19. Can't catch me now

10.2K 570 603
                                    


⚠️ TW ⚠️
Vi ricordo che questa storia è un dark romance e pertanto presenta scene esplicite che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori.

⚠️ TW ⚠️Vi ricordo che questa storia è un dark romance e pertanto presenta scene esplicite che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Perché dopo tutto quello che ti ho fatto passare, sono onorato di essere il tuo cavaliere.

Stefan Salvatore
di The vampire diaries

⚜️





I cani correvano senza sosta. L'inverno era più vicino che mai, ma loro sarebbero stati capaci di sfuggirgli per quanto veloce attaccavano.

E il cavallo gli stava dietro. Davil si reggeva alla giacca di suo padre, ancora più alto di lui, ma non per molto. La brezza gli scompigliava i capelli, le guance prudevano sotto il pizzicore dell'aria massiccia.

Il rumore degli zoccoli era estenuante, calpestavano rami caduti e foglie secche. Le frecce tintinnavano nella faretra che portava in spalla, ma era sicuro che a ogni galoppo l'arco pungesse la sella su cui erano seduti.

A Norfolk il tempo era sempre grigio, ma quel periodo dell'anno più che mai. Era sicuro che avrebbe iniziato a piovere tra non molto, anche se con quel freddo si poteva presagire la prima nevicata della stagione.

Suo padre era un cacciatore. Uno di quelli senza riserve e lui non poteva far altro che stargli dietro, in silenzio.

Raggiunsero i meandri della boscaglia. Tutte le volte che si annidavano tra gli alberi alti, Davil pensava soltanto a una cosa.

«Sii cuor di leone, sii orgoglioso! Non curarti
di chi morde il freno, di chi smania, né dei nascondigli dei cospiratori!
Macbeth non sarà mai vinto fino a quando
il grande Bosco di Birnan
non muoverà contro di lui
fino all'alto Colle di
Dunsinane».

Si immaginava così il bosco di Birnan, esattamente come quello che circondava Hollow Castle. Lo immaginava già muoversi in battaglia, se tendeva le orecchie sentiva quasi le fronde scompigliarsi al vento e le spade vibrare e scontrarsi. Era l'unico sollievo che aveva nelle sue giornate di caccia.

Perché poi, quando i cani si fermavano e Crain senior sospirava compiaciuto, era lì che iniziava il vero Inferno.

Quella giornata non era stata diversa dalle altre, si erano fermati nei pressi di una quercia antica. I cani avevano già iniziato a sbranare quel corpicino esausto appena trovato.

Il rantolo di dolore era durato poco, ma lo aveva sentito nonostante le grida estasiate di suo padre. Poi solo sangue e pelo rosso che si mischiava con le foglie.

UNREPENTAINTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora