggermente espressione.
Stringo gli occhi mentre un brutto presentimento mi si insinua sotto pelle.
-Chi altri?- domando rallentando l'andatura.
Lui si ferma e mi fissa guardingo.
-Gwen..- dice dolcemente mentre si avvicina e mi accarezza la guancia.
Mi scosto e mi allontano dalla casa.
Non ci posso credere. Non ci posso credere.
So benissimo chi sta in quella casa!
Coloro che ho odiato per tutta una vita.
Furiosa e ferita, continua a camminare. Come ha portuto non dirmi niente!
-Gwen, amore mio, aspetta.- mi ordina, mentre mi afferra per un braccio e mi fa fermare. - Prima o poi dovrai affrontarli. Non scappare.- continua cercando di farmi ragionare.
- Affrontare chi? Io non voglio vederli neanche per sbaglio e tu che fai? Mi porti da loro!- dico arrabbiata mentre stacco il mio braccio dalla sua presa e mi incammino di nuovo verso il parco. Riesco già ad intravedere le case.
Alarick si pare difronte, impedendo la mia camminata.
-Ricordi in ospedale? Hai già avuto modo di vederli. Come hai sopportato lì, sopporterai qui.- ordina mentre i suoi occhi cominciano a cambiare colore.
- Mai. Non voglio vederli oggi, ne domani, ne mai più. Vai a dare ordini ad altri. Non a me.- dico lentamente. Gli occhi di Alarick iniziano a oscurirsi sempre più.
Un piccolo ringhio esce dalle sua labbra, i denti leggermente si allungano lasciando il posto a zanne.
- Gwen, non farmi perdere la pazienza. Io lo faccio solo per te.- dice con voce gutturale cercando di calmarsi.
Lo starà anche facendo per me, ma se io non voglio non vedo il motivo di continuare a insistere.
Un suono di rami spezzati attira la mia attenzione.
Giro la testa di scatto. Ryan e Seth mi guardano preoccupati.
-Gwenny vieni dentro. Ti prego sorella.- afferma Seth mentre Ryan mi si avvicina fissando Alarick intensamente negli occhi.
-No, sparite. Voglio tornare a casa.- rispondo arrabbiata. Col cazzo che entro in quella casa.
-È questa cosa tua Gwen.- la voce di Alarick mi arriva come una frustata in pieno viso. È cavernosa e gutturale. Selvaggia. Non l'avevo mai sentita. Guardo i suoi occhi. Occhi rossi.
Faccio un passo indietro d'istinto.
Lo guardo preoccupata e allarmata. Cosa gli prende? Non aveva mai perso il controllo in questo modo.
Sento subito Seth e Ryan mettersi ai miei lati.
Cerco di ritornare da Alarick, ma Ryan mi ferma delicatamente, prendendomi per mano.
Alarick ringhia furioso, spingendo lontano Ryan. Urlo sconvolta. Che gli prende?
-Lei è mia.- tuona con la sua voce gutturale  mentre spasmi violenti ricoprono il suo corpo.
Si stava per trasformare!
Preoccupata, cerco di avvicinarmi di nuovo. Alarick si volta di scatto e mi mostra le zanne.
Mi preoccupo sempre più. Il mio povero Alarick.
Sento suoni di passi intorno a me, mentre lentamente mi avvicino cercando di trasmettere tutto il mio amore e la mia preoccupazione.
- Amore mio.- inizio lentamente ad avanzare allungando piano una mano. - Mio sole, cosa ti succede?- domando, avanzando sempre più.
Lui continua a mostrami le zanne, ha ancora gli occhi rossi. Respira affannato. Non cerca di attaccarmi e non mi ringhia contro.
Continuo ad avanzare.
-GWEN! Non ti avvicinare. Sta perdendo il suo lato umano. Può farti male.- sento urlare da  Martha, sua madre. Non la do ascolto.
Non può farmi male. Non mi farà mai del male. Io sono sua.
Mentre mi avvicino i suoi occhi rossi ritrovano un po' di lucidità. Gli spasmi sono diminuiti.
Gli una guancia lentamente, e con altrettanta lentezza mi premo su di lui. Con il mio viso allineato al suo gli bacio delucatamente le labbra. Le zanne spariscono. Così come gli spasmi.
Sempre più grosso. E più alto. Di nuovo.
Con gli occhi sempre rossi, mi circonda e mi stringe a se.
-Cosa c'è mio amore?- ripeto dolcemente. Lui sbuffa dal naso e mi guarda possessivo.
-Il momento è arrivato. Domani la Luna sorgerà. - parla ancora con la voce gutturale. Sbarro gli occhi. Mi stringe più forte e mi guarda negli occhi. -Domani sarai mia.- tuona.
Tutto in torno tace.
La foresta tace.
La grande Luna è arrivata.

CIAO.
Che inizio di merda, lo so.
Allora da dove iniziare?
Come state? Spero bene. Io decisamente impegnata.
Ebbene si. Impegnata.
Volevo iniziare questo messaggio con delle scuse, ma non mi è sembrato giusto nei miei confronti.
Ho letto, in questi mesi i vostri commenti, quelle poche volte che entravo.
Partiamo da un punto iniziale: la storia è mia e ci tengo.
Questa storia è una parte di me. È una parte delle mie fantasia. È me.
Nel momento in cui non aggiorno più, ci sarà un motivo.
Leggo messaggi scocciati di mie continue posticipazioni riguardanti la pubblicazione di questi capitoli e la cosa non mi fa piacere.
Vi informo di come vanno le cose, di come va la mia vita e mi ritrovo messaggi come questi. Per fortuna ne sono pochissimi.
Quando scrivi una storia, lo fai con voglia, desiderio e ispirazione. Ti fa bene scrivere. Ti libera. Ti fa anche più piacere leggere i commenti di gente che apprezza la tua storia. Ti corregge, ti aiuta a migliorare e tu non fai altro che esserne felice.
Quando leggo messaggi che recitano :" e prima non puoi aggiornare per lo studio, poi per problemi, poi perché non hai tempo.. almeno afferma di non aggiornare così non ti assiliamo più."
Credete che mi faccia piacere non aggiornare? Credete che in questi mesi abbia dimenticato e abbandonato questo storia?
Mai. Non l'abbandonerò mai. Ma essendo mia la storia, saprò io quando e se potrò aggiornarla. Non scrivo per dovere ma per piacere!
Per quanto la mia storia sia importante per me, ho una vita da mandare avanti. Ho una famiglia, un ragazzo che amo, ho scuola, ho amici, ho impegni, ho una vita come la vostra! Non posso trascurare tutto questo per un mio capriccio. Purtroppo so cosa ha la precedenza nella mia vita e per quanto faccia parte di me, non é la mia storia. Quando avrò tempo e finalmente potrò scrivere, scriverò. E ve lo farò sapere.
Spero di essermi spiegata bene.
Con tutto questo non dico che non dovete assillarmi, a volte spronare fa bene. Ma non accetto messaggi che quello appena citato. Va bene informarmi della vostra sfrustrazione, ci sta. Se tenete a qualcosa, è ovvio che vi accanite.
Ma non voglio sentire storie su aggiornamenti o altro. Come se non mi importasse della mia storia.
Come ultima questione, vorrei parlare della mia assenza.
Nel momento in cui scrivi una storia e la rendi pubblica, migliaia di persone la leggono o la posso leggere. Devi sempre migliorarti per loro.
Scrivendo per piacere e non per dovere.
Io stavo scrivendo per dovere. Nel momento in cui ho capito questo, ho fatto un passo indietro e ho MOMENTANEAMENTE lasciato andare la mia storia.
Non la sentivo più mia. È stata una sensazione orribile.
Così ho lasciato andare ciò che mi faceva sentire bene. Non volevo rovinarla.
Ora, per grazia divina, riprenderò ad aggiornare. Non so con quanta periodicità ma aggiornerò.
Adesso, dopo il papiro, faccio le mie scuse più sentite per la mia fuga e il mio ritardo.
Spero che continuerete la mia storia.
Vi si amo molto.
Marika.






Alpha Where stories live. Discover now